The Beekeeper, recensione (no spoiler) dell’action-movie con Jason Statham

The Beekeeper

Adam Clay, all’apparenza un tranquillo apicoltore, ha ottenuto ospitalità insieme ai suoi alveari nella fattoria di proprietà di Eloise Parker, un’insegnante in pensione. La donna un giorno cade vittima di una truffa informatica e perde tutti i suoi averi, una cifra di due milioni di dollari molti dei quali in un fondo di beneficenza. Colta dalla vergogna e dalla disperazione, Eloise decide di togliersi la vita. A scoprire l’avvenuto suicidio è proprio Adam, arrivato poco prima della figlia della vittima sul luogo del decesso e ritenuto ingiustamente sospettato dell’ipotetico delitto. Le indagini fanno comunque chiarezza e Adam può agire così da uomo libero per dare la caccia ai responsabili della truffa: non è infatti colui che tutti credono, ma un agente segreto appartenente ad un team di forze speciali, ora pronto a tutto pur di fare giustizia in nome della sua amica e di tutti gli altri innocenti presi di mira.

The Beekeeper: senza mezze misure – la recensione (no spoiler)

L’uomo (d’azione) giusto al posto giusto: Jason Statham è ormai una garanzia, degno erede degli action-hero degli anni Ottanta catapultato ai giorni nostri, ormai ampiamente promosso da tempo nell’Olimpo dei suddetti, come dimostra il suo ruolo chiave nella saga di vecchie / nuove glorie de I mercenari. Ed eccolo perciò di nuovo assoluto protagonista di un solido prodotto di genere, intento a menar le mani a più non posso e a sparare all’impazzata contro orde di avversari che si pongono, malauguratamente per loro, sul suo cammino.

Un’indomabile macchina da guerra al servizio del cinema adrenalinico – ma non sempre coeso – del regista David Ayer, che in The Beekeper trova un buon compromesso tra l’anima più ludica dell’operazione e il versante narrativo. Certo, la sceneggiatura non va troppo per il sottile ed è alquanto derivativa, ma i cento minuti di visione ripercorrono con buona verve le dinamiche classiche dei revenge-movie, in favore di un intrattenimento senza mezze misure che difficilmente deluderà gli appassionati del filone.

Fuori controllo

Proteggere l’alveare ad ogni costo e quando ai piani alti siede chi non dovrebbe eliminare e rimpiazzare la regina: con queste metafore legate al mondo animale si muove un racconto dai toni familiari, con i cattivi ammanicati a più non posso – con tanto di clamoroso colpo di scena sulla madre del giovane villain – e una miriade di scagnozzi da fronteggiare, siano soldati dell’esercito, membri della SWAT o agenti dell’FBI. Perché Adam non guarda in faccia nessuno, è un treno in corsa diretto verso i suoi due obiettivi, interpretati con il giusto, rassegnato, cipiglio da Josh Hutcherson e dal Premio Oscar Jeremy Irons.

Si sprecano anche riferimenti ad uno dei franchise tematici più amati e conosciuti degli ultimi anni, ovvero la saga di John Wick, e l’epilogo lascia saggiamente aperte le porte ad un potenziale prosieguo, quanto mai probabile visto gli ottimi incassi worldwide superiori ai 150 milioni di dollari

Conclusioni finali sul film

Jason Statham fa Jason Statham al 110% in un action-movie che più classico non si può, all’insegna di una vendetta senza compromessi, dove i cattivi lucrano sull’ingenuità della povera gente e il solo modo di far giustizia è menare le mani a più non posso, eliminando i vari tasselli della piramide uno dopo l’altro prima di arrivare alla cima.

E che cima, come scoprirà lo spettatore di The Beekeeper tra un combattimento a mani nude e una sparatoria forsennata, con la regia di un David Ayer più convinto del solito che tiene teso il filo della tensione e dell’azione fino ai titoli di coda.

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