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What We Do in the Shadows, la recensione – no spoiler – della serie comedy su Disney+

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Il nome di Taika Waititi nel corso degli anni si è reso noto al grande pubblico soprattutto per JoJo Rabbit, film premiato agli Oscar, e per la regia di Thor: Ragnarok e Thor: Love and Thunder. Assieme al comico Jemaine Clement però la firma di Waititi è anche dietro What We Do in the Shadows, spassoso film del 2014 che segue con lo stile del falso documentario la vita di alcuni vampiri che vivono in Nuova Zelanda. Nel 2019 esce la serie TV omonima in Italia in streaming su Disney+, che riprende l’ironia e lo stile della pellicola, di cui è sequel e spin-off assieme a Wellington Paranormal, da noi ancora inedita.

La trama di What We Do in the Shadows

Nandor (Kayvan Novak), Laszlo (Matt Berry), Nadja (Natasia Demetriou) e Colin (Mark Proksch) sono quattro vampiri che vivono in una casa di Staten Island insieme al famiglio Guillermo (Harvey Guillén), che brama di diventare a sua volta una creatura delle tenebre.

Una troupe televisiva segue la loro vita quotidiana e li intervista per realizzare un documentario. A Guillermo spetta il gravoso compito di prendersi cura della casa e di tutti i bisogni del suo padrone, Nandor, mentre nel frattempo i quattro vampiri vivono le loro vite notturne fatte di eccessi e macchinazioni per conquistare goffamente il potere sul mondo degli umani.

What We Do in the Shadows, perché guardare la serie

Se il film del 2014 dalla quale la serie è tratta era già di suo estremamente divertente, la serie di What We Do in the Shadows riprende quella formula vincente e rincara la dose. Le porte aperte della casa di queste creature mostrano le strampalate vite fatte di continui banchetti, assassini, incidenti, sbadataggini, desideri carnali e infantili piagnistei.

Nel mezzo di questo caos il personaggio di Guillermo è la principale ancora di prossimità alla quale la serie si avvicina e attraverso cui assistiamo all’esistenza di un intero ecosistema paranormale che si muove con il favore della notte. La scrittura di Clement e Waititi è tanto sfrenata quanto esilarante, figlia di un estro creativo lasciato a briglia sciolta nel tratteggiare la convivenza di questi quattro personaggi tanto differenti quanto ognuno caratterizzato con le sue paure e fissazioni. L’indomabile ma strampalato Nandor, ex guerriero e re del Medioriente, il dandy Laszlo, la risoluta e selvaggia Nadja, il soporifero Colin, vampiro psichico che risucchia la forza vitale ai proprio interlocutori con il solo parlare.

Se vi piace lo stile immersivo del falso documentario applicato alla comicità e l’idea di ritrovarvi a vivere le inimmaginabili peripezie in casa di alcuni vampiri, beh, What We Do in the Shadows è la serie perfetta che fa per voi. Attualmente in streaming con quattro stagioni, ma rinnovata fino alla sesta, con dieci episodi ognuna dalla durata di circa mezz’ora, è il tipo perfetto di serie per chi cerca della comicità anche sporca e sboccata, contaminata qui e lì di tinte horror e di tutta una cornice gotica che ben si mescola con la realtà contemporanea che circonda la magione dei vampiri.

Perché non guardare What We Do in the Shadows

Non ci sono ragioni perché non dobbiate vedere What We Do in the Shadows. E’ davvero tra le migliori serie comedy degli ultimi anni. Ha una gestione del ritmo e dell’ironia invidiabile, non subisce mai una flessione nel corso delle sue stagioni e gli archi narrativi dei suoi personaggi sono sempre in continua evoluzione e cambiamento.

Soprattutto, mutano sempre le situazioni in cui ci si ritrova a condividere la storia con i protagonisti, in ogni episodio invischiati in vicende ogni volta differenti e ogni volta più assurde e surreali. Se state cercando qualcosa che vi faccia ridere di gusto con il giusto tocco di macabro e cattiveria, potreste aver trovato quello che fa per voi.

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