Voltare pagina, la recensione (no spoiler) della commedia con Jane Fonda e Lily Tomlin

Voltare pagina

Claire, un’arzilla pensionata, si reca al funerale di una sua cara amica covando un intento ben preciso nei confronti del marito e fresco vedovo, ovvero quello di ucciderlo. Un intento non soltanto satirico ma reale, per un motivo che risiede in un passato tutto da scoprire. All’evento funebre ha modo di ritrovare Evelyn, un’altra amica nonché ex amante della defunta, che ha anch’essa avuto da ridire con l’ora affranto coniuge. Le due anziane donne decidono di unire le forze per concretizzare quell’obiettivo comune, ma improvvisare un delitto alla loro età non è certo semplice e l’acquisto stesso di un’arma da fuoco si rivela più complicato del previsto. Nei giorni che precedono la preparazione del piano, entrambe avranno modo di riflettere sul loro vissuto.

Voltare pagina: amiche da morire – recensione (no spoiler)

Un film perfettamente adatto all’era post MeToo e all’aura di inclusività ad ogni costo che negli ultimi anni ha spesso giocato le logiche di certo cinema hollywoodiano, rischiando nelle sue forzature di far passare in secondo piano messaggi comunque condivisibili. Voltare pagina – traduzione fedele dell’originale Moving On – è un titolo soltanto parzialmente catartico, giacché gli eventi prendono via via una piega sempre più tragicomica fino a quell’epilogo che arriva tanto inaspettato quanto provvidenziale.

A dominare la scena ne corso dell’ora e mezza – scarsa di visione – è l’incredibile chimica tra le due straordinarie protagoniste, interpretate da Jane Fonda e Lily Tomlin alla loro quinta collaborazione in carriera. Davvero un piacere rivedere le due leonesse in gran forma, in una sceneggiatura eccessivamente didascalica dove loro riescono comunque a lasciare il segno nella caratterizzazione dei rispettivi personaggi.

Indietro nel tempo

A giocare il ruolo di “terzo incomodo” e nemico comune è un sardonico Malcolm McDowell, in un cast che vanta anche la partecipazione del popolare attore afroamericano Richard Roundtree – storico interprete di Shaft – nella sua ultima prova su grande schermo prima della scomparsa. Volti amati e conosciuti che rendono questa vicenda parzialmente più interessante anche nelle sue imprevedibili svolte drammatiche, con un colpo di scena che rivoluziona e giustifica certe intenzioni cercando una connessione con molti casi reali che hanno scosso l’opinione pubblica americana, e non solo, nell’ultimo decennio.

Tra riferimenti genderfluid e un amore senza confini, sulle convenzioni sociali di un tempo che vedevano di malocchio certe relazioni e su un oggi che rischia di sbandare da un estremo all’altro, Voltare pagina cerca di rivelarsi lucido e attuale ma a parte le sue due luminose protagoniste ha poco da offrire a livello di intrattenimento socialmente utile.

Conclusioni finali

Due amiche di vecchia data si ritrovano per dare l’addio ad una comune sodale e maturano l’intento di vendicarsi del marito della defunta, odiato da entrambe per ben diversi motivi. Il tentato delitto darà il via ad una serie di situazioni tragicomiche…

Un titolo parzialmente ingannevole Voltare pagina, che parte da un drammatico rimosso del passato per imbastire un diabolico piano nel presente, lasciando che nella sceneggiatura si esprimano lotte sociali ed esistenziali, senza un particolare equilibrio di toni e istinti comici. In questa commedia drammatica meno incisiva del previsto spiccano ad ogni modo le due fantastiche protagoniste Jane Fonda e Lily Tomlin, che avrebbero meritato uno script migliore nella loro ennesima collaborazione davanti alla macchina da presa.

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