Vinicio Marchioni, attore di fiction e film di successo tra i più amati e popolari del cinema italiano, è stato uno degli ospiti della quarta serata del Magna Graecia Film Festival, dove ha presentato il suo romanzo dal titolo “Tre Notti”. Il racconto di un’adolescenza che esplode per poi ricomporsi lentamente, faticosamente, nel tempo. Un romanzo di formazione sorprendente, duro e dolcissimo, la prima prova narrativa di Marchioni che noi di SuperGuidaTv abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare sul red carpet del Magna Graecia Film Festival.
Vinicio Marchioni, intervista al Magna Graecia Film Festival
Vinicio Marchioni, benvenuto al Magna Graecia Film Festival, oltre alle origini cosa la lega a questa terra?
“Mi lega l’amicizia, i miei migliori amici li ho qui. Mi lega l’amore per questa terra, la prima cotta d’amore è avvenuta qui, la mia prima sigaretta l’ho fumata qui. Tutte le mie prime volte sono avvenute in questa terra. Mi lega il mare, da cui non posso stare lontano. Mi lega l’orizzonte lungo, non posso stare troppo tempo con i palazzi davanti, altrimenti divento matto. Quindi, diciamo è un imprinting molto forte”
Lei ha presentato il suo romanzo dal titolo “Tre Notti”. Coma nasce questo romanzo e la sua passione per la scrittura?
“Ho sempre avuto la passione per la scrittura. Dodici anni fa ho riaperto dei diari che non aprivo da più di venti anni. Ho sempre scritto, forse mi sono iscritto all’università perchè volevo fare qualcosa che avesse a che fare con la scrittura. Riuscire ad esordire dopo tanti anni è una grande soddisfazione. Ho sempre amato ricreare una realtà piuttosto che vivere quella vera, forse è anche per questo che faccio l’attore. Come attore ho raccontato tante storie dall’interno, da sempre sentivo l’esigenza di vere tutta la macchina, l’ingranaggio della narrazione, creare una storia dove prima non c’era è una cosa che mi affascina molto”.
Attore di tantissime serie tv e film di successo. Come si prepara quando deve interpretare un personaggio
“Serie tv ne ho fatte due, ho fatto anche tantissimo teatro. Ci tengo a ricordarlo perché del teatro si parla sempre molto poco, invece se ne deve parlare. Il lavoro dell’attore è misteriose e complicato da descrivere. Parto dalla sceneggiatura, dai temi che sono dentro al film, al ruolo. Poi per alcuni ruoli parto da una musica o da un quadro, da una poesia. Un lavoro misteriosissimo che mi affascina di più di questo mestiere, un grande laboratorio creativo dove metti insieme dei pezzi che arrivano da non si sa cosa”.
Ricorda cosa si è regalato con il suo promo guadagno da attore?
“Ho campato una moto che ho venduto un anno dopo perchè ho scoperto di non essere un appassionato di moto, mi piacciono da guardare, da portare. Credo che era più un atto rivoluzionario, che dico: ‘finalmente ho la moto’.
Parlando di serie tv: quali serie ha seguito?
“Sono malato di Peaky Blinders, ho amato follemente The Feed, meno Breaking Bad. In realtà me ne sono perse moltissime per che fortunatamente ho sempre lavorato molto, però devo dire che la scrittura di Peaky Blinders e la caratterizzazione di quei personaggi e la cosa più alta che abbia mai visto”.
Progetti futuri?
“Ho finito le riprese del nuovo film di Antonio Capuano a Napoli con Teresa Saponangelo. Non so ancora quando uscirà, sono in fase di montaggio. A settembre continuerà a seguire ancora in giro il romanzo, Inizierò le riprese di un altro film ma non posso anticipare niente, forse sarà qui in Calabria”.