Viaggio nella Star Judo Club di Napoli, il Centro sportivo della famiglia Maddaloni. Un bellissima realtà sorta al centro di uno dei quartieri più poveri d’Europa, Scampia. Il Maestro Gianni Maddaloni e il figlio Marco Maddaloni, reduce dalla vittoria nel reality show de L’Isola dei Famosi, ci hanno aperto le porte della loro palestra. Abbiamo potuto constatare con i nostri occhi l’impegno con il sociale svolto dalla famiglia Maddaloni grazie al judo. Una famiglia dal cuore umile, un esempio per la periferia Nord di Napoli.
Palestra Maddaloni: la storia
Abbiamo chiesto a Gianni Maddaloni di raccontarci un po’ la storia della Star Judo Club di Napoli, la palestra sorta nel cuore di Scampia: “Ho deciso di fare judo a diciotto anni. Mi innamorai del mio maestro, non del judo. Grazie a Pino, mio figlio e campione olimpico, ho capito che lo sport poteva essere il futuro per i miei figli. In seguito è nata la voglia di aiutare la gente, perchè se Dio è stato grande con me e mi ha fatto vincere un’Olimpiade, ho capito che anche io avrei dovuto aiutare le persone. La palestra è nata per volontà di tutti i miei figli, perchè grazie allo sport riusciamo ad aiutare la gente”
Il Maestro poi continua: “La palestra Maddaloni è attiva a 360°. Aiuta i detenuti, i quali vengono presi in affido di volontariato e spesso qualcuno mi scrive delle lettere dal carcere chiedendomi di crescere i loro figli. Questo è un grande orgoglio per me. I ragazzi diversamente abili non pagano, così come gli immigrati. Oggi c’è anche una sana politica da parte della regione, che verserà un bonifico e permetterà allo sport di essere gratuito per due anni. L’ultima chicca è che alcuni imprenditori di Posillipo dal cuore nobile mi mandano del cibo e noi lo diamo alle famiglie delle Vele. Dare una mano mi rende orgoglioso”.
Dopo la vittoria all’Isola dei Famosi, Marco Maddaloni ha deciso di devolvere l’intero ricavato del montepremi alla società del padre. Un gesto umile giustificato così dal vincitore del reality show:
L’ho devoluto alla società di mio padre perchè so in che mani è andato. Ho deciso di fare del bene alle persone che mi hanno sempre amato e sostenuto. Le zone di Scampia, Miano, Secondigliano e tutta la periferia nord di Napoli mi ha fatto uomo ed ho deciso di ricambiare il favore.
Centro sportivo Maddaloni, le esperienze con i ragazzi
In questi anni la famiglia Maddaloni ha aiutato e visto crescere molti ragazzi. Molti sono figli di detenuti, qualcuno addirittura aveva già avuto problemi con la giustizia o con la delinquenza. Gianni e Marco Maddaloni ci hanno raccontato le loro esperienze con i figli di Scampia:
“In questi anni ho ricevuto molte soddisfazioni dai miei ragazzi” – ha dichiarato il Maestro Gianni Maddaloni – “Figli di detenuti che hanno cambiato strada, qualcuno, ad esempio, ha deciso di fare il militare, oppure ragazzi che spacciavano ed hanno cambiato strada. Ho ricevuto anche qualche delusione, ragazzi ad esempio che sono ritornati nella delinquenza, ma io lascio sempre la porta aperta.
Noi maestri di Judo siamo innamorati dei nostri ragazzi e li trattiamo come figli. Spesso i problemi si manifestano sin dai primi allenamenti, sono molto nervosi e io cerco di dare consigli come se fossero miei figli. Un buon tecnico può dare consigli preziosi ai ragazzi in età adolescenziale, perchè spesso le cattive compagnie ti portano sulla cattiva strada”
Marco Maddaloni, invece, ci ha raccontato un ricordo molto dolce e significativo: “Una volta c’era un detenuto che stava scontando gli ultimi anni di carcere in palestra. Ci allenavamo insieme e un giorno persi la collanina d’oro bianco che mi aveva regalato mio padre diciassette anni fa. Lui dopo l’allenamento venne nello spogliatoio e me la restituì. Avrebbe potuto rubarla e andare a venderla, sarebbe stato più facile per lui”
Il vincitore de L’Isola dei Famosi poi aggiunge: “Lo sport è un’alternativa valida per i giovani e per tutte le periferie che hanno ben poco. Per fortuna Scampia, fino a quando avremo la forza di mantenere in piedi questa struttura, avrà una valida alternativa nel judo. Esso oltre che uno sport è un modello di vita: ti insegna a chiedere il permesso prima di salire, la mano dopo aver combattuto, sono tutti valori importanti”.
Universiadi, la famiglia Maddaloni eletta Ambasciatore per lo sport
In vista delle prossime Universiadi, che si terranno a Napoli dal 3 al 14 luglio, la famiglia Maddaloni è stata eletta Ambasciatore per lo sport. Gianni e Marco Maddaloni ci hanno parlato dell’importanza fondamentale delle Universiadi per la città di Napoli. Queste le parole del Maestro Gianni Maddaloni:
Noi Maddaloni siamo Ambasciatori dello sport per le Universiadi. Per le periferie sarà un evento molto importante perchè il Coni e il governo hanno stanziato molti soldi per potenziare i palazzetti e le piscine. In futuro credo che debbano essere costruiti altri palazzetti degni del nome di Napoli.
Marco, invece, ha affermato: “Le Universiadi saranno un appuntamento importante per Napoli. Sarà una grande vetrina. Dobbiamo far capire a tutto il mondo di cosa siamo capaci”.
Gianni Maddaloni, il suo appello allo Stato
Gianni Maddaloni, attraverso i nostri microfoni, ha voluto fare un appello allo Stato, affinché episodi come quelli accaduti in Piazza Nazionale, dove la piccola Noemi ha rischiato la vita, non avvengano più. Queste le sue parole:
In questo momento di crisi politica c’è bisogno di aiutare molto la scuola e le associazioni sportive. Chiedo a Salvini e Di Maio di dare tanto appoggio sia al Coni che al Miur, affinché attraverso la scuola e lo sport non si ripetano episodi come quelli avvenuti a Napoli in Piazza Nazionale. È stata ferita una bambina, siamo davvero arrivati al colmo. Credo che lo Stato debba intervenire potenziando la sicurezza, arruolando nuove forze dell’ordine e fare degli avamposti di legalità e di osservanza. Bisogna inoltre potenziare lo sport nelle scuole comunali, perchè attraverso lo sport si possono dare lezioni di legalità. Ciò che è successo non deve succedere più.
Il Maestro poi continua:
Non bisogna far vedere in televisione modelli sbagliati. Gomorra e Suburra vanno aboliti oppure devono essere creati degli antagonisti. I giovani scelgono la strada della delinquenza anche grazie a queste serie televisive. A Scampia è stato fatto un gran lavoro da parte di Polizia, Carabinieri e Finanza. Lo spaccio di droga è diminuito del 70%. Non bisogna mai abbassare la guardia, ci devono essere sempre controlli.
Marco Maddaloni, tra presente e futuro
Marco Maddaloni è reduce dalla vittoria dell’Isola dei Famosi. Ai nostri microfoni ci ha parlato dell’esperienza nel reality show condotto da Alessia Marcuzzi:
L’esperienza in Honduras ti forma e ti cambia profondamente. All’inizio era bella, ma dopo i primi dieci giorni è subentrata la stanchezza fisica e mentale, oltre alla mancanza di affetti. Più andavi avanti e più il gioco diventava difficile, soprattutto convivere con caratteri diversi. Quando Ghezzal si è ritirato, mi sono sentito solo e abbandonato. Alla nona puntata è arrivata Romina (la compagna ndr.), che mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire che io ero lì per vincere. Come in un incontro di judo, ho ripreso le forze per affrontare gli ultimi trenta secondi di incontro e alla fine abbiamo vinto.
Il vincitore dell’Isola dei Famosi e di Pechino Express ci ha parlato anche dei suoi nuovi progetti: Quello che mio padre ha fatto con noi con il judo è stato qualcosa di eccezionale. Ci ha insegnato dei valori molto importanti. Io sto provando a farlo con mio figlio e forse proprio questo è il motivo principale che mi ha riportato sul tappeto. Lo sto facendo con Giò Giò e spero di farlo presto anche con Giselle, anche se è ancora molto piccola.
Mi piacerebbe impegnarmi con il sociale attraverso altre iniziative, oltre a quelle in cui già sono impegnato. Presto andrò nella scuola che mi ha cresciuto, la Rosa Taddei di Miano, dove incontrerò i bambini e porterò la mia testimonianza. Io ho fatto un reality per dimostrare che un ragazzo di Scampia è uguale a tutti gli altri, ha un’educazione, un rispetto e può arrivare ovunque. Io voglio far capire ai ragazzi che non è importante dove nasci, ma dove vuoi arrivare.
Ed infine il sogno più grande: Presto tornerò a combattere dopo tre anni e mezzo di stop. Pur essendo un po’ vecchietto, penso che ho ancora molto da fare. Qual è l’obiettivo? Andare alle Olimpiadi. Durante la mia carriera ho vinto tanto, ma non sono mai andato alle Olimpiadi. Voglio mettere quella cieligina sulla torta che è sempre mancata.
Ringraziamo Marco e Gianni Maddaloni per l’ospitalità e per l’intervista concessa. Auguriamo a Marco di raggiungere l’Olimpiade e di vincerla, lui oramai ci ha abituato a tutto e può farcela! FORZA MARCO!!