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“Un professore 2”, ci sarà la seconda stagione? La risposta del regista Alessandro D’Alatri

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Dopo lo straordinario successo de “Il Commissario Ricciardi” e “I Bastardi di Pizzofalcone”, Alessandro D’Alatri firma la nuova serie tv di Raiuno “Un professore”. In onda da giovedì 11 novembre, la serie, ambientata in una scuola, vede come protagonista Dante Lombardi, un professore di filosofia che appare lontano dai stereotipi comuni. Alessandro D’Alatri ne parla come di un personaggio rivoluzionario chiarendo che purtroppo ancora oggi la scuola però non appare evoluta.

In questa intervista, rilasciata in esclusiva a SuperGuida TV, Alessandro D’Alatri ha spiegato: “E’ una serie completamente trasversale nel senso che il mondo degli adulti e quello dei giovani sono costretti a confrontarsi. La scuola diventa un filtro che nel tempo non ha avuto la funzione di osmosi tra famiglia e società. Dante è quel professore di filosofia che tutti avremmo voluto avere. Penso che ci sia ancora molta speranza nel cambiamento e nell’innovazione. Non mancheranno i toni della commedia. Mi sono trovato a lavorare con un cast meraviglioso, compresi gli attori esordienti”.

La serie è basata sul remake della serie catalana Merlì. Il regista ha però spiegato che ci sono delle differenze rispetto alla versione italiana. Alessandro ha ammesso poi di avere avuto un rapporto conflittuale con la scuola: “Ho avuto un rapporto conflittuale con la scuola. Appartengo a quella generazione di giovani che volevano cambiare la scuola. Purtroppo non ci siamo riusciti e abbiamo perso quella battaglia”. Alessandro D’Alatri ci ha poi anticipato che ci sarà probabilmente una seconda stagione di “Un professore”: “Penso che ci sarà una seconda stagione. Al momento sono ancora in fase di lavorazione delle ultime puntate. Dipenderà molto dagli ascolti che la serie avrà in queste settimane. Sono fiducioso. E’ un piccolo squarcio nella proposta della Rai che ha alzato sempre più la qualità dei prodotti”. “Un professore” potrebbe diventare un’altra garanzia per la Rai.

Alessandro D’Alatri, l’intervista

Alessandro, è una serie che parla ai giovani o agli adulti? 

E’ una serie completamente trasversale nel senso che il mondo degli adulti e quello dei giovani sono costretti a confrontarsi. La scuola diventa un filtro che nel tempo non ha avuto la funzione di osmosi tra famiglia e società. Dante è quel professore di filosofia che tutti avremmo voluto avere. Penso che ci sia ancora molta speranza nel cambiamento e nell’innovazione. Non mancheranno i toni della commedia. Mi sono trovato a lavorare con un cast meraviglioso, compresi gli attori esordienti.

Com’è stato scegliere e dirigerli?

Il mio parametro di riferimento è il talento. Questo vale sia per chi ha esordito da tempo sia per chi è alla sua prima avventura davanti la macchina da presa. Quando lavoro con un giovane non mi chiedo mai se sia in grado di interpretare quel ruolo ma se io possa essere in grado di portarlo a fare al meglio quel personaggio. Questo lavoro di sinergia è avvenuto in modo concreto in questo progetto.

La serie rappresenta il remake della serie catalana Merlì. Quali sono le differenze? 

Credo che le differenze siano parecchie. Il grande successo della serie spagnola è basata proprio sulla loro capacità di essere spagnoli, anche nella scorrettezza. In Italia, la scuola è ancora un’istituzione ed è bello esplorare le contraddizioni che ci possono essere. I professori considerati trasgressivi fanno una vita difficile e spesso vengono osteggiati. Questa esperienza sarà un’occasione per aiutare quei professori che soffrono quotidianamente. E’ una serie che suscita tanti interrogativi. 

Che studente è stato? 

Ho avuto un rapporto conflittuale con la scuola. Appartengo a quella generazione di giovani che volevano cambiare la scuola. Purtroppo non ci siamo riusciti e abbiamo perso quella battaglia. La scuola, la giustizia e il mondo del lavoro sono tre settori che in Italia richiederebbero dei seri interventi. 

I tempi non sono maturi ovviamente ma la serie “Un professore” avrà una seconda stagione? 

Penso che ci sarà una seconda stagione. Al momento sono ancora in fase di lavorazione delle ultime puntate. Dipenderà molto dagli ascolti che la serie avrà in queste settimane. Sono fiducioso. E’ un piccolo squarcio nella proposta della Rai che ha alzato sempre più la qualità dei prodotti. 

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