Titanic: recensione, trama e analisi del Film a cura di Christian Fregoni

Film Titanic

Titanic è un film del 1997 di genere Drammatico, diretto da James Cameron, con Kate Winslet, Leonardo DiCaprio, Frances Fisher, Billy Zane, Kathy Bates, Gloria Stuart. Eccovi un’analisi accurata della trama e della recensione del film a cura di Christian Fregoni.

Titanic: “Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti”

James Cameron, nel corso della sua lunga ed eclettica carriera cinematografica, è forse più ricordato ed apprezzato dai cinefili quale grande portavoce di un tipo di cinema di fantascienza, inquinato da richiami thriller, horror e d’azione (Terminator, Terminator 2, Aliens – Scontro finale, Avatar), ma è comunque doveroso annotare tra le sue opere più illustri questo kolossal senza precedenti.

Chi di noi non conosce gli avvenimenti che portarono al naufragio del RMS Titanic nella notte del 14/15 Aprile 1912? Siccome al regista non interessa realmente raccontare in modo didascalico e documentaristico l’intera vicenda, ci troviamo quindi di fronte a un’opera più di stampo melodrammatico, in cui il filo conduttore attorno a cui ruotano tutti i tragici avvicendamenti è una travolgente storia d’amore che travalica i meri confini del tempo.

Trama di Titanic

Il film narra la storia di Jack Dawson (Leonardo DiCaprio) e Rose DeWitt Bukater (Kate Winslet), appartenenti a due estrazioni sociali antitetiche. Lui è un umile e scanzonato giramondo, che vive di lavoretti precari giusto per sostentarsi e godersi la vita giorno per giorno; lei una giovane ragazza discendente da una famiglia agiata, ormai sull’orlo della crisi finanziaria, promessa sposa al ricco rampollo Caledon Hockley (Billy Zane).

Rose vive una profonda e drammatica guerra interiore: combattuta tra il doversi adeguare ad un conformismo sociale dettato dall’etichetta aristocratica e un sentimento di libertà che le fanno desiderare di fuggire dai doveri imposti da terze parti, la giovane ragazza decide di compiere un gesto estremo e sconsiderato nel tentativo di gettarsi dalla nave, ormai in viaggio verso le coste americane. Qui i destini dei due protagonisti si incontrano e si intrecciano in un legame di amicizia e amore che li accompagnerà lungo tutte le fatali ore che precedono il nefasto scontro.

Jack salva Rose sia fisicamente che spiritualmente. Sì perché, oltre ad impedirle di togliersi inutilmente la vita, comincia a far provare alla ragazza una serie di esperienze nuove, ben lontane dal mondo a cui lei appartiene solo in facciata.

Quando ormai il rapporto tra i due si va sempre più consolidando ed approfondendo, il destino gioca il suo asso nella manica: la presenza di un colossale iceberg lungo la rotta del transatlantico trasforma il viaggio di una vita in un catastrofico incidente che verrà ricordato negli anni a venire.

La trama è essenzialmente questa, perché è pressoché inutile analizzarla ulteriormente: Titanic è un film che vive di sensazioni ed emozioni.

Analisi e Recensione di Titanic

Partiamo da un prologo in cui viene puntualmente ed accuratamente descritta la varietà delle classi sociali coinvolte nella storica traversata di questa nave ritenuta inaffondabile (lo stesso nome ne è un forte segnale): è un mondo in cui le possibilità delle persone facoltose sono sterminate, ma viene precluso loro il sentimento di libertà spirituale. Al contrario, i passeggeri di 3a classe sono gli unici a vivere appieno la vita e a comprenderne i veri valori (il discorso di DiCaprio durante la cena con i ricchi sintetizza magistralmente questo concetto). L’amore che si instaura tra i due è proibito e malvisto dall’assurda esigenza di distinzione fra le due sfere di appartenenza e in questo ricalca molto la “shakespeariana” idea di una storia alla “Romeo e Giulietta”.

La cornice che fa da perfetto sfondo e vettore per trasmettere la voglia di rompere le barriere ideologiche dei preconcetti sociali è l’oceano: una vastità sconfinata e un senso di libertà che sono magnificamente rappresentate nell’iconica scena ambientata sulla prua dell’imbarcazione.

Dopo aver quindi assistito alle tormentate afflizioni dell’anima, ci troviamo catapultati nella seconda parte della pellicola, richiamati all’attenzione dal sinistro ed inquietante rumore provocato dalla collisione con il fatale ammasso di ghiaccio: il film muta drasticamente ed assume una connotazione più forte. Il crescendo tensivo è continuo e il rapporto tra i due giovani protagonisti viene osteggiato dalla forza ineluttabile della Natura. Possiamo solo assistere impotenti e stupefatti allo svolgersi degli eventi, trascinati da un dinamismo inarrestabile, così come irrefrenabile è l’affondamento del Titanic. L’oceano diventa quindi portatore anche di morte, trasformandosi da iniziale fonte di unione dello spirito a tangibile mezzo per annientarlo.

Cameron, che per l’occasione imbracciò la lavorazione del film in svariate sue sfaccettature (regia, soggetto, sceneggiatura e produzione), non si permette di esprimere giudizi critici sull’epilogo della vicenda: a lui non interessa mostrare come siano andate realmente le cose, seguendo un approccio pragmatico. Il naufragio è solo un pretesto per dare un risvolto drammatico ad una storia d’amore platonico e fisico, per far capire che il sentimento che unisce le due giovani anime trascende i limiti della mera corporeità terrena.

Tecnicamente la pellicola è fatta molto bene: il regista, infatti, chiese e pretese di poter esplorare realmente il vero relitto del Titanic, per dare un realismo storico senza pari al proprio lavoro. La minuziosità che distingue la rappresentazione scenografica e digitale lascia sconcertati: basti pensare che per esigenze di ripresa la produzione fu costretta a ricreare il Titanic in scala 1:1 quasi nella sua interezza. Il compartimento fotografico poi è eccellente nel dare all’intera opera una predominanza di tinte blu e rosse: freddo glaciale, distruttivo dell’oceano Atlantico e calore della forza unificatrice dell’amore continuano a fondersi e scalzarsi vicendevolmente durante tutto l’avvicendarsi della tragedia per poi infine trovare una perfetta comunione nell’emblematico lancio finale del diamante nel mezzo della distesa oceanica, quasi a richiamare l’eterno legame instauratosi tra i due amanti.

Ulteriore punto di forza del titolo è incarnato nella bravura dei suoi attori: Billy Zane, Kathy Bates, Gloria Stuart e Frances Fisher sono impeccabili, ma il vero motore trainante è rappresentato dalla coppia DiCaprio/Winslet. Il Titanic è il loro teatro dei sentimenti, delle emozioni e della vita: la maestria dei due interpreti nell’accentuare e far trasparire il pathos amoroso ci rende indubbiamente più partecipi e solidali alle loro passionali avventure così come alle loro personali disgrazie.

Bisogna inoltre menzionare gli effetti speciali, che dominano incontrastati la seconda metà del film: dopo una prima parte costituita da una frenetica corsa alla sopravvivenza all’interno della nave, ci troviamo a fare i conti con la spettacolare sequenza dell’inabissamento del Titanic. Scena che difficilmente potrà essere dimenticata e in questo va sicuramente lodata la perizia lavorativa dell’Industrial Light & Magic.

Stiamo quindi parlando di un film epico a tutto tondo, sia per contenuti che per mobilitazione di mezzi di lavorazione: il più costoso mai realizzato fino ad allora (budget di 200 milioni di dollari), che fruttò il terzo maggiore incasso di tutti i tempi (superato solo da Avengers: Endgame ed Avatar). Nominato per 14 candidature agli Oscar del 1998, ne portò a casa ben 11, record che condivide con altri due titoli (Ben-Hur e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re). Colonna sonora curata dal bravissimo James Horner, che per l’occorrenza compose “My Heart Will Go On” e la fece registrare a Celine Dion, contribuendo ulteriormente al successo planetario della pellicola. Attori in stato di grazia, lanciati definitivamente nell’olimpo cinematografico dopo aver preso parte ad un’esperienza di tale portata.

Che dire di più? Nulla, solo il nome del film basta a far rievocare nella mente la totalità delle sue scene più conosciute, riconfermando quindi la valenza di opera d’arte che assume la pellicola e tutte le impressioni che ne derivano.

Pro, Contro e voto del Film Titanic

Pro:

  • Maestoso lavoro di precisione certosina nella ricostruzione storica della società e del Titanic, che donano al film un vivido tono di realismo contenutistico
  • Attori ed effetti speciali si mescolano abilmente, entrambi sono componenti essenziali e non si escludono a vicenda.
  • La regia di Cameron è valida e sicura: ci accompagna dolcemente lungo tutta la prima parte del film per poi farci vivere momenti di pura tensione nel suo splendido finale

Contro:

  • La vicenda è tristemente risaputa e perciò il film non gode di eccessivo valore da ripetute visioni. Una volta vissuto appieno, purtroppo non ci si può illudere di coglierci altre sfumature oltre a quelle realmente proposte.

Voto: 8

A presto amici con la prossima recensione.

@RIPRODUZIONE RISERVATA
A cura di Christian Fregoni

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