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The Merry Gentlemen, la recensione della commedia natalizia

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Ashley ha sempre sognato di diventare una ballerina e il suo desiderio si è realizzato quando è entrata a far parte, nel ruolo principale, di un popolare show che furoreggia ormai da tempo a New York. Ma un giorno, proprio poco prima delle vacanze di Natale, scopre di essere stata licenziata per far spazio a una collega più giovane e, profondamente affranta, decide di far ritorno nella sua cittadina natale, per trascorrere i giorni a venire insieme a mamma e papà.

Il suo come-back non è però dei migliori e viene a sapere che il locale di famiglia rischia la chiusura, per via di debiti non saldati e della scarsa affluenza da parte di una clientela ormai disinnamoratasi. Determinata a salvare il club ad ogni costo, Ashley deciderà di raccogliere fondi tramite una compagnia di spogliarellisti, che tra i suoi componenti vedrà anche l’affascinante Luke, falegname / tuttofare con cui scatta un reciproco colpo di fulmine.

The Merry Gentlemen, recensione: sotto il vischio ancora una volta

Continua la carrellata di pellicole natalizie che stanno facendo di giorno in giorno la loro comparsa nel catalogo Netflix. Soltanto qualche giorno fa vi abbiamo parlato su queste stesse pagine di Appuntamento a Natale e di Hot Frosty – Una magia per Natale, ed ecco che a queste va ad aggiungersi The Merry Gentlemen, forse la meno caratteristica del terzetto.

Perché nell’ora e mezzo di visione – scarsa – il fatto che la vicenda si ambientata proprio nel periodo dicembrino è pressoché ininfluente, tanto che qualsiasi mese dell’anno avrebbe potuto far da sfondo a quest’ennesima storia di ricongiungimento con le origini, condita da romanticismo e con un occhio di riguardo al pubblico femminile, data la premessa già espressa poco sopra nella relativa sinossi.

Sotto e sopra il palco

Il rischio di scadere in un’operazione cringe e fine a se stessa era molto alto e non sempre viene schivato, in una serie di eventi sempre più assurdi e inverosimili, fino ad un paio di step d’ordinanza atti a porre ostacoli di fronte alla nascente love-story tra i due protagonisti, naturalmente poi annullati da quel lieto epilogo all’insegna del “…e vissero felici e contenti”.

Protagonisti che hanno il volto di Britt Robertson, energica e genuina quanto basta (considerata già troppo vecchia dai suoi datori di lavoro, quando l’attrice ha soltanto trentaquattro anni compiuti) e Chad Michael Murray, attore e modello noto per le sue partecipazioni a serie cult come Dawson’s Creek, Una mamma per amica e One Tree Hill, che compensa la scarsa espressività con una prestanza fisica indubbiamente invidiabile.

Conclusioni finali

A Natale puoi, fare quello che non puoi fare mai… tipo improvvisarti spogliarellista, o almeno è quello che capita ai protagonisti di The Merry Gentlemen, che su spinta di una ballerina disillusa che tenta di salvare il locale di famiglia dal fallimento organizza diverse serata a base di striptease maschile,nella speranza di racimolare il denaro necessario a pagare gli ingenti debiti. E Santa Claus sotto l’alberò farà scoccare naturalmente anche l’amore.

Commedia natalizia più di nome che di fatto, che guarda a una premessa alla Full Monty (1997), anche se qua i ballerini hanno tutti un fisico scolpito, a cominciare dall’interesse romantico della protagonista che ha il mascellone di Chad Michael Murray. L’atmosfera si prende fin troppo sul serio, adagiandosi in tutti i luoghi comuni e prevedibili colpi di scena del filone, con l’ambientazione a tema che poco aggiunge alla risicata trama principale.

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