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The Mandalorian, recensione – no spoiler – della serie di Star Wars con Pedro Pascal

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Se la trilogia sequel di Star Wars non ha trovato i consensi di buona parte del pubblico e degli affezionati delle opere cinematografiche dedicate alle creature e ai personaggi nati da George Lucas, nel 2019 il regista e sceneggiatore Jon Favreau firma The Mandalorian, serie televisiva con protagonista il lanciatissimo Pedro Pascal nei panni di Din Djarin, un cacciatore di taglie intergalattico alle prese con un carico da trasportare unico nel suo genere…

La prima stagione della serie ideata da Favreau e diretta (solo in alcuni episodi però) da registi come Taika Waititi e Robert Rodriguez, ha debuttato in esclusiva su Disney+ nel 2019, da poco ha avuto la sua terza stagione e pare si vociferi per essa un possibile quarto appuntamento.

La trama di The Mandalorian

Pochi anni dopo la caduta dell’Impero Galattico, nelle remote regioni ai confini della Nuova Repubblica, un solitario cacciatore di taglie chiamato il Mandaloriano (Pedro Pascal) svolge il proprio “mestiere” sotto la gilda guidata da Greef Karga (Carl Weathers). Mando, pur di ricevere una bella ricompensa, accetta l’incarico di recuperare per conto di un cliente sconosciuto una creatura di 50 anni, il Bambino, appartenente alla stessa specie di Yoda e capace anch’egli di controllare la Forza. Mando consegna il Bambino al cliente, che scopre essere un ex ufficiale imperiale a capo di una guarnigione di stormtrooper; poco dopo tuttavia si pente del proprio gesto e torna a recuperarlo. Deve quindi fuggire con lui, inseguito da tutti i migliori cacciatori di taglie che danno la caccia al Bambino e da una guarnigione di Imperiali sotto la guida di Moff Gideon (Giancarlo Esposito).

The Mandalorian, perché vederla?

Perché è forse uno dei prodotti dedicati all’universo Star Wars più genuini ed originali. I primissimi episodi della creatura ideata da Jon Favreau per Disney+ ricalcano alla perfezione stile ed elementi narrativo-visuali del cinema western, mentre le stagioni successive hanno maggiormente spinto verso una risoluzione degli eventi più legata a temi ed immagini ricorrenti di questo straordinario tessuto narrativo che dal 1977 non fa che affascinare milioni di spettatori, sia cinematografici che televisivi.

Inoltre, una delle ragioni di più grande successo di The Mandalorian giace nell’introduzione di Grogu, soprannominato da alcuni “il bambino”, mentre nell’immaginario collettivo è stato comodamente ribattezzato “Baby Yoda”. Una creatura in animatronic realizzata senza uso di effetti visivi in CGI che rimanda ai primi capitoli della trilogia originale e che rende questo personaggio amato ormai da tutti un perfetto mix tra realismo e fantasia. Ovviamente, Grogu è stato e continua ad essere oggetto di merchandising e successo commerciale incredibile grazie alla fervida immaginazione di Jon Favreau.

Perché non vedere The Mandalorian

Innanzitutto, The Mandalorian non è prodotto seriale che si addice a chi non ha un minimo di conoscenza dell’universo, dei personaggi e della cronologia degli eventi di Star Wars, e va da sa che andrebbero per correttezza e completezza ripassati almeno i capitoli cinematografici più importati. Questo non significa che la serie che trovate attualmente su Disney+ non possa esseere fruibile ad un pubblico più vasto e casuale, anche se si perderebbe molto del divertimento e soprattutto della gioia nerd che fanno di questo show i suoi punti forti.

Per il resto, The Mandalorian fa bene il suo lavoro, tra un’ottima prima stagione, un secondo capitolo eccezionale ed un terzo appuntamento forse meno incisivo e memorabile, ma che sembra aver dato una degna conclusione (?) ai personaggi di Mando e di Grogu. Che la terza stagione arrivata in streaming da poco sia veramente l’ultima per lo show intergalattico di Jon Favreau oppure è in serbo un quarto appuntamento? Lo scopriremo presto.

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