The Departed – Il bene e il male è un film del 2006 di genere Thriller/Poliziesco diretto da Martin Scorsese, con protagonisti Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Martin Sheen, Ray Winstone, Vera Farmiga, Anthony Anderson, Alec Baldwin . La pellicola ha una durata di circa 151 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione.
La Trama del film The Departed – Il bene e il male
Colin Sullivan, ancora ragazzino, viene introdotto al crimine organizzato da Frank Costello, un boss di origini irlandesi-americane che controlla la zona di Boston. Con il passare degli anni il gangster istruisce Colin a diventare un perfetto infiltrato nello polizia del Massachusetts, dove viene assegnato all’unità speciale anticrimine.
Nel frattempo un coetaneo, Billy Costigan, dopo essersi appena diplomato all’accademia di polizia viene reclutato dal capitano Queenan e dal sergente Dignam per andare in missione sotto copertura e incastrare proprio Costello: alcuni dei suoi parenti, legati ad attività illecite, lo rendono infatti l’infiltrato perfetto. Uscito dall’accademia trascorre del tempo in prigione con una falsa accusa di violenza per aumentare la sua credibilità.
Sia Colin che Billy si trovano così ad essere delle spie per le relative organizzazioni. Il primo si innamora della psichiatra Madolyn Madden, la quale per caso ha anche in cura lo stesso Billy. Quando Costello riesce a scampare a una retata, entrambe le talpe scoprono dell’esistenza di un omologo a ruoli invertiti e cercheranno di scoprire l’identità dell’altro.
La recensione del film The Departed – Il bene e il male
Vi è dell’ironia nel fatto che il primo Oscar per la miglior regia vinto da Martin Scorsese sia arrivato con un film non originale e, per quanto meritevole, non tra i suoi massimi capolavori. Certo si sa che le scelte dell’Academy sono spesso controverse, ma questo non deve comunque far dubitate del valore di The Departed – Il bene e il male, intenso apologo criminale firmato dal regista italo-americano.
Alla base vi è una pellicola del 2002 di matrice hongkonghese, anch’essa diventata di culto, quale Infernal Affairs, qui aggiornata dall’amato cineasta in un’ambientazione d’Oltreoceano ma che nei suoi cardini narrativi mantiene la forma del prototipo. Assistiamo quindi ad un gioco di opposti complementari nella gestione delle due figure protagoniste, un criminale e un poliziotto entrambi infiltrati nelle altrui organizzazioni.
La tensione, sia emotiva che di genere, domina le due ore e mezza di visione, con una notevole cura delle psicologie dei personaggi e una discesa negli inferi che li coinvolge fino alla resa dei conti finale, dove tutti i nodi vengono al pettine e lo stesso epilogo regala un ulteriore, amaro quanto necessario, colpo di scena.
A differenza dell’originale i ruoli principali sono ispirati a figure reali, qui immischiate in un gioco di intrighi e tradimenti creato ad hoc e sfruttante le interpretazioni di un cast all-star: da Leonardo DiCaprio a Matt Damon, due volti della stessa medaglia, fino all’istrionico boss di Jack Nicholson e al fondamentale sergente Dignam di Mark Wahlberg, la sfida attoriale è ricca di grandi confronti che strappano applausi a scena aperta in più di un’occasione.
Oltre alla già citata statuetta per la miglior regia, il titolo ne ha vinte altre tre: quella per il miglior film, il miglior montaggio e la miglior sceneggiatura non originale.