Teodosio Losito è morto a 53 anni. Era nato a Milano, poi Sanremo e il successo come autore di tante fiction Mediaset
“Si è tolto la vita“. Nel tardo pomeriggio di martedì 8 gennaio 2019 Dagospia annuncia così la notizia secondo cui Teodosio Losito è morto. “Teo”, come lo chiamavano alcuni, era noto agli addetti ai lavori e ai telespettatori per il suo lavoro di sceneggiatore di tante fiction Mediaset.
Così Teodosio Losito se ne va all’età di soli 53 anni. Era nato a Milano il 17 aprile 1965, studi da ragioniere e attività da modello. Prima di diventare un affermato autore di fiction tv molto popolari in Italia, partecipò anche al Festival di Sanremo 1987 come cantante di “Ma che bella storia…”.
L’ultima fiction di Teodosio Losito in tv è stata Furore: le sue parole sul produttore Ares Alberto Cavallo e la risposta alle critiche per il “trash”
Per le fiction Mediaset il sodalizio nacque nel 2002, grazie alla prima serie targata Losito: Il bello delle donne. Poi, a ruota, arrivarono anche tutte le altre, alcune delle quali con protagonisti gli attori Gabriel Garko e Manuela Arcuri:
- Caterina e le sue figlie;
- L’Onore e il rispetto;
- Il peccato e la vergogna;
- Pupetta – Il coraggio e la passione.
L’ultima sua fiction in tv è stata invece Furore: Il vento della speranza, andata in onda nel 2017 in prima serata su Canale5. Poi, come scrive DavideMaggio.it, nel 2018 il contratto tra Mediaset e Teodosio Losito sarebbe terminato.
Un successo – in verità negli ultimi anni un po’ in declino, almeno a livello di ascolti – dato anche dalla collaborazione con Alberto Cavallo. Nel 2010 in una intervista a Repubblica Losito parlava così del rapporto col produttore Ares:
Io e Alberto – diceva – siamo una persona sola. Lavoriamo insieme, pensiamo i titoli delle fiction e li difendiamo fino alla fine, anche con Canale5. Crediamo in quello che facciamo.
Forse intendeva una difesa dalle critiche. Le sue fiction, infatti, sono state spesso accusate di essere “trash“. Ma negli anni Losito ha sempre rigettato tutte le contestazioni con varie dichiarazioni come questa:
Se trash significa stare dalla parte del pubblico allora sono trash. Non sono snob, io voglio sempre essere aggiornato dalla casalinga di Voghera, a differenza dei critici che la vorrebbero morta.