Tale e Quale Show, apprezzatissimo talent show in onda in prima serata su Rai 1 che fa sempre ottimi ascolti, è finito in queste ore nella bufera a seguito di alcune dichiarazioni e polemiche che si sono susseguite sui social network e che sono state riprese da vice, nota agenzia di media e di stampa. Come sicuramente saprete, il concept del programma è quello di riuscire ad essere “Tali e Quali” a dei cantanti famosi, sia come aspetto fisico che come voce, interpretando delle loro famose hit. Una recente interpretazione (quella di Beyoncé di venerdì scorso fatta dalla bravissima Roberta Bonanno) ha portato il programma di Rai 1 ad essere accusato di blackface, uno stile di makeup teatrale che nel XIX secolo consisteva, e volendo consiste, nel truccarsi in modo marcatamente non realistico per assumere le sembianze stilizzate di una persona di pelle nera.
Il video interpretazione di Beyoncé ad opera di Roberta Bonanno, oggetto di accuse di Blackface
Sotto accusa il trucco relativo a questa interpretazione:
🎤 @roberta_bonanno ↔ @Beyonce#taleequaleshow pic.twitter.com/mInRerEz2n
— Tale e Quale Show (@taleequaleshow) October 25, 2019
Il post di Vice sulla propria pagina facebook
Ecco il post apparso sulla pagina ufficiale di vice, nota agenzia di media e stampa, che riprende un pò la polemica di questi giorni circa Blackface:
Per l’ennesima volta, la trasmissione televisiva italiana ‘Tale e quale show’ ha usato con grande disinvoltura il blackface; a questo giro, una cantante bianca si è truccata per assumere le sembianze di Beyoncé. Nonostante sia universalmente riconosciuto come offensivo—visto che ha sempre incarnato una pratica razzista, rappresentando uno dei simboli storici dell’oppressione dei neri—in Italia continua a essere ritenuto come un qualcosa di innocuo o scherzoso, perché comunque “non siamo negli Stati Uniti” e quindi non ha lo stesso significato.
Il blackface, tuttavia, rimane un blackface ovunque lo si faccia. Tant’è che ogni singola volta—e i casi, oltre a ‘Tale e quale show,’ non mancano—persone nere nate o residenti in Italia cercano di farlo notare in tutti i modi. Come ha scritto Tia Taylor sul suo account, ad esempio, la cosa davvero “rivoluzionaria” e “inaudita” in Italia sarebbe invece “non pitturarsi di nero e imitare (male) persone nere sui media.” Per il giornalista Louis Pisano, che si è occupato del caso in una serie di storie su Instagram, “si possono imitare cantanti ‘stranieri’ di tutto il mondo senza cambiare il colore delle propria pelle. Facile!”. “Io non posso togliermi la melanina come una maschera,” ha detto Bellamy nelle sue story, “io sono nera 24 ore su 24, in Italia, con tutte le conseguenze che ciò comporta.” In più, la condanna non dev’essere lasciata solo ai diretti interessati con la scusa del “non ci riguarda,” perché ci riguarda eccome. Secondo quanto scrive Lawrence Oluyede sul suo account, “non è corretto o giusto o realistico aspettarsi che siano solo le vittime, o comunque coloro che subiscono discriminazioni, a sottolinearne il problema.” Se chi non subisce il razzismo e capisce il problema, ha continuato, “non partecipa alla conversazione discutendo pubblicamente o privatamente con chi fa cose razziste, non se ne esce mai da questa cosa. […] Nessuno si aspetta di eliminare il sessismo eliminando gli uomini dalla conversazione, no? Non è difficile da capire.”
Anche in Italia, insomma, indossare la pelle nere come una maschera non è davvero accettabile. E no: non si può più ignorare la storia che si porta dietro, né ci sono giustificazioni di sorta che possano reggere.
Amici lettori, che ne pensate? Gli autori del programma di Rai 1 si faranno influenzare da questa polemica? Sono 10 anni che è così Tale e Quale show, degli interpreti “bianchi” imitano(look e aspetto compreso) persone di colore. È il format che è cosi, no? Io non vedo perchè scatenare ora questa polemica.