Stefano Bollani contro i talent:”Voglio vedere queste masse che comprano il biglietto per andare a vedere Valerio Scanu!”

Stefano Bollani

Stefano Bollani, compositore milanese che abbiamo visto recentemente nello show di Roberto Bolle, spara a zero sui talent.

Intervistato da “Sette”, magazine del Corriera della Sera, si esprime senza esclusioni di colpi  nei confronti di tutti quei programmi che intendono sfornare nuovi talenti in ambito musicale.

I programmi  a cui fa riferimento sono sostanzialmente due: <XFactor >e <Amici >di Maria de Filippi.

Nuovo programma nella seconda serata di Rai Uno per Stefano Bollani

Il musicista jazz milanese, a breve condurrà  sulla rete ammiraglia della Rai, un programma tutto suo il cui titolo è:

L’importante è avere un piano“, in onda in seconda serata su Rai 1, da giovedì 10 novembre.

Bollani infatti ci tiene a precisare come sia sbagliato indurre questi ragazzi a credere che partecipando  ai talent,  raggiungano il successo e che sia l’unico modo per fare musica.

Il format, in realtà- a dire di Bollani- il più delle volte li “sfrutta” per il periodo del programma, e poi li butta nel dimenticatoio.

I ragazzi che escono da X Factor se va bene vendono qualche disco all’inizio, poi spariscono” -afferma- aggiungendo:

Marco Mengoni, Emma Marrone ed Alessandra Amoroso solo gli unici che sono riusciti. Insomma.Vere e proprie mosche bianche.

Stefano Bollani vs Valerio Scanu

Il musicista, poi si fa  critico e polemico soprattutto con  Valerio Scanu, cantante sardo e vincitore di Sanremo 2010:

Voglio vedere queste masse che si comprano il biglietto per andare a vedere Valerio Scanu!! – afferma con sarcasmo.

E continua imperterrito:

Su venti che hanno fatto X Factor o Amici 19 sono condannati a pagare per un bel po’ uno psicanalista: sono giovanissimi, arrivano da tutta Italia accompagnati dai genitori, ma non sono attrezzati ad affrontare il successo.

Quando le telecamere si spengono e qualche anno dopo il loro exploit televisivo improvvisamente non li ascolta più nessuno, si deprimono.

Quelli che riempiono i locali e i teatri, come i <Marlene Kuntz >e gli <Afterhours> che suonano da venti anni, non fanno la tv”.

Beh, in realtà proprio il leader degli “Afterhours” Manuel Agnelli è uno dei giudici di X Factor, e commenta così:

E’ un’eccezione pure lui. E comunque continuerà a suonare col suo gruppo tutte le sere. In ogni caso – aggiunge – intendo dire che non è tutta la musica a dipendere dalla tv ma un certo tipo di musica: i cantanti da Festival di Sanremo, una minoranza etnica“.

Parole che pesano come macigni, che non risparmiano neppure le discutibili scelte di alcune fra le maggiori radio italiane.

“Colpevoli”, a suo dire, di privilegiare il personaggio del momento piuttosto che la qualità dei brani proposti:

E’ un martellamento dall’alto. Non è il pubblico a scegliere. Con le radio, come con la tv, è l’offerta a creare la domanda.

Se offri brutta musica gli ascoltatori si appassioneranno a quella brutta musica. Ma quando devono comprare un biglietto e scegliere, le cose cambiano“.

Dichiarazioni pungenti, queste di Bollani che sicuramente sono sorrette da una sorta di snobismo, tipico di quegli artisti che hanno  un pubblico di nicchia, che li segue e li sostiene.

Considerazioni

Sicuramente, ha ragione quando dice che il successo di un ragazzo piuttosto che un altro è deciso a tavolino dalle major e dalle radio, tuttavia non è bello sparare a zero sui sogni di giovani che si impegnano per cercare di emergere.

In fondo il sole spunta per tutti.. credo.. e come lui stesso ha detto, il vero talento prima o poi viene fuori.

Se alcuni, molti o tanti dei partecipanti ai talent spariscono è perché evidentemente sono semplici cantanti, come ci sono a milioni, e non degli artisti il cui talento inevitabilmente verrà riconosciuto

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