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Star Wars: The Bad Batch, la recensione – no spoiler – della serie d’animazione su Disney+

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L’universo di Star Wars è una fonte inesauribile di personaggi e storie da raccontare. Oltre ai film della saga e alle serie live action che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni (qualcuno ha detto The Mandalorian?), c’è anche un intero filone di prodotti seriali d’animazione che arricchisce a dismisura la conoscenza di un cosmo ricco e vario. Tra queste c’è Star Wars: The Bad Batch, creata e supervisionata da Dave Filoni (l’uomo che cura le opere d’animazione di Star Wars), segue le vicende di una squadra speciale di cloni e si pone a spin-off di un’altra formidabile serie animata, Star Wars: The Clone Wars.

La trama di Star Wars: The Bad Batch

La Clone Force 99,una squadra speciale di cloni geneticamente modificati per fronteggiare le situazioni più avverse, risponde alla richiesta di rinforzi del Generale Depa Billaba, bloccata durante uno scontro che non volge a suo favore sul pianeta innevato Kaller. Il gruppo riesce a respingere il nemico salvando l’unità del generale Jedi. L’emanazione dell’Ordine 66 però stravolge il fronte, portando il caos nella galassia in seguito all’eliminazione di quasi tutti i Jedi.

Questo evento confonde i membri della squadra che non essendo condizionati dai chip inibitori, al contrario degli altri cloni che lo hanno impiantato segretamente nel cranio, non eseguono l’ordine. Con la fine delle ostilità che segue l’Ordine 66, la Clone Force 99 fa ritorno sul pianeta natale Kamino dove ha sede la struttura di clonazione di Tipoca City. Giunti nella cittadella, l’intera squadra inizia a rendersi conto del cambiamento politico messo in atto dal Cancelliere Supremo Palpatine e di conseguenza dovrà prendere decisioni drastiche sul suo futuro.

Perché vedere Star Wars: The Bad Batch

Introdotta per la prima volta nelle ultime battute della settima e conclusiva stagione di Star Wars: The Clone Wars, la Clone Force 99 rappresenta un’anomalia rispetto a come avevamo conosciuto i cloni fino a questo momento. Spesso evitati e messi in disparte dagli stessi altri cloni (i cosiddetti “Reg”) perché diversi, il gruppo formato da Hunter, Tech, Wrecker e Crosshair ha sempre vissuto una vita militare alternativa agli altri. Caratterizzati da caratteri e umori tra di loro molto differenti, i membri del team non conoscono altro che il portare a termine missioni ad alto rischio e ad ogni costo.

Per questa ragione quando attorno a loro tutti gli altri cloni subiscono la subdola influenza dell’Ordine 66, la Clone Force 99 si trova spaesata sul da farsi. Quale è ora il loro scopo in questo grande scacchiere che cambia in maniera così repentina sotto i loro occhi? Il punto di maggior interesse di Star Wars: The Bad Batch sta proprio qui: l’osservare il drastico mutamento di un assetto politico e militare che trasla da una repubblica ad una dittatura attraverso gli occhi di coloro che fino a quel momento erano solamente delle pedine da far muovere.

Quello che stupisce della serie, che rimane un prodotto d’animazione in apparenza rivolto ad un pubblico più giovane ma che in realtà dialoga bene e forse anche meglio con i fan di lungo corso della saga, è l’abilità di sollevare quesiti di notevole spessore etico e morale. Se sono stato creato, cresciuto ed addestrato per essere un soldato, devo seguire gli ordini anche quando li ritengo immorali? Se quel sistema che mi ha creato, cresciuto ed addestrato ora mi ritiene un oggetto obsoleto, devo accettare passivamente il mio destino?

Star Wars: The Bad Batch, perché non vedere la serie

Ecco, sotto la superficie Star Wars: The Bad Batch prosegue discorsi estremamente maturi e complessi che già si erano affacciati con efficacia in Star Wars: The Clone Wars. Nella sua struttura composta da episodi di durata inferiore alla mezz’ora, la serie è in grado di racchiudere nelle sue storie spesso autoconclusive una linea di ragionamento orizzontale che pone molte questioni sul ruolo dei cloni negli eventi che hanno seguito la così denominata trilogia prequel (Episodio I, II e III).

Chiaro è che Star Wars: The Bad Batch è un’opera pensata per chi ha imparato a conoscere questo mondo già da diverso tempo. Poco senso avrebbe iniziare ad avvicinarsi alla serialità animata di Star Wars partendo da qui. E’ più che altro un’espansione ricca di storie e dettagli che aggiungono stimoli per chi ha navigato già un po’ anche le opere d’animazione precedenti e vuole approfondire un cosmo sempre incredibilmente denso.

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