Mercoledì 5 maggio, ricorre il bicentenario di morte di Napoleone Bonaparte, il condottiero francese la cui grandezza e il cui genio militare possono essere paragonati solo un altro condottiero, in tutta la storia dell’umanità: Alessandro Magno.
“Serata Napoleone” su Focus e Premium Cinema: ecco quando in tv
A duecento anni dalla morte del generale Bonaparte, la tv dedica degli speciali al condottiero più grande di tutti i tempi. La tv lo ricorda con una serata speciale sul canale Focus e uno dei film più divertenti dedicati all’Imperatore (“N – Io e Napoleone” di Paolo Virzì). Mercoledì 5 maggio 2021, infatti alle ore 21.15 andrà in onda “Serata Napoleone” mentre, giovedì 6, alle ore 23.20 su Premium Cinema andrà in onda “N – Io E Napoleone”
Cenni su Napoleone: sfatiamo alcuni miti su di lui e conosciamolo meglio
Intanto partiamo con il dire che non era basso come si legge in molti libri di storia. Era alto 169 cm, per cui nella norma. A dispetto dei francesi che generalmente erano 3 cm più bassi. Poi non aveva la fobia dei gatti (solo di quelli neri) e non rubò la “Gioconda” (ma molte altre opere sì).
Napoleone Bonaparte nacque il 15 agosto del 1769 da genitori italiani, ad Ajaccio in Corsica, quando era stata ceduta dalla Repubblica di Genova alla Francia da appena un anno. E il suo cognome era Buonaparte (poi trasformato in Bonaparte perché suonasse almeno un po’ più francese).
L’imperatore Napoleone Bonaparte: dall’ascesa alla sconfitta
Nel 1805 si fece incoronare Re d’Italia nel Duomo di Milano, e accarezzando la corona sul capo disse: «Dio me l’ha data, guai a chi la tocca». Il due dicembre del 1804, invece, si incoronò Imperatore a Notre-Dame di Parigi e incoronò imperatrice sua moglie.
Tra le sue grandi vittorie: la battaglia delle piramidi e quelle di Rivoli, Marengo e Austerlitz. Napoleone fu definitivamente sconfitto nella disastrosa campagna di Russia 1812 dei suoi 700.000 uomini ne morirono più della metà (400.000) e altri 100.000 furono fatti prigionieri. Sconfitto, Napoleone abdicò nell’aprile del 1814 e fu esiliato prima sull’isola d’Elba e poi (dopo il fugace ritorno dei “100 giorni”) a Sant’Elena.
La morte misteriosa di Napoleone Bonaparte
Morì ufficialmente per un tumore allo stomaco. Ma all’epoca si disse che fu avvelenato con l’arsenico, dal momento che tra i suoi capelli furono trovate tracce del potente veleno. Tuttavia, all’epoca, era una cosa piuttosto normale, visto che l’arsenico era contenuto in quantità minuscole in molte creme e lozioni.
Il compositore e musicista Beethoven gli dedicò la sinfonia “Eroica”, ma poi stracciò la dedica quando questi si proclamò imperatore. Napoleone era molto fiero dell’uso del Codice Civile, che in effetti è alla base delle leggi moderne (anche in Italia) e ha segnato la fine di retaggi medievali, a cominciare dall’abolizione dei privilegi concessi ai nobili. E questa la considerò sempre la vittoria più grande aldilà delle battaglie.
I furti di Bonaparte di numerose opere d’arte
Napoleone, non rubò mai la Gioconda come si disse per molto tempo, ma trafugò moltissime altre opere d’arte: Secondo Canova, incaricato dallo Stato Pontificio, sui 506 quadri rintracciati, solo 249 tornarono in Italia. Tra le opere mai restituite: il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, le “Stigmate di San Francesco” di Giotto, le “Nozze di Cana” del Veronese.
I migliori film su Napoleone Bonaparte
I film migliori su di lui sono:
- “Napoleone” di Abel Gance (1927),
- “I vestiti nuovi dell’imperatore” di Alan Taylor (2001)
- “N – Io e Napoleone” di Paolo Virzì (2006).
L’interpretazione più divertente resta quella di Renato Rascel che ne fece suo cavallo di battaglia con canzoni, gag teatrali e televisive, e anche un film (“Napoleone”, 1951).