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Space Cadet, la recensione (no spoiler) della commedia spaziale

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Dopo una reunion scolastica nella quale si imbatte in un vecchio compagno di classe, Rex ritrova l’ispirazione per seguire uno dei suoi sogni di gioventù e decide di ritentare, più per scherzo che per convinzione, la sua candidatura al ruolo di astronauta presso la NASA. A sua insaputa, l’inseparabile amica Nadine invia all’ente spaziale una domanda ricca di informazioni fasulle sul suo conto. La protagonista di Space Cadet incredibilmente viene accettata nel programma astronautico, senza i necessari controlli che avrebbero svelato l’inganno. Rex si troverà a dover fare i conti con un duro addestramento insieme ad altri candidati, con soltanto quattro di loro che potranno superare la fase finale per diventare cosmonauti a tutti gli effetti ed essere mandati in missione sull’ISS. Riuscirà Rex nell’impresa?

Space Cadet: tra cielo e terra – la recensione

Chi da piccolo non ha mai sognato di fare l’astronauta? Il lavoro più gettonato dai bambini di tutto il mondo è al centro di questa bizzarra rom-com recentemente sbarcata nel catalogo di Amazon Prime Video, con l’eccentrica protagonista che ambisce a viaggiare nello spazio, pur non possedendo almeno sulla carta i requisiti richiesti.

Ma ecco tramite la truffaldina astuzia della sua best-friend quell’occasione inaspettata, che la catapulta in un viaggio dalle stalle alle stelle ricco di incognite, gioie e delusioni.
Space Cadet cerca di offrire una verve particolare data anche la particolare tematica, ma finisce per perdersi in soluzioni narrative banali e improbabili, con lo stesso divertimento che finisce per risultare fine a se stesso, diluito in una serie di battute e gag viste e riviste, aggiornate per l’occasione al tema spaziale.

Questo l’ho già visto

Da citazioni a Top Gun e relativo sequel, con Rex che si improvvisa pilota di costosissimi jet senza avere una minima idea di come si piloti un aereo, fino a grandi classici del cinema di fantascienza – basti pensare alle capsule di simulazione, che sembrano guardare al The Martian – Sopravvissuto (2015) di Ridley Scott – il film scritto e diretto da Liz W. Garcia sembra un’accozzaglia di luoghi comuni e cliché, con un’ottica da girl-power affidata alla strabordante interpretazione di Emma Roberts.

La nipote e figlia d’arte cerca di infondere un pizzico di personalità al suo turbolento personaggio, ma alla fine dei conti questi risulta soltanto una macchietta, fagocitata da una sceneggiatura ridondante e inutilmente tronfia, che anche nella sua anima smaccatamente comica trova comunque spazio per sussulti o melodrammatici o sensazionalistici, a seconda dell’occasione, trasformando Space Cadet in un film informe e poco consapevole di cosa vuole raccontare.

Conclusioni finali

La protagonista ha sempre sognato di diventare un’astronauta e la grande occasione le si prospetta davanti in maniera del tutto imprevista, per quanto aiutata da bugie varie e assortite. L’addestramento per volare nello spazio non sarà dei più semplici ma alla fine del percorso avrà forse modo di ritrovare.

Space Cadet soffre di una sceneggiatura improbabile, con l’anima leggera affidata un humour spesso di bassa lega e a situazioni romantiche d’ordinanza, parodiando qua e là i vari film a tema spaziale nelle varie fasi che anticipano un finale che più rocambolesco non si può: se è vero che non bisogna mai smettere di cullare i propri sogni, è altrettanto testimoniabile che ci sono modi assai migliori per raccontare un’ossessione a prova di grande pubblico.

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