Una serata all’insegna del glamour e dell’arte quella andata in scena sabato 18 maggio presso l’Associazione Culturale Plus Arte Pulse a Roma, in occasione dell’inaugurazione della prima mostra personale di Stefano Mezzaroma dal titolo “ICONIZE”. L’evento ha richiamato l’attenzione di moltissime persone, ma anche di giornalisti e personaggi del mondo dello spettacolo.
Sonia Bruganelli, Angelo Madonia, Ilary Blasi e molti altri: parata di Vip alla mostra di Stefano Mezzaroma
L’evento ha visto la presenza di molti volti noti del mondo dello spettacolo, molti dei quali amici di lunga data dell’artista. Tra i presenti figurano infatti: Ilary Blasi, Amedeo Goria, Sonia Bruganelli, Angela Melillo, Fabiola Sciabbarrasi, Fioretta Mari, Angelo Madonia, Gabriele Parpiglia e molti altri.
Noi di SuperGuidaTv presenti all’evento, abbiamo avuto modo di incontrare e intervistare l’artista Stefano Mezzaroma, che ci ha parlato di come nasce l’idea della mostra e di quanto può essere un plus importante che volti noti grazie alla loro fama veicolino al grande pubblico anche temi come l’arte che solitamente appare come un mondo chiuso ed escluso solo per intenditori.
Intervista a Stefano Mezzaroma
Stefano Mezzaroma come nasce l’idea di questa mostra?
“L’idea della mostra è nata circa un paio di anni fa un po’ per caso, perchè sa quando ho un’idea la metto subito impressa su un bozzetto. Tutto è nato quando ho messo insieme diversi bozzetti realizzati negli ultimi anni. Su circa un centinaio di bozzetti mi accorsi che una trentina erano delle vere e proprio opere. Ho iniziato a lavorare su quelle e da lì avevo già tutta la mostra pronta, sia in testa che sulla carta. Sono arrivato a circa una sessantina di opere”.
Quanto tempo richiede la realizzazione di un’opera?
“Il lavoro sul bozzetto è quasi immediato, è il passaggio dal bozzetto alla realizzazione dell’opera che richiede invece un paio di giorni, lavorando esclusivamente su quella singola opera”.
Lei è un po’ geloso delle sue opere?
“Si, nel senso che tutte le opere che espongo sono tutte opere che mi soddisfano, poi ci sono alcune che mi soddisfano un po’ meno. Però di quelle che mi soddisfano al 100% capita che alcune scelgo di non venderle e le tengo a casa mia perchè non mi va di separarmene”.
Come si è avvicinato al mondo dell’arte?
“Ho sempre avuto la passione per la pittura, come per il fai da te. Io uso tecniche miste, da autodidatta ho diciamo rubato da altri artisti l’utilizzo delle varie tecniche. Alla base di tutto c’è comunque sempre stata la passione”
Quali sono le icone che hanno segnato la sua vita?
“Attingo molto da quelle della mia infanzia, ho iniziato a dipingere 007, ma anche altri personaggi del mondo del cinema. Poi mi sono allargato alla politica: Berlusconi è protagonista di mie molte opere. C’è anche molto del mondo dello sport, però principalmente mi ispiro al mondo del cinema”.
All’evento hanno preso parte tanti volti noti: quanto può essere un valore aggiunto avere dei testimonial noti anche nel mondo dell’arte?
“Partendo dal presupposto che comunque l’arte è un mondo un po’ chiuso e di settore, quindi le dico che se ad un evento dei personaggi noti possono veicolare grazie alla loro fama, ai loro social, il mondo dell’arte a quella fetta di pubblico che non si occupa di arte secondo me è un plus importante per un artista. All’evento sono venuti molti personaggi noti che sono soprattutto miei amici. Poi le mie opere sono facili di lettura, quindi se possono arrivare a un pubblico più ampio grazie anche alla presenza di volti noti sono più che contento”.
Quali sono i maestri che hanno ispirato la sua carriera?
“Sicuramente Andy Warhol, un genio in assoluto. Tra i maestri della street art invece potrei citarti Obey – Shepard Fairey, che ho incontrato a Milano qualche giorno fa. Tra gli italiani citerei Schifano, Manera”.
Quali sono i suoi prossimi progetti?
“Mi piacerebbe portare ICONIZE in giro in altre città, magari a Milano prima della fine dell’anno”.
Sogno artistico nel cassetto?
“Poter esporre a Roma, nella mia città, in un museo d’arte contemporanea, per meriti chiaramente. Quella sarebbe un’affermazione di quello che è il mio lavoro. Ovviamente non mi dispiacerebbe anche esporre all’estero”.