“Presunte pratiche commerciali scorrette” e “possibili violazioni dei diritti dei consumatori”: procedimento istruttorio dell’antitrust su DAZN e Sky
Continua il periodo no di DAZN. Dopo i disagi lamentati da tantissimi utenti durante la prima giornata di campionato, questa volta la nuova piattaforma streaming di Perform Group è finita nel mirino dell’Antitrust.
Le Autorità, infatti, hanno avviato un procedimento istruttorio verso Perform Investment Limited, Perform Media Services e Sky per “presunte pratiche commerciali scorrette” e “possibili violazioni dei diritti dei consumatori”.
Antitrust su DAZN: la nota ufficiale
Come si evince dalla nota ufficiale pubblicata dall’Antitrust sul sito ufficiale, la nuova piattaforma streaming DAZN avrebbe pubblicizzato delle pratiche commerciali scorrette.
A finire nel mirino delle Autorità lo slogan pubblicitario “dove vuoi, quando vuoi” con riferimento alla possibilità di usufruire dei servizi di DAZN ovunque.
Pubblicità scorretta che non considera i disagi e le grandi difficoltà incontrate dalla piattaforma streaming in queste prime settimane di servizio. Ma non finisce qui.
L’Antitrust ha anche posto l’attenzione sul mese gratuito di servizio e sul contratto. In primis, nel momento in cui un utente decide di usufruire del mese gratuito automaticamente viene addebitato l’intero importo per il servizio annuale.
Per il cliente abbonato, invece, viene stipulato un contratto con rinnovo automatico da cui è possibile uscirne solo presentando apposita richiesta di recesso.
Per le Autorità DAZN avrebbe violato gli articoli 21, 24 e 25 del Codice del Consumo. La replica della piattaforma streaming non è tardata ad arrivare: “Prendiamo atto della comunicazione ricevuta dall’AGCM e siamo disponibili a collaborare per fornire chiarimenti al riguardo“.
Antitrust: anche Sky nel mirino delle Autorità
Anche la proposta di Sky è contestata dall’Antitrust. Per le Autorità Sky avrebbe adottato per i nuovi clienti “una modalità di pubblicizzazione dell’offerta del pacchetto Calcio per la stagione 2018-2019 che, in assenza di adeguate informazioni sui limiti dell’offerta relativi alle fasce orarie, potrebbero avere indotto i nuovi clienti ad assumere una decisione commerciale non consapevole“.
Non solo, l’Antitrust ha contestato anche la pubblicità di Sky relativa al campionato di calcio 2018-2019; una pubblicità che non avrebbe tenuto conto dei cambiamenti significativi avvenuti nella programmazione e nel palinsesto delle partite di campionato della Serie 2018-2019. Ecco la nota ufficiale:
A fronte di un significativo ridimensionamento del pacchetto in relazione al numero delle partite trasmesse e in assenza dell’informativa sulla possibilità di recedere dal contratto senza penali, costi di disattivazione e senza la restituzione degli sconti fruiti il professionista avrebbe indotto tali soggetti a rinnovare l’abbonamento nell’erroneo convincimento che l’offerta non fosse mutata.
Per l’Antitrust vi è una possibile violazione dell’articolo 65 del Codice del Consumo da parte della pay tv.
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