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Striscia La Notizia, intervista a Sergio Friscia: “Con Roberto Lipari siamo diventati una coppia artistica. Sul caso Giambruno nessuna dietrologia, Antonio Ricci uomo libero. In futuro, sogno un game show”

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Per il terzo anno consecutivo è tornato al timone di Striscia La Notizia. Sergio Friscia forma assieme a Roberto Lipari una delle coppie più affiatate degli ultimi anni del tg satirico. Il duo siciliano andrà avanti fino al prossimo 9 dicembre per poi cedere il posto a Ezio Greggio e Enzo Iacchetti. A febbraio però torneranno nuovamente alla conduzione. Noi di SuperGuida TV abbiamo intervistato in esclusiva Sergio Friscia. Il comico ci ha rivelato che ormai per lui Striscia è diventata come una casa.

Sergio ha poi parlato della complicità con Roberto Lipari con il quale condivide questa avventura. Tra loro è tutto molto spontaneo anche perché Sergio è uno a cui piace improvvisare. Sul caso dei fuorionda di Giambruno, ex compagno di Giorgia Meloni, Sergio Friscia dice la sua: “Qualcuno su questo caso ci ha visto una dietrologia che però non esiste. Chi dice poi di Antonio Ricci che vuole fare un favore a qualcuno dimostra di non conoscerlo bene. Non ho mai conosciuto in vita mia un uomo più libero di lui. Lui fa e dice quello che vuole, si limita a raccontare ciò che accade. Ognuno poi è libero di farsi la propria idea”.

Agli esordi della sua carriera, Sergio Friscia ha lavorato con Michele Guardì. Il regista Rai è finito nel tritacarne mediatico dopo un servizio delle Iene in cui sono stati mostrati dei fuorionda. In questi spezzoni si vede Guardì rivolgere insulti sessisti e omofobi. Sergio Friscia però lo difende.

Dopo Striscia La Notizia per Friscia c’è il cinema. Ha infatti lavorato con Alessandro Siani nel film in uscita a gennaio 2024. E sugli obiettivi televisivi invece dichiara: “Mi sono reso conto con il tempo di avere un pubblico trasversale. Credo che il mio futuro possa essere quello di un Gerry Scotti che è popolare nel senso più bello e più ampio del termine. Mi piacerebbe condurre anche un game show”.

Intervista a Sergio Friscia

Sergio, a distanza di anni, che effetto ti fa essere alla conduzione di un programma così seguito?

Ormai Striscia La Notizia è diventata per me casa. Quando Antonio Ricci mi ha chiamato per la prima volta mi sono sentito subito accolto in famiglia e da subito si è instaurato un rapporto di fiducia e stima. Essere conduttore di Striscia è una gratificazione importante per me. Proprio quest’anno festeggio 34 anni di carriera e da questo punto di vista Striscia rappresenta la ciliegina sulla torta. 

Con Roberto Lipari notiamo che c’è una bellissima complicità. E’ nata una nuova coppia comica?

E’ incredibile quello che è avvenuto con Roberto perché non essendo coppia lo siamo più di tanti che sono nati insieme. Pur non essendo una coppia artistica, lo stiamo diventati con il tempo. Roberto l’ho visto crescere. Venne a vedere il mio primo spettacolo quando era piccolo e disse alla mamma che voleva diventare come me. Dopo tanti anni ho assistito alla sua crescita professionale e quando poi mi ha chiamato per un ruolo nel suo film ho accettato immediatamente. Sapevo che ci saremmo divertiti e che avremmo lavorato bene insieme. Lo stesso è avvenuto per Striscia La Notizia. 

Ci racconti un aneddoto divertente del dietro le quinte?

Ogni giorno ne succede una. La cosa più divertente è che io e Roberto abbiamo due approcci diversi. A me piace improvvisare e quindi capita che basti un nonnulla per farci scoppiare a ridere. E’ tutto molto spontaneo e anche il pubblico se ne è reso conto. Con Roberto ci facciamo gli scherzi tra di noi come due compagni di banco che fanno casino a scuola.

Il bancone di Striscia non l’hai ancora condiviso con una donna. Se potessi sceglierne una?

La prima che mi viene in mente è Anna Pettinelli con cui condivido già l’esperienza in radio da ormai dieci anni. E’ per me ormai una sorella maggiore. Mi piacerebbe condividere il bancone di Striscia anche con Francesca Fialdini. E’ una persona che stimo molto e che sarebbe perfetta per il tg satirico.

Quest’anno le puntate di Striscia si sono accorciate. Pensi che questa chiusura anticipata possa aver influito sugli ascolti?

Chi fa tv da tanti anni sa perfettamente che il programma che dura di più vince. Nonostante questo, noi di Striscia abbiamo fatto ottimi risultati.

Per far ridere non si fanno sconti a nessuno. La satira permette di dire tutto o c’è un limite che secondo te non andrebbe superato? Da comico cosa ne pensi?

Dipende sempre dal modo in cui si affrontano le cose. Non ci può essere cattiveria laddove non c’è alcuna malizia. Il politically correct non sta sicuramente aiutando e in alcuni casi è anche eccessivo. Ognuno dovrebbe avere l’intelligenza per capire dove è necessario fermarsi e fino a che punto spingersi. Mi è capito a volte che alcuni colleghi si fossero offesi ma io ho sempre cercato di fargli capire che essere imitati equivale ad una gratificazione. Quando si affrontano temi politici molto spesso ci sono persone che se la prendono ma in realtà non sanno che a noi della politica non frega nulla. Non c’è mai un attacco diretto a qualcuno. 

E tu lo sai bene visto che ti sei ritrovato a condurre Striscia quando è esploso il caso Giambruno. 

Qualcuno su questo caso ci ha visto una dietrologia che però non esiste. Chi dice poi di Antonio Ricci che vuole fare un favore a qualcuno dimostra di non conoscerlo bene. Non ho mai conosciuto in vita mia un uomo più libero di lui. Lui fa e dice quello che vuole, si limita a raccontare ciò che accade. Ognuno poi è libero di farsi la propria idea. 

A proposito di fuorionda, in un servizio delle Iene Michele Guardì è finito nella bufera per insulti misogini e omofobi. Tu che lo conosci bene, hai mai assistito a episodi simili?

Michele Guardì mi ha insegnato a fare televisione, è stata per me una scuola. Da lui ho imparato davvero tutto. E’ una persona che ha aiutato molte persone, fa anche beneficenza. Mi sembrano accuse che lasciano il tempo che trovano. Ti racconto un episodio di Guardì che mi è rimasto impresso. Una volta si era arrabbiato perché aveva sentito dei cellulari squillare. Così aveva detto “Il primo cellulare che sento squillare lo pesto sotto ai miei piedi”. A quel punto è squillato il suo telefonino, lui l’ha preso, l’ha schiacciato sotto ai piedi esclamando “Vale anche per me”. Di fronte ad un esempio di coerenza, chapeau. Tutto quello che è uscito su di lui risale ad anni fa. Si può dire tutto di Guardì tranne che sia una persona sessista e omofoba. Ha avuto sempre rispetto per tutti. 

Parteciperesti mai ad un reality?

Mi è stato proposto più volte ma ho rinunciato perché non mi sentirei a mio agio. Potrei giusto andare all’Isola dei Famosi per dimagrire (ride). 

Oltre alla tv c’è anche la radio. Insieme a te, Anna Pettinelli. Che compagna di viaggio è? Come insegnante ad Amici come se la cava? Troppo severa?

Anna è una donna forte, o la ami o la odi. E’ una persona schietta e sincera oltre che una grande professionista da cui c’è solo da imparare. Ti dice quello che pensa in faccia anche a brutto muso e in questo mondo è difficile trovare persone come lei. 

C’è un programma, Rai o Mediaset, che ti piacerebbe condurre? Una sfida in cui vorresti cimentarti?

Mi sono reso conto con il tempo di avere un pubblico trasversale. Credo che il mio futuro possa essere quello di un Gerry Scotti che è popolare nel senso più bello e più ampio del termine. Mi piacerebbe condurre anche un game show. 

Intanto so che sarai nel nuovo film di Alessandro Siani.

Mi sono divertito tantissimo. Alessandro Siani è una persona di una bontà e di un altruismo straordinari. E’ un direttore d’orchestra che sa valorizzare ogni elemento. Alcune scene sono state frutto dell’improvvisazione di noi attori e abbiamo capito che funzionava quando ci siamo resi conto che la troupe rideva. Sono contento che le sale stiano tornando a ripopolarsi e questo anche grazie al film di Paola Cortellesi con cui ho lavorato anni fa a Macao.

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