Serena De Ferrari, attrice protagonista nella serie tv di successo Mare Fuori dove ha interpretato la cattivissima Viola, è stata una delle attrici protagoniste dell’ON Air. Season 01, festival dedicato al Cinema e alle serie tv che si è svolto dal 13 al 15 giugno nella magica cornice di Palermo. Noi di SuperGuidaTv abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare Serena De Ferrari, e con lei abbiamo parlato del suo personaggio in Mare Fuori, ma anche della sua passione per la musica e dei suoi sogni nel cassetto. Ecco di seguito l’intervista esclusiva.
Intervista all’attrice Serena De Ferrari
Serena De Ferrari a Palermo per il Festival On-air: che rapporto ha con la città di Palermo?
“È la prima volta che sono a Palermo e mi sto innamorando di questa città: è pittoresca e ricca di arte”.
Come si è avvicinata al mondo della recitazione?
“Mi sono avvicinata al mondo della recitazione perché prima studiavo opera e alle prime performance, stando sul palco, ho cominciato a sviluppare una passione più per il lato drammatico dell’opera”.
Quando le viene proposto un ruolo, cosa la deve colpire leggendo il copione?
“Veramente avendo iniziato da pochi anni ancora non mi vengono proposti ruoli, faccio i provini. Per fortuna ho la possibilità di dire di no a dei provini. Quello che mi colpisce quando vado ad un provino è la scrittura delle scene che mi vengono mandate e la sinossi del progetto, devono essere cose profonde, interessanti. Anche superficiali ma intelligenti”.
Lei in Mare Fuori interpreta una cattiva, Viola. Molti attori e attrice desiderano nella loro carriera un ruolo del genere: è stato così anche per lei?
“A dire la verità sì. Quando ho iniziato a studiare, fare il Villain, un po’ alla Jocker, è un must per un attore. Quando mi è arrivata Viola all’inizio, quando ancora non ero entrata nella pesantezza e responsabilità del personaggio, ho letto la sceneggiatura e ho pensato fosse una femme fatale, cattivissima. Poi quando ho iniziato a recitarlo mi sono detta ok, con calma”.
Cosa le è piaciuto di più del suo personaggio? Ha avuto problemi nell’interpretare ruolo così cattivo: no so attacchi sui social?
“Non mi ha dato problemi dal momento in cui sono seguita da una bravissima terapeuta che mi ha sempre aiutato a mantenere i piedi per terra, ad empatizzare col personaggio e anche ad amarlo ma con un certo distacco. Per quanto riguardo sui social, all’inizio ho avuto diversi haters, persone molto ignoranti che scrivevano cose molto inappropriate. Poi con l’avvento della terza stagione, e l’epilogo di Viola, c’è stato un cambio di mentalità. Sono stata molto felice del messaggio, tante persone che hanno seguito Mare Fuori si sono svegliate sul tema. Tante persone, genitori, ragazzini, mi hanno inviato messaggi. Sono stata invitata nelle Università, a degli incontri. Sono stata molto felice alla fine”.
Come mai è andata in terapia per questo ruolo, cosa sentiva?
“In verità è una scelta che tutti dovrebbero fare. Mi piace parlarne da attore non perché mi reputi una brava attrice perché sono molto perfezionista, ma se vuoi cercare di essere brava, devi essere innamorata anche della psiche umana. Io vedo tanti attori che fanno sempre la stessa cosa, lo stesso personaggio. Tu reciti perché devi raccontare delle storie, portare in vita dei personaggi con tutti i loro problemi, gioie, che sono tanti. Noi abbiamo tante sfumature e a me non piace vedere i personaggi bidimensionali. Tu per rendere un personaggio tridimensionale devi assolutamente conoscere la psiche umana. In America ci sono nelle accademie corsi di psicology of the character”.
C’è un ruolo che le piacerebbe interpretare?
“Sicuramente una musicista classica, un po’ scontato forse ma per me non lo è. Fare una celebrazione di quell’arte perché non ci sono tanti film che celebrano la musica. A volte abbiamo film sulla moderna, pop, rock ma quella classica non ci sono. Secondo me aiuterebbe i giovani che non sono più innamorati di questa arte ad innamorarsi perché il cinema fa questo”.
C’è un consiglio che ha ricevuto agli inizi della sua carriera da una persona, anche famosa, che le è servito?
“Sì, sicuramente amiche attrici che lo fanno da molto più tempo di me. Quando ho iniziato andavo a tutti i provini e sono arrivati i no, tanti no. Mi dicevano: “Serena noi attori facciamo così, fai un provino e poi te lo scordi. Come se non lo avessi fatto”. Questo è un consiglio. L’altro è della mia psicoterapeuta che mi dice che devo preparare ogni provino come se fosse per Hollywood perché è così. Lei mi ha detto di fare ogni provino, anche quello che mi fa più schifo, al top perché non sai mai quello che succederà. Nel passato, nel primo anno, li facevo a caso e non ti richiamano più. Adesso ci sono dei casting che mi hanno richiamato perché hanno visto che sono brava”.
Cosa ha comprato con il suo primo guadagno da attrice?
“Mi sono fatta costruire da un artigiano un bellissimo clavicembalo lilla. Non vedevo l’ora, era uno dei miei sogni. Mi dicevo che volevo i soldi per comprarmi un cembalo. E piano piano, quando avrò una casa che sarà mia anche altri strumenti. Quando chiamai l’artigiano di strumenti antichi mi disse: ‘perché lo vuoi lilla, è blasfema, un colore troppo moderno’. Io gli dissi che sono moderna ma anche antichissima, sono fatta così”.
Cosa le insegna questo mestiere?
“Mi insegna tutti i giorni la pazienza. Quando fai un provino non dipende da te, tu devi fare il meglio ma ci sono tantissimi fattori esterni che devono combaciare affinché tu venga preso. Poi i candidati sono sempre tantissimi. Devi andare al meglio e aspettare, poi non ti fanno sapere niente, fai un provino di cui sei innamorata della parte e non sai nulla o magari ne fai uno che non ti interessa e pensi che non lo vinci e poi ti prendono”.