Selmi, da X Factor a Sanremo Giovani con “Forse per sempre”: “La fragilità non deve essere un tabù” – Intervista Video

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Selmi, all’anagrafe Niccolò Selmi, è uno dei 24 concorrenti che salirà sul palco di Sanremo Giovani. Il cantautore parteciperà alla kermesse canora legata al Festival di Sanremo con il brano dal titolo “Forse per sempre”. Niccolò che arriva da X Factor, ci racconta in una intervista esclusiva le sue emozioni alla vigilia di questo importante appuntamento.

Selmi, intervista al cantante di Sanremo Giovani

Niccolò, sei uno dei 24 concorrenti di Sanremo Giovani. Come ti senti a rappresentare i giovani talenti in una selezione così importante?

“È decisamente una gran bella soddisfazione e un grande onore per me essere su quel palco. Soddisfazione soprattutto personale e spero di poter fare una bella avventura”.

Il tuo brano “Forse per sempre” è una ballata emozionante. Cosa ti ha ispirato a scriverlo e cosa significa per te questo pezzo?

“Questo brano nasce un anno e mezzo fa circa, è cresciuto insieme a me. Ci tengo a dirlo perché ovviamente un anno e mezzo fa era un altro momento, ero un’altra persona, e quindi ho potuto guardarlo crescere insieme a me. Il tema principale è l’amore visto nella sua grandezza e nella sua bellezza. Allo stesso tempo racconta dei compromessi da fare con te stesso e con le situazioni da accettare. Ovviamente parliamo dei tratti che definiamo negativi. Sono molto felici di poter portare questo brano sul palco. Credo sia un altro tassello importante per mettere in mostra la mia emotività”.

Hai detto che “Forse per sempre” è rimasto con te per un po’ prima di decidere cosa farne. Cosa ti ha spinto a portarlo proprio a Sanremo Giovani?

“Ho scelto di portarlo proprio per questa forte caratteristica di fragilità umana che in qualche modo è anche qualcosa che viene ancora visto come tabù. La debolezza è sempre una pecca da nascondere, invece lo siamo tutti. Su un palco del genere con un’esposizione di questo tipo, ho pensato perché no. È un modo per far capire a chi mi guarda che in realtà è bello sentirsi fragili, ed è bello farlo sapere anche agli altri senza creare questi scudi che la società in qualche modo ci obbliga”.

Con l’esperienza a X Factor alle spalle, pensi che il percorso televisivo ti abbia aiutato a crescere artisticamente?

“Sicuramente, perché mette su un certo tipo di palco la musica che un artista può fare. Quindi telecamere a parte, è una esposizione importante con strumentazioni importanti, lavoratori dietro le quinte che sono veramente fenomenali. È come prendere la patente, guidando una Lamborghini e poi una volta presa torni a guidare il Pandino. È un po’ come testare per la prima volta, almeno nel mio caso, il massimo delle possibilità di cose significa questo mestiere e quindi anche qui, tanta consapevolezza, tanta voglia di tornare a creare questo percorso per tornare a guidare una Lamborghini”.

Dopo X Factor, ora sei di nuovo in una competizione importante. In che modo la partecipazione a Sanremo Giovani rappresenta una nuova sfida?

“Per un’altra volta siamo in televisione, e questo è sicuramente qualcosa di più prestigioso, quindi si ripete la sfida del dover mettere in mostra sotto vari punti di vista soprattutto se stesso. Il fattore telecamere in qualche modo implica di mettersi in gioco in modo diverso e sicuramente è un’opportunità da cogliere al meglio. L’obiettivo è quello di voler dimostrare quello che so fare e chi sono io”.

Raccontaci qualcosa del tuo EP ‘Perderci nell’attimo’. Quanto di quell’esperienza ha influenzato il tuo stile e il modo in cui scrivi oggi?

“È il mio primo EP ed esce marzo. È una selezione di concetti una sorta di scala cromatica o meglio una scala emotiva, e in qualche modo ci tenevo, essendo il primo progetto, a far trapelare molto chiaramente il punto di vista umano, facendo capire anche al pubblico Che Selmi ha anche altro da dire attraverso la musica mantenendo questa caratteristiche emotiva”.

Come descriveresti il tuo percorso musicale? Ci sono artisti o generi che hanno particolarmente influenzato il tuo sound?

“Faccio sempre due nomi: Lucio Dalla e Rino Gaetano. Parlo di cantautorato perchè credo che quello italiano nel mondo abbia una potenza che altri non hanno. Se dovessi scegliere un cantante straniero allora faccio il nome di Post Malone che trovo eccezionale soprattutto nei suoi live”.

Qual è il tuo obiettivo a lungo termine? Se dovessi immaginarti fra cinque anni, dove ti vedresti nella tua carriera musicale?

“Non saprei cosa risponderti, felice con la musica sempre al mio fianco e con ancora più soddisfazioni”.

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