Nell’estate del 2023 la serialità televisiva di Disney+ dà inizio alla Fase Cinque del Marvel Cinematic Universe con la miniserie di semi-spionaggio Secret Invasion. Ideata da Kyle Bradstreet ed interamente diretta da Ali Selim, è il primo prodotto cine-televisivo a rendere protagonista assoluto il Nick Fury interpretato da Samuel L. Jackson. Il risultato però, è assolutamente altalenante, tanto che ad oggi Secret Invasion è considerata uno dei prodotti più deboli della serialità targata Marvel.
Secret Invasion è attualmente disponibile su Disney+ per ogni abbonato, e vanta un cast eterogeneo e molto valido che, oltre al già citato Samuel L. Jackson, consta del premio Oscar Olivia Colman, Emilia Clarke, Kingsley Ben-Adir, Ben Mendelsohn e Don Cheadle.
La trama di Secret Invasion
Un gruppo di Skrull ribelli vuole conquistare il pianeta Terra. La loro abilità è quella di poter assumere completamente le sembianze di un umano prendendone così il posto. Gli Skrull da anni sono infiltrati nella società a qualsiasi livello ed è impossibile stabilire chi è un umano e chi un falso.
Nick Fury (Samuel L. Jackson), assieme all’agente Hill (Cobie Smulders) e l’amico Skrull Talos (Ben Mendelsohn), deve cercare di fermare l’invasione prima che sia troppo tardi e che porti ad un conflitto mondiale tra superpotenze. Il compito però è arduo persino per lui dato che non sa di chi possa fidarsi.
Perché vedere Secret Invasion?
Perché vederla? Innanzitutto perché è un tassello narrativo assolutamente importante per lo svolgimento del Marvel Cinematic Universe; ormai, il progetto multimediale supervisionato e prodotto da Kevin Feige di Marvel Studios, è un’intricata ragnatela di lungometraggi e serie televisive concatenate l’una con l’altra, tanto che risulta veramente difficile ad un novellino della prima ora accostarsi a un prodotto come Secret Invasion e pretendere di capire chi sono alcuni dei personaggi, le loro relazioni, i riferimenti al passato e i possibili sviluppi futuri.
La miniserie ideata da Kyle Bradstreet continua quindi la tradizione del MCU aprendo ufficialmente le porte alla cosiddetta Fase Cinque della Marvel, che al cinema qualche mese prima era iniziata con il semi-sfortunato Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Di certo, un pregio di questa serie è aver dato finalmente il ruolo di assoluto protagonista al Nick Fury di Samuel L. Jackson, che nei film e nei prodotti precedenti era sempre stato deus ex-machina o tessitore nell’ombra di alcuni degli eventi più importanti riguardanti i mitici Avengers.
Secret Invasion, perché non vederla
Però non tutto funziona alla perfezione in Secret Invasion. Anzi, probabilmente, a conti fatti, l’opera di Kyle Bradstreet risulta tra le più deboli e dimenticabili di tutto il MCU: perché questo? Innanzitutto perché Secret Invasion ci era stato promesso come un vero e proprio cambio di rotta per Marvel Studios, sia in tono che in ambizione: doveva essere un racconto di spionaggio internazionale dove non ci si può fidare di nessuno, dove tutti i personaggi diventano pedine di un gioco a scacchi al massacro, in cui ognuno lavora per il proprio tornaconto personale.
Ed invece, Secret Invasion è stata una semi-delusione su moltissimi fronti. In soli sei episodi, forse pochi per una storia così ambiziosa, non c’è approfondimento dei personaggi, l’azione e la tensione latitano, generando molto spesso noia e confusione nello spettatore che non riesce così ad affezionarsi a nessuno dei nuovi personaggi, così come a nessuno dei vecchi, incluso il sempre bonario e carismatico Nick Fury. Che qui, però, si muove all’interno di un prodotto seriale che gli sta fin troppo stretto. Che gran peccato!