Giampaolo Rossi, amministratore delegato della Rai, ha lanciato un messaggio chiaro e significativo sul futuro del Festival di Sanremo durante il suo intervento ad Atreju, l’evento politico organizzato da Fratelli d’Italia. Al centro del suo discorso, il legame storico e culturale tra la kermesse e la Rai, ma anche un invito a rafforzare la collaborazione tra i broadcaster italiani per affrontare le sfide poste dai colossi globali dello streaming.
Sanremo Rai, il grazie di Rossi a Pier Silvio Berlusconi
Parole di apprezzamento sono state rivolte a Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, che recentemente ha proposto una visione di sistema per il settore audiovisivo italiano ricordando come Sanremo e Rai siano un binomio importante per il nostro Paese. Rossi ha colto il senso delle sue dichiarazioni e ha voluto sottolineare l’importanza di un approccio più coeso tra i principali operatori del mercato.
“Il Festival di Sanremo non è semplicemente le quattro serate di canzoni. È il più grande show di intrattenimento in Europa che, realisticamente, solo la macchina produttiva della Rai può produrre, attualmente, in Italia e forse in Europa”, ha dichiarato Rossi, evidenziando come l’evento sia molto più di una kermesse musicale.
Il Festival di Sanremo, ha spiegato, rappresenta un simbolo identitario e culturale per il Paese. La sua produzione richiede uno sforzo logistico, tecnico e organizzativo che pochi broadcaster europei potrebbero sostenere. “Difficilmente c’è un broadcaster in Europa in grado di mettere in piedi un sistema di produzione di quattro serate come quello di Sanremo, con quel sistema logistico e con quella capacità di potenza. Tutto ricade in tutti i palinsesti di programmazione per mesi e solo la Rai in Italia è in grado”, ha precisato l’AD.
Mediaset e Rai nel “sistema Italia” contro le piattaforme
Ma il cuore dell’intervento di Rossi è stato il concetto di “sistema Italia” nell’audiovisivo. Le sue parole fanno eco a quelle di Pier Silvio Berlusconi, che aveva recentemente aperto a una maggiore collaborazione tra Rai, Mediaset e gli altri soggetti del mercato italiano per contrastare l’ascesa delle piattaforme internazionali.
“Non c’è solo un riconoscimento da parte di Pier Silvio Berlusconi, ma c’è anche una riflessione più attenta tra le righe. Il fatto di concepire la parte di Mediaset, la Rai e l’intero mondo dei broadcaster come un sistema Italia”, ha affermato Rossi. In un settore sempre più globalizzato e dominato da piattaforme come Netflix, Amazon Prime e Disney+, l’AD della Rai ha sottolineato la necessità di unire le forze per difendere l’industria culturale italiana.
“Noi dovremmo iniziare a pensare che Mediaset e la Rai sono competitor, è ovvio, ci giochiamo lo share. Ma ci sono altri competitor che si affacciano: le piattaforme che non sono aziende italiane, ma globali, entrano nel nostro mercato. Se il servizio pubblico italiano e la principale azienda commerciale italiana pensano più che altro come un sistema virtuoso, l’industria dell’audiovisivo ne trarrà giovamento. Questo fa bene all’Italia”, ha aggiunto Rossi, rimarcando la necessità di una visione strategica comune.
Il concetto di “competizione virtuosa” tra Rai e Mediaset non esclude la collaborazione strategica per rafforzare il sistema nazionale dell’audiovisivo, basti pensare anche nel cinema con Rai e Medusa insieme con un grande successo per “La Stranezza”. Per Rossi, i competitor veri non sono i broadcaster italiani, ma le piattaforme straniere che stanno invadendo il mercato nazionale con contenuti globalizzati e modelli di business difficilmente replicabili.
In questo contesto, il Festival di Sanremo diventa il simbolo stesso di questa battaglia. Il suo valore non è solo musicale, ma anche simbolico, identitario e produttivo. La capacità della Rai di organizzare un evento di questa portata, che coinvolge per mesi l’intera programmazione televisiva, rappresenta un unicum nel panorama europeo. Rossi è conscio che forse solo Mediaset in questo momento potrebbe affidare la Rai per organizzare il festival, per questo la mano tesa da Pier Silvio Berlusconi è l’alleato migliore del servizio pubblico.