Dopo le critiche sui migranti e lo scontro con il ministro degli Interni Matteo Salvini, il direttore artistico di Sanremo 2019 subisce un nuovo attacco da un esponente della politica italiana. Lorenzo Fontana infatti, ministro per la Famiglia e la Disabilità, ha attaccato duramente Claudio Baglioni, reo di non aver portato sul palco dell’Ariston di Sanremo il brano di Pierdavide Carone e i Dear Jack “Caramelle”. Il brano, infatti, ha come tema la pedofilia e l’esclusione da Sanremo 2019 ha suscitato un grande clamore. Un passo falso che il direttore artistico Claudio Baglioni potrebbe pagare caro.
Sanremo 2019, le parole del ministro Fontana
L’esclusione del brano “Caramelle” non è stata digerita dal ministro Fontana, che ha dichiarato: “dispiaciuto che un brano come ‘Caramelle’, che parla di lotta alla pedofilia, sia stato escluso da Sanremo. Un argomento molto importante, su cui, tra l’altro, stiamo già lavorando: abbiamo diversi progetti in cantiere”. Il ministro, però, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica con il brano di Pierdavide Carone e la band Dear Jack ed ha già pronto un progetto molto importante.
La risposta di Pierdavide Carone e Dear Jack al ministro Fontana
La risposta di Pierdavide Carone e i Dear Jack al ministro Fontana non si è fatta attendere. Il cantautore ed ex allievo del talent show Amici ha dichiarato: “L’abuso è una ferita che può cicatrizzarsi ma non rimarginarsi e, mai come in questo caso, la miglior cura è la prevenzione e va fatta nelle scuole e va fatta adesso. Grazie al Ministro Lorenzo Fontana per questa importante opportunità sociale .caramellenellescuole”. Mentre la band ha seguito a ruota: ” Un onore che le istituzioni e un ministro della Repubblica si siano appassionati ad una battaglia che, se fatta insieme, può raggiungere il suo scopo”. Il sogno dei cantanti e del ministro Fontana è di portare il brano escluso da Sanremo 2019 subito nelle scuole. Il testo e la melodia potrebbero sensibilizzare i giovani sul tema della pedofilia.
Vorrei solo sapere chi ….??? Decide sugli stipendi della Rai. Bisognerebbe togliere a lui quel che lui concede agli altri, così penso che si possa riportare con i piedi per terra qualcuno che vola troppo alto