Roberto Benigni è l’ospite più atteso della terza puntata di Sanremo 2020. Un ingresso trionfale per il regista ed attore vincitore del Premio Oscar che, dopo essere arrivato all’Ariston in sella ad una cavallo, questa volta si presenta sul palcoscenico con una banda vera e propria come un capo di Stato.
Roberto Benigni a Sanremo 2020 punzecchia Matteo Salvini
L’arrivo di Roberto Benigni al Teatro Ariston del Festival di Sanremo 2020 è davvero trionfale proprio come quello di un capo di Stato. E’ lo stesso attore a precisarlo ad Amadeus commentando il suo ingresso sul palco: “Come un capo di Stato, non ero abituato“. E poco dopo si complimenta con il conduttore precisando: “questo è il più bel Sanremo che abbia mai visto”.
Benigni poi comincia il suo lungo monologo con una serie di frecciate a Matteo Salvini facendo riferimento alla recente citofonata fatta dal leader della Lega dopo le recenti elezioni amministrative in Emilia Romagna:
C’è una novità: quest’anno si può votare anche via citofono. Citofonate e chiedete: c’è gente che canta? Poi potete votare e chi vince, vince.
Non solo, poco dopo Benigni spara la seconda frecciata riprendendo una frase pronunciata dallo stesso Salvini la scorsa estate che parlava di “pieni poteri” che interpreta a suo modo rivolgendola al conduttore Amadeus:
Hai raggiunto pieni poteri! Hai raggiunto il 52-53 per cento di share!
Roberto Benigni recita il Cantico dei Cantici dalla Bibbia
Dopo l’attacco a Matteo Salvini, Roberto Benigni entra nel vivo del suo monologo spiegando però come è arrivato a questa scelta. al pubblico un momento davvero importante.
“Qual è il regalo più bello che posso fare al pubblico di Sanremo?” si è domandato l’attore e regista de La vita è bella che poi rivela di aver deciso di condividere e regalare al pubblico di Raiuno e di Sanremo una delle canzoni più belle: il Cantico dei Cantici.
“Alla fine ho trovato la canzone più bella del mondo: è il Cantico dei cantici ed è nella bibbia. E’ la canzone più bella mai scritta nella storia dell’umanità, 2400 anni fa, altro che settantesimo. E non è mai stata cantata in televisione. Nella serata delle cover vi canto anche io una canzone. La canzone delle canzoni, il Cantico dei cantici. Parla di amore, amore fisico, sono due giovani che si amano l’un l’altro. E’ la prima canzone della storia dell’umanità, è come Imagine o Yesterday dei Beatles e non l’ha mai fatta nessuno in tv” ha detto Benigni prima di cominciare a recitarne il testo.
Poi l’attore e regista precisa:
E’ un inno alla femminilità, molti autorevoli commentatori pensano che l’autore sia una donna, come è possibile, 2400 anni fa una donna potrebbe avere scritto il libro più santo, anche quello più erotico, è un libro erotico santissimo. Pensate alla Bibbia piena di dolore, sciagure, si arriva al Cantico dei Cantici e la violenza scompare. E allora perché lo volevano levare? Perché c’è qualcosa che fa più paura, l’amore, un frammento di infinito.