L’addio a Raffaella Carrà parte con un lungo corteo nei luoghi simbolo della sua carriera. Un viaggio in quella Roma che è diventata la sua casa.
Raffaella Carrà: il corteo per le strade di Roma
Alle 16 in punto il corteo si muove dall’abitazione dell’artista in via Nemea e attraverserà la Capitale. La prima tappa all’Auditorium del Foro Italico in Largo Lauro de Bosis, che pare esserci l’intenzione di dedicarlo all’artista su proposta di Milly Carlucci.
Ed è proprio Milly Carlucci all’esterno dell’Auditorium a ricordare la grandezza di Raffaella Carrà: “Intitolare l’Auditorium a Raffaella significherà raccogliere un’eredità. Il talento di Raffaella è inimitabile. Ereditare il senso del lavoro di una grande professionista, questo va conservato, perchè è quello che rende lo spettacolo di Rai Uno diverso dagli altri. Lei era la donna da seguire. Ha fatto una rivoluzione con “Carramba”.
Si è adattata al mondo che cambia, passando dai grandi varietà alla trasmissione con un barattolo di fagioli, fino all’ultimo programma su Rai 3. Ho solo il rimpianto di non averla avuta come ballerina per una notte a “Ballando con le Stelle”. L’ho cercata per “Il Cantante Mascherato” ma non ho avuto risposta, evidentemente stava già male. Voglio sottolineare che quello che ha fatto Raffaella è stato un lavoro di rivoluzione del ruolo femminile. È partita dal ruolo di soubrette ed è diventata un direttore artistico. Lei ci lascia un tesoro di canzoni che ci hanno accompagnato in tutti i momenti della nostra vita, e che nessuno ci potrà togliere”.
L’arrivo del feretro della Carrà alla sede della Rai di via Teulada
Il feretro di Raffaella Carrà passa poi per le strade di Roma. Arriva alla sede della Rai di via Teulada, Entra nel cortile interno dove risuona una delle sue canzoni. Bruno Vespa: “È venuta otto volte a “Porta a Porta” riusciva ad interpretare le curiosità del pubblico da casa. Ha fatto domande a personalità della politica come Andreotti”. Giancarlo Magalli: “Per Raffaella ho ideato diversi giochi tutti ricordano il gioco dei fagioli “tutti dicevano i fagioli della Carrà, lei diceva no, sono i fagioli di Magalli”. Il primo nome che avevamo pensato era quello di Gianni Morandi, poi lui ci ripensò e Boncompagni disse ma c’è Raffaella. Lei ha ospitato addirittura Madre Teresa di Calcutta”.
L’omaggio a Raffaella Carrà all’esterno del Teatro delle Vittorie
Il feretro poi giunge al Teatro delle Vittorie, altro luogo storico nel cuore di Raffaella. Flavio Insinna commosso ricorda la grande artista: “C’è solo da ringraziare un talento straordinario di una signora in scena che va via senza fare rumore. È andata via col suo stile con al stessa classe che ci ha regalato in scena e così dobbiamo salutarla. Ha reso il mondo migliore, se imparassimo tutti le sue canzoni sarebbe un mondo migliore, anche se riuscissimo ad imparare da quello che ci ha insegnato. Ha insegnato tanto è stata un faro e dovrà continuare ad esserlo per i tanti giovani”. Vincenzo Mollica in collegamento da casa dice: “Riusciva a toccare il cuore delle persone con semplicità e naturalezza”.
L’ultimo tragitto del corteo: sede Rai di Viale Mazzini e Campidoglio
Tanta la folla anche presso la sede della Rai di Viale Mazzini. L’AD della Rai Fabrizio Salini: “Raffaella Carrà è un esempio per tutti”. Stefano Coletta direttore di Rai 1: “Un ricordo di un condensato di allegria di vitalità”. Il presidente della Rai Marcello Foa: “È un grande momento di tristezza ma di unione nazionale. Raffaella Carrà aveva di essere un simbolo. Una diva nazionale grandissima fino all’ultimo. Raffaella Carrà ha fatto quasi tutta la sua carriera in Rai”.
Il corteo termina al Campidoglio dove ad attendere Raffaella Carrà ci sono tutte le Istituzioni tra cui la sindaca Virginia Raggi. Al Campidoglio sono tanti i giornalisti arrivati, non solo da ogni parte d’Italia, ma anche dalla Spagna e dall’America Latina. Un onore quello del Campidoglio riservato solo ai grandi.
Un lungo corteo di circa un’ora e mezza per tra le strade di Roma e i luoghi della carriera di Raffaella Carrà. Un ultimo abbraccio alla grande regina della Tv da parte della sua Roma. Un abbraccio virtuale anche da chi da casa ha seguito la lunga diretta su Rai 1. Il nome di Raffaella scandito in ogni luogo dove il feretro ha fatto sosta. Tanti gli italiani arrivato da altre città italiane, persone del popolo che hanno voluto dare l’ultimo saluto alla grande artista. Persone arrivate da Bologna, Sulmona e diversi altri comuni italiani.
In studio con Emma D’Aquino, la giornalista del Corriere della Sera Maria Volpe dice: “Noi non abbiamo la regina Elisabetta avevamo la nostra Raffaella Carrà”.
View Comments (1)
Ad applaudire la Raffaella nazionale, la parte migliore di un ‘Italia che non c’è più!
Gente semplice, con gli occhi grandi di un bambino e col cuore colmo di riconoscenza per lei per le tante e tante serate spensierate trascorse davanti alla TV.
Grazie Raffaella! ❤️