Pier Giorgio Bellocchio al Giffoni: “Il carattere conta quanto, forse più, del talento. Prossimi impegni? Il film di Daniele Vicari”

Pier Giorgio Bellocchio

Il cinema, Pier Giorgio Bellocchio lo ha nel sangue. L’attore è stato uno degli ospiti del Festival di Giffoni 2024 e con i tanti ragazzi presenti in sala ha raccontato della sua carriera che lo ha visto impegnato in numerosi film. Vediamo insieme cosa ha rivelato ai nostri microfoni.

Intervista all’attore Pier Giorgio Bellocchio

Sin da quando aveva sei anni, Pier Giorgio Bellocchio ha recitato in alcune pellicole di suo padre Marco Bellocchio. Tra i suoi lavori vi sono ‘Buongiorno, notte o Vincere‘, ‘Radio West‘, ‘Melissa P‘ e la miniserie per la tv ‘Sei donne – Il mistero di Leila‘. Inoltre fa parte della trilogia di ‘Diabolik‘ e in ‘Martedì e venerdì‘.

Pier Giorgio Bellocchio, lei ha incontrato i giffoners. Un consiglio da dare a chi si vuole avvicinare al mondo del cinema e cosa le hanno trasmesso i giovani.

Mi hanno trasmesso una grande passione e interesse. Questa è una manifestazione che ha il grandissimo merito di mettere in contatto noi che facciamo questo lavoro e viviamo in questo mondo, con una platea attenta, appassionata, educatissima e che è capace di fare domande pertinenti. È un vero piacere confrontarsi con loro. Dare un consiglio è difficile, posso dire soltanto che il carattere conta quanto, forse anche, più del talento.

Lei viene da una famiglia di artisti, qual è il suo sogno e il ruolo che le piacerebbe interpretare?

No qualcosa così su due piedi non te lo saprei dire come ruolo che mi piacerebbe fare. Il mio sogno si realizza in qualche modo: è poter continuare a produrre, poter lavorare in questo mondo, affermare le mie idee e poter andare avanti in un percorso che mi permetta di essere felice.

Da fruitore di serie, cosa guarda?

Le serie tv ormai sono talmente tante, varie e provengono da talmente tanti luoghi diversi che individuarne una in particolare non te lo saprei dire. Non sono uno di quelli da maratona, non sono uno che comincia una serie e la vede tutta. Magari vedo tre puntate, ne vedo altre due. Rimango però estremamente affezionato anche ad una certa televisione un po’ all’antica. Non amo queste serie che pur di andare avanti si inventano storie che sono sempre meno plausibili e sempre più fantasiose.

Cosa cambia da fare l’attore a passare poi dietro una macchina da presa?

Sono due punti di vista diametralmente opposti. L’attore è un lavoratore del cinema che dipende totalmente dagli altri. Il produttore è un lavoratore del cinema da cui dipendono altri.

Progetti futuri?

Noi in questo momento siamo preparando il prossimo film di Daniele Vicari che sarà un film che cominceremo a girare il 30 settembre e che sarà pronto l’anno prossimo.

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