‘Piedone – Uno sbirro a Napoli’ è pronto a conquistare il pubblico grazie anche alle interpretazioni di Salvatore Esposito, Silvia D’Amico e Fabio Balsamo. I tre attori sono i protagonisti del nuovo poliziesco in onda da lunedì 2 dicembre 2024 su Sky e in streaming su Now. Un lungo film di 320 minuti che vuole omaggiare Bud Spencer e il suo storico personaggio di Piedone. Noi di Superguidatv eravamo presenti alla conferenza stampa di ‘Piedone – Uno sbirro a Napoli’ e abbiamo intervistato i tre attori che ci hanno raccontato qualcosa in più sui loro personaggi e svelato alcuni aneddoti dal set.
Intervista agli attori Salvatore Esposito, Silvia D’Amico e Fabio Balsamo
Salvatore Esposito in ‘Piedone – Uno sbirro a Napoli’ interpreta Vincenzo Palmieri, allievo di Rizzo, lo storico Piedone interpretato da Bud Spencer. Ci racconti non il suo personaggio bensì chi sono i suoi colleghi Sonia e Michele?
Salvatore Esposito: “Alla mia sinistra c’è la Commissaria Sonia Ascarelli (Silvia D’Amico, ndr). È una donna integerrima, ligia al suo dovere, difficile da scardinare. È una donna che all’inizio farà fatica a confrontarsi con l’esplosività dell’ispettore Vincenzo Palmieri, il personaggio che interpreto, però secondo me alla lunga si lascerà coinvolgere dal suo fuoco, o viceversa.
Invece alla mia destra abbiamo, (finge di non saperlo e inizia un siparietto con Fabio Balsamo, ndr) come ti chiami? Michele Noviello, interpretato da? Fabio Balsamo e questo è più difficile, lo so io e non lo sai tu. A parte gli scherzi, lui rappresenta quello che sarà l’occhio dello spettatore, la sua purezza, la sua onestà e anche nel modo in cui si rapporta con l’ispettore Vincenzo Palmieri.
Sarà appunto come lo spettatore che all’inizio sarà titubante su cosa aspettarsi da questa serie di film ma poi piano, piano arriverà a sciogliersi di fronte alle risate, all’azione, alle dinamiche che ci saranno non solo tra questi personaggi ma anche all’interno dello storia e sopratutto ai casi di puntata. Chi ama il poliziesco, amerà anche questi film dal mio punto di vista”.
Silvia D’Amico, il suo personaggio è quello di una donna in carriera che evolve nel corso degli episodi e quasi si ‘piedinizza’. Inizia a ragionare come Piedone lasciandosi guidare dall’istinto…
“Sì, all’inizio è molto scettica su quale elemento in comune possa esserci tra tutti e due, su cosa possa fare per lei Palmieri. Lo evita il più possibile perché all’inizio della nostra storia l’obiettivo di Sonia Ascarelli è trasferirsi il più lontano possibile, tornare a Roma per lavorare nell’Antimafia. Poi come donna lo ascolta, con furbizia lo percepisce e capisce il buono che può prendere da Vincenzo Palmieri e assolutamente dopo un po’ lascia anche un po’ andare le sue rigidità e si ‘piedinizza’.
Non fino in fondo perché non diventerà mai come Vincenzo Palmieri ma ci sarà un bello scambio. Anche lui imparerà ad ascoltare Sonia e a lavorare un po’ anche in quella direzione”.
Salvatore Esposito: “Sai sul set era nata anche una cosa divertente soprattutto tra i nostri tre personaggi, io rappresento un po’ Piedone e lei ‘Piedina’, la soprannominavo sul set così. E Balsamo?”.
Fabio Balsamo: “Io non c’ero in questo parallelismo. Preferisco non fare proprio niente…”
Salvatore Esposito: “I piedi sono due quindi tu… puoi fare un’altra cosa?”
Fabio Balsamo nel suo personaggio abbiamo visto l’umanità non solo nel rapporto con Piedone ma anche con Cecile. Alla fine per lei c’è anche un lieto fine.
“Sì alla fine è un’umanità che emerge spesso anche nei confronti dell’ispettore. Sembra subire un po’ le situazioni ma in realtà fa un passo indietro davanti all’orgoglio, cerca di far valere il bello dei rapporti, entrare nel cuore delle persone, aiutarle. È uno che ama aiutare le persone anche se non era il lavoro iniziale che voleva fare, ha scoperto questo suo lato umano attraverso appunto questo lavoro e ha anche delle intuizioni.
L’aspetto umano è quello più equilibrato e la difficoltà, ma anche la bellezza del lavoro di questo personaggio, era entrare in un’organicità così collaudata in maniera sottile e delicata, senza rompere gli equilibri ma portando un po’ di leggerezza“.
Salvatore Esposito lei era fan di Bud Spencer, ha creduto in questo progetto anche per diffondere i valori dei suoi film.
“Ho detto spesso in questi giorni che chi è nato nella nostra generazione, ma anche in quella precedente alla nostra, e non è fan di Bud Spencer secondo me ha qualche problema. In fondo si trova sempre piacere a rivedere quei film e la cosa assurda è a quell’epoca venivano considerati anche dei film violenti. Però erano dei film che ti strappavano sempre un sorriso, erano dei film leggeri anche se affrontavano delle tematiche particolari.
Hanno rappresentato i nostri primi supereroi, io e i miei colleghi rappresentiamo un po’ dei supereroi in chiave moderna. Dei supereroi che hanno dei problemi, dei traumi, delle dinamiche particolari ma che stanno sempre dalla parte del bene, della giustizia e lotteranno affinché questa avvenga“.
Silvia D’Amico qual è il filo sottile che divide giustizia e vendetta?
“È molto sottile, la Dottoressa Ascarelli come la chiama Noviello, non ha dubbi e per lei la vendetta non può esistere. Conoscendo più a fondo Vincenzo Palmieri capirà che questo confine è molto labile. La cosa interessante del nostro racconto è che si parte in un modo ma i nostri personaggi evolvono.
Nonostante sia un poliziesco in cui c’è dell’action, del comedy, c’è molta attenzione all’umanità. Si scoprono e si svelano tra di loro in maniera molto sfaccettata e arrivano anche al punto di cambiare idea“.