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Paola Perego ed il caso Parliamone Sabato, arriva in tribunale

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Questo recitava il tweet postato dalla Arcobaleno Tre, l’agenzia che fa capo a Lucio Presta agente delle star e marito di Paola Perego, poco tempo fa.

Sembrava tornato il sereno dunque tra la Rai e la conduttrice Paola Perego, dopo quello che Presta definisce “un momento di straordinaria follia”, ovvero il caso Parliamone…Sabato.

Ma in realtà qualcosa deve essere andato storto, deve essere subentrata qualche motivazione che ha portato la Rai a tornare sui suoi passi.

Ed ecco la Perego passare al contrattacco. Da lì, la decisione di adire alle vie legali per risolvere la disputa e recuperare un po’ di dignità (e non solo) per il torto subìto.

Facciamo ordine negli eventi.

La puntata del 18 marzo di Parliamone…Sabato

È il 18 marzo, sta andando in onda una nuova puntata di Parliamone…Sabato. Ad un certo punto il discorso si concentra su un tema molto delicato: le donne ed in particolare quelle dell’Est.

Il tema è il “fenomeno delle donne dell’est e del fascino che queste donne esercitano sugli uomini”.

A supporto viene mostrata una scheda che enuncia i sei motivi per cui un uomo dovrebbe preferirne una di quei paesi. Boom! Scoppia il caso: un vero fiume in piena di polemiche si scatena.

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Il servizio viene ritenuto offensivo nei confronti delle donne italiane, oltre che sessista e razzista. I due dirigenti Rai, Andrea Fabiano e Monica Maggioni si schierano con l’opinione pubblica, gettando ogni colpa sulla Perego. Il risultato: la Perego viene licenziata ed il programma chiuso.

Immaginabile il dispiacere della conduttrice, distrutta dallo scandalo e dalle accuse piovutale addosso. La conduttrice sente di dover pagare per colpe non sue: tutti erano a suo dire a conoscenza del contenuto del programma e nessuno aveva avuto nullo da eccepire.

In una intervista alle Iene, si era anche lasciata andare ad un pianto liberatorio davanti agli occhi indiscreti delle telecamere, a testimonianza della sua sofferenza.

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In molti poi nel mondo della televisione, avevano dimostrato solidarietà alla conduttrice ritenendo eccessivo il trattamento subìto.

La breve tregua tra la Perego e la Rai

Come detto sopra, ad un certo punto pochi mesi fa, un post di Lucio Presta annunciava che sembrava essersi scatenato il sereno tra i due fronti: Rai e Perego. Alla conduttrice sarebbero stati affidati nuovi programmi nel serale di Rai Uno, nella prossima stagione tv.

Le scelte editoriali erano condivise (due programmi, uno Superbrain, l’altro da definire) da entrambe le parti. L’accordo sul numero di serate era superabile: la Perego ne voleva 12, la Rai ne offriva 8.

Ma lo scoglio è diventato economico. La Rai puntava a un taglio del compenso del 10% come chiedeva l’ultimo piano presentato. Paola Perego, attraverso Presta, chiedeva che il nuovo contratto tenesse conto anche del danno derivato dalla chiusura di Parliamone… Sabato. Ossia 13 le puntate saltate e dunque il guadagno perso, oltre al danno di immagine subìto.

Lo sbarco in tribunale del caso Parliamone…Sabato 

Ed eccoci giunti ai giorni nostri. Il muro contro muro ha portato allo scontro finale che si svolgerà appunto in tribunale.

Sarà un giudice a mettere la parola FINE sulla questione, anche se considerando i tempi della giustizia italiana, ci vorrà del tempo.

La Perego ha richiesto il risarcimento a Rai Uno per danno oltre che d’immagine ed economico, anche biologico per la sofferenza patita dopo l’insorgere dello scandalo.

Lo stesso Presta poi, in maniera molto agguerrita, aveva anche postato questo tweet davvero molto significativo:

La battaglia è appena iniziata e si prevede molto combattuta, scopriremo chi la spunterà.

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