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Intervista esclusiva a Pamela Prati: “Dopo la tempesta che mi ha travolto, riparto da me”

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Dopo la bufera mediatica che l’ha travolta si è rifugiata nella scrittura. Ha deciso così di mettere nero su bianco la sua storia personale fatta di ferite, delusioni, tradimenti. Cicatrici indelebili con cui ancora oggi è costretta a fare i conti. Pamela Prati però ha dimostrato di essere una donna forte che ha saputo rialzarsi nonostante gli ostacoli della vita. L’ha voluto raccontare in un libro, Come una carezza (Cairo Editore), una autobiografia intensa in cui la Prati ha trovato il coraggio di raccontarsi, senza filtri. “In questo libro mi sono aperta come mai avevo fatto prima.Ho deciso di scavare nella mia vita per mettere nero su bianco l’infanzia negata e tutti i traumi che porto addosso come cicatrici indelebili. Ancora oggi devo fare i conti con un passato doloroso“, ha dichiarato. In questa intervista, rilasciata in esclusiva a SuperGuida Tv, Pamela ci ha parlato della sua famiglia e del rapporto mai ricucito con il padre. “Purtroppo non sono riuscita a ricucire un rapporto con mio padre. Ho avuto anzi un grande dolore perché nel momento in cui stavo diventando quello che avevo sempre desiderato di essere sin da quando ero piccola lui mi chiamò ma la sua telefonata mi procurò un dolore lacerante. Non ho mai avuto l’opportunità di poterlo rivedere e di guardarlo negli occhi chiedendogli il perché“, ha confessato con grande rammarico. Si commuove quando parla della madre, la cui mancanza si fa sentire ancora oggi. Con Pamela abbiamo parlato anche di sentimenti e di Adam, un angelo custode che è arrivato a salvarle la vita quando il suo mondo era caduto a pezzi. Le chiediamo se le fosse rimasto il rimpianto per quell’amore. Lei asserisce spiegando anche che sono rimasti in ottimi rapporti. Tra i capitoli della sua vita passiamo a parlare anche della sua esperienza all’interno della casa del “Grande Fratello Vip”. “Per me è stata un’esperienza positiva e l’avrei anche rifatta. In quel momento non l’ho vissuta come avrei potuto vivermela oggi. Dopo l’esperienza nella casa del Grande Fratello ho preso atto del fatto che a comprendermi sono stati in particolare gli adolescenti“, ha dichiarato. Adolescenti che sono riusciti a cogliere la sua autenticità a dispetto di tutti quegli haters che continuano a riversarle addosso veleno. “Viviamo in un mondo davvero brutto in cui la gente non ha capito che un giorno verremo giudicati per l’amore. Secondo me Instagram dovrebbe prendere provvedimenti”, ha asserito in relazione all’uso dei social. Sul capitolo Mark Caltagirone preferiamo prendere le distanze anche perché come ci tiene a sottolineare Pamela “di quello che mi è successo preferisco parlarne nelle sedi opportune e non nei salotti“. Noi rispettiamo il suo volere e le auguriamo che possa trovare la giustizia che merita. A proposito delle persone che le sono state accanto nei momenti difficili la Prati fa dei nomi. Chiama in causa gli amici veri come Mara Venier, Massimo Giletti e tanti altri rivelandoci che durante la tempesta ha avuto modo di capire chi le voleva bene davvero. Nel libro poi Pamela parla degli applausi del pubblico. Applausi che in questi anni sono state per lei come delle carezze. Quando le chiediamo come le piacerebbe riscattarsi a livello televisivo ci risponde che le piacerebbe tornare in TV con un suo programma. Sarebbe la vittoria di chi dopo aver sofferto decide di immolarsi alla felicità. Per essere felici però è necessario partire dall’amore verso se stessi. Ed è quello che sta facendo Pamela che ha colto in quegli ostacoli della vita l’origine della sua rinascita.

Intervista Esclusiva a Pamela Prati

Pamela, è uscita poche settimane fa la tua autobiografia “Come una carezza”. Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?

In questo libro mi sono aperta come mai avevo fatto prima. Ho voluto raccontare quanto la vita ci possa mettere davanti a tanti ostacoli ma nonostante questo bisogna essere pronti a combattere come dei guerrieri. La vita è un bene prezioso e non va sprecato nessun istante. Ho deciso di scavare nella mia vita per mettere nero su bianco l’infanzia negata e tutti i traumi che porto addosso come cicatrici indelebili. Ancora oggi devo fare i conti con un passato doloroso. Ho voluto raccontare anche le passioni della mia giovinezza e l’affetto del pubblico che è stato per me come una medicina. Di amore però ci si può anche ammalare. Sono una donna fragile e forte che è caduta tante volte ma che altrettante si è rialzata. Il primo grande amore è quello che dobbiamo dare a noi stessi. Sono anche contenta perché il libro sta andando bene nonostante il momento drammatico che stiamo vivendo. Tante persone stanno trovando forza in ciò che ho raccontato. Di fronte agli ostacoli della vita ho cercato di farmi coraggio e di tirarmi su. Nel libro racconto ciò che ho vissuto sulla mia pelle e ci tengo a dire che parte del ricavato del libro andrà a favore delle donne che lottano contro le violenze. Combatterò fino all’ultimo respiro affinché a nessuna donna capiti quello che è capitato a me. 

La scrittura è stata terapeutica?

E’ stata terapeutica anche perché ho avuto il supporto di donne forti che hanno creduto pienamente nella mia storia e in quello che ho raccontato nel libro. Erano anni che volevo scrivere un libro tanto che l’ho scritto e cancellato più volte. Bisogna avere coraggio nel raccontarsi perché viviamo in un mondo superficiale. Ho notato che la tragedia che stiamo vivendo a tante persone l’ha cambiata in peggio e non in meglio. Questo mi rattrista molto. C’è questa moda di attaccare l’essere umano, il personaggio senza capire ed entrare in profondità. Ti devono condannare a priori senza conoscere la realtà dei fatti. Quello che gli altri pensano non appartiene alla tua anima bella e a quello che rappresenti. Mia mamma mi ha dato tantissimi insegnamenti e uno di questi è stato: “ricordati che se vai in una piazza ci sarà sempre qualcuno che avrà la croce più grossa della tua”. Mi ha insegnato ad essere buona, coraggiosa e forte. 

Il libro si apre con un racconto della tua infanzia. Tua mamma ha dovuto tirare su i suoi figli senza l’aiuto di tuo padre che si era intanto costruito la vita con un’altra donna. Una donna che tua mamma stessa aveva provveduto ad aiutare. Nel tempo sei riuscita poi a ricostruire il rapporto con tuo padre? Quanto questo conflitto con la figura paterna ha influito sulla tua vita sentimentale?

Purtroppo non sono riuscita a ricucire un rapporto con mio padre. Ho avuto anzi un grande dolore perché nel momento in cui stavo diventando quello che avevo sempre desiderato di essere sin da quando ero piccola lui mi chiamò ma la sua telefonata mi procurò un dolore lacerante. Non ho mai avuto l’opportunità di poterlo rivedere e di guardarlo negli occhi chiedendogli il perché. Nella vita mi è mancata la figura paterna e in modo particolare il nucleo familiare composto da una madre, un padre e i fratelli e le sorelle. E’ orrendo usare la frase “la famiglia del Mulino Bianco” e io la odio. Porta quasi sfortuna. L’importante è avere una famiglia. Oggi più che mai mi sento amata e mi sono avvicinata ancora di più alla mia famiglia, ai miei fratelli e alle mie sorelle, ai miei nipoti. Il senso della vita prima riposava nell’amore per mia madre. Io continuo ad amarla perché lei è sempre con me. Mia mamma mi ha fatto da madre e da padre e io sono diventata la sua ombra. Fino alla fine è diventata la mia bambina perché me ne sono presa cura. La sua mancanza mi ha squarciato il cuore e mi ha ucciso. Non riesco a non parlare di lei e a non piangere. 

Nel racconto della tua vita salta poi all’occhio un evento. Quando avevi 15 anni tua sorella Sebastiana si sposò e seguì il marito. Una decisione che ti fece soffrire tanto che non andasti al suo matrimonio. A distanza di anni non ti sei mai rimproverata questa scelta “egoista”? Come prese tua mamma questa decisione?

Sebastiana e io abbiamo due anni di differenza. Ieri ho postato un video sui social siccome non la vedevo da due anni e se l’avessi visto avresti notato come io e lei siamo un’unica cosa. Siamo stati strappati da mia madre, abbiamo vissuto in collegio ma poi ci siamo ritrovati. Gli altri fratelli più grandi erano andati a lavorare e a casa eravamo rimaste io, lei e Lorenzo, il mio fratello più piccolo. Io e lei dormivamo abbracciate e di punto in bianco me la vedo strappare via. Non sono stata egoista ma ho sofferto tantissimo. Io ero felice che lei si stesse sposando ma ero triste che se ne stesse andando. Mi sentii terribilmente sola. Lei mi ha poi confidato che mi aveva capito. Mia mamma ha capito la mia decisione perché ogni mio gesto non nascondeva una mancanza di rispetto né per mia sorella, né per mio padre né per un sogno così bello come il matrimonio ma una ferita per tutto quello che avevamo dovuto passare. Ho sofferto il distacco perché mi sono vista strappare via ancora una volta tutto quello che avevo conquistato. 

Ad un certo punto della tua vita dopo un rapporto entrato in crisi ti sei ammalata di anoressia. Ti ha salvata l’incontro con Adam. Dalle parole traspare l’emozione per un amore vissuto ma che hai lasciato andare. Non rimane il rimpianto di qualcosa che poteva essere e che non è stato? In che rapporti siete rimasti?

Certo, ti rimane il rimpianto anche se non bisogna vivere di rimpianti. Purtroppo la società in cui noi viviamo ci mette in una condizione di non vedere bene le cose e da questo punto di vista arriva a condizionarci la vita. A tutt’oggi Adam è presente nella mia vita ed è una persona importante. Siamo in buonissimi rapporti. 

Nel 2016 hai partecipato al Grande Fratello Vip. Prima di entrare però ti eri lasciata con il tuo compagno tanto che parli di un’esperienza vissuta nel momento sbagliato. Ti sei pentita più per aver partecipato al programma o per come ti sei mostrata al pubblico?

Per me è stata un’esperienza positiva e l’avrei anche rifatta. In quel momento non l’ho vissuta come avrei potuto vivermela oggi. Ho scelto di fare questo lavoro anche per sconfiggere la mia timidezza. Mi esprimo meglio ballando e cantando. Sin da quando ero bambina i miei miti erano le gemelle Kessler e Raffaella Carrà. Dopo l’esperienza nella casa del Grande Fratello ho preso atto del fatto che a comprendermi sono stati in particolare gli adolescenti. Ho due fan di 16 anni e una di loro, Eva, ha realizzato per me dei filtri per Instagram. Ti confiderò una cosa. Quando facevo “Scherzi a parte” oltre a condurre e ballare facevo anche gli scherzi. Tante volte dei scherzi che ho girato veri li ho dovuti rigirare perché erano troppo veri. 

Ho letto anche di haters che sono arrivati a insultarti sui social. 

Viviamo in un mondo davvero brutto in cui la gente non ha capito che un giorno verremo giudicati per l’amore. Secondo me Instagram dovrebbe prendere provvedimenti. Non ho mai amato i social anche se devo ammettere che in questo periodo di quarantena hanno rivelato la loro utilità. I social danno la possibilità ai leoni da testiera di poter scrivere quello che vogliono. Non è giusto che un personaggio pubblico debba sopportare tutto questo e così come me anche altre persone. Pensa che a me queste persone fanno tenerezza perché non stanno bene. 

Nel libro parli di carnefici senza menzionare nomi e cognomi nonostante le persone in questione fossero note a tutti. Come mai questa scelta?

Perché non si fanno nomi. Va fermato un sistema e siccome è stata data una pessima interpretazione ci tengo che sia fatta chiarezza. Costanzo in un articolo di qualche tempo fa ha scritto “mi dispiace di averlo capito tardi” prendendosela con alcuni programmi. In questo caso anche non ha senso fare i nomi dei programmi. Questo non è gossip e pertanto se ne parlerà nelle sedi opportune. Ci sono persone che si devono occupare di questo ma non se ne parla nei salotti bensì ripeto nelle sedi opportune. Mi è accaduta questa tragedia e ne ho dovuto parlare ma non era in programma di parlarne. 

Nel futuro saresti disposta a perdonare chi ti ha fatto del male? 

Non dovresti fare questa domanda ad una cattolica. Sono dell’idea che la bontà divina premia sempre. Il male non va augurato a nessuno perché non mi appartiene per mia fortuna e non so nemmeno cosa sia. In me c’è ancora tanta purezza d’animo. Il male poi è come un boomerang. Se tu lo fai, poi ritorna indietro. E lo stesso vale per il bene. Di una cosa sono sicura. Il male non lo voglio più incontrare sulla mia strada. Sono sicura che ora sono protetta più di prima. Mi sento forte e neanche uno tsunami potrebbe portarmi via. Il tempo è galantuomo e darà tutte le risposte. 

Nel libro scrivi che poche persone ti sono rimaste vicine. A chi ti riferisci?

Innanzitutto devo dire grazie alla mia famiglia. Ho tanti amici anche se in alcuni casi ho tagliato le radici. Noi siamo ospiti in questo pianeta che purtroppo stiamo rovinando e vorrei che tutti pensassero che siccome siamo di passaggio dovremmo aiutarci l’un l’altro. Le radici che non vanno più bene vanno tagliate. Durante la tempesta ho scelto di capire realmente di chi ho bisogno e di chi non ho bisogno, di chi realmente mi vuole bene e a chi realmente voglio bene. Pertanto devo dire grazie a Mara Venier, a Valeria Marini che mi conosce molto bene e che si è dimostrata una vera amica, Pingitore, al mio avvocato Lina Caputo che si batte da anni per le donne, a Massimo Giletti e ad altre amiche come Matilde Brandi, Manila Nazzaro, Angela Melillo, Stefania Orlando e per finire ai miei fratelli e alle mie sorelle. Devo ringraziare anche tutti coloro che mi seguono e mi scrivono. Noi dobbiamo combattere affinché questo sistema venga fermato e abbattuto. 

Nel libro scrivi che gli applausi del pubblico sono state per te come carezze in questi anni. In che modo ti piacerebbe “riscattarti” a livello televisivo?

Mi piacerebbe avere un mio programma perché l’affetto del pubblico è sempre stato terapeutico. L’amore che mi ha trasmesso mia madre l’ho ritrovato nel pubblico. Sarebbe bello sentire nuovamente quelle carezze che il pubblico mi regalava. 

Dopo tante delusioni hai rinunciato all’amore?

E’ iniziato l’amore più grande in assoluto che è quello che posso dare a me stessa. 

Domanda inevitabile: in questo momento della tua vita senti di essere felice?

Sai, la felicità è fatta di frammenti, di attimi. Ci sono dei momenti in cui sono estremamente felice e dei momenti in cui lo sono meno. 

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