Una delle donne più amate della nostra televisione è sicuramente la regina della domenica televisiva, ovvero Mara Venier. La zia di tutti gli italiani che ci tiene compagnia tutti i pomeriggi del giorno di festa dalle frequenze della tv di stato. La presentatrice non nasconde il suo amore per il marito (Nicola Carraro) e molto spesso ne parla in trasmissione o lui le fa delle sorprese. Oggi a parlare è proprio Nicola, vediamo cosa ha detto in una intervista.
Nicola Carraro e le bellissime parole sulla moglie Mara Venier
Da quasi vent’anni Mara Venier è legata sentimentalmente a Nicola Carraro il quale in una recente intervista a Novella 2000 ha descritto l’amore e il legame con la conduttrice di Rai 1. Parole bellissime che ogni donna sogna di ascoltare: parole non banali, non scontate e soprattutto fuori dagli schemi e i cliché convenzionali. Il classico “Ti Amo” purtroppo ormai, troppo inflazionato e troppo urlato ha perso il significato più profondo del termine, ma Carraro va oltre. Unito in matrimonio con la Venier da 2016 dice su sua moglie:
“Io e Mara ci siamo trovati ormai non più bambini, vent’anni e passa fa. Lei aveva avuto una vita, io la mia.” ha esordito il produttore cinematografico spiegando poi che “Abbiamo dato e abbiamo ricevuto. Nessun rimpianto, lei ha avuto due figli, io tre figli, amori, abbandoni, qualche delusione, molte felicità. Poi ci siamo incontrati, sembrava che tutto ci legasse, ed era vero”.
Nicola Carraro su Mara Venier: “Prende fuoco facilmente , ma io rido e la smonto”
Il produttore cinematografico poi si sofferma sull’aspetto caratteriale più fumantino della conduttrice di Domenica In. In effetti la zia degli italiani è una donna che non ha peli sulla lingua e non le manda certo a dire. Che prende fuoco in un attimo si evince anche dalla tv, e questo proposito Carraro, dichiara:
“Prende fuoco, facilmente. Ma si spegne in un attimo, quando inizia io rido e lei si smonta. In vent’anni avremo litigato due volte, non di più. Via, se abbiamo litigato abbiamo litigato per le vacanze. Io amo il mare, i Caraibi, lei le città. Io andrei a Santo Domingo, lei a New York. Su quello si discute”.
Insomma, il legame d’amore di una delle coppie più amate dello spettacolo italiano è fatto di cose semplici, di vita assieme, di complicità, di risate, di sostegno reciproco e di comprensione. Carraro spesso riprende Zia Mara nei momenti più impensabili, quando spazza la terrazza con la scopa in mano e la pinza sui capelli, con degli outift non proprio da “Diva” della tv:
“Ma è quella la Mara vera, fatta di niente e di tutto, di un sorriso, di capelli fermati alla meno peggio, con la scopa in una mano e la canna dell’acqua nell’altra. Ti ricordo che ero un produttore cinematografico, di dive ne ho incontrate tante, ma lei non ha bisogno di farlo, non necessita di abiti o di trucchi, anche in vestaglia è di una bravura immensa. Lei è il mio sole. Il mio amore”.
L’amore alla terza età: 70 anni Mara Venier, 79 Nicola Carraro
Chi lo ha detto che l’amore è solo per i giovani? L’amore non ha colori, confini e ha una lingua universale che tocca in modo trasversale gli adolescenti fino alla terza età. Nicola Carraro e Mara ne sono il chiaro esempio, 79 anni lui 70 lei ma l’amore e la complicità che si respira nella loro coppia è evidente. Sarà questo il segreto del loro successo? Pare proprio di si!
L’amore nonostante sia un sentimento immediato e spontaneo non è semplice né da manifestare né da mantenere. Nicola e Mara si sono conosciuti grazie alla cugina di lui, Melania Rizzoli che li ha presentati ad una cena. E da lì è iniziata la bellissima favola di questa coppia amatissima da pubblico. Amare non è certamente facile, nonostante si pensi che l’innamoramento sia una cosa semplice, immediata e che non occorre nessuna esperienza.
In realtà non è così, soprattutto quando due persone hanno già vissuto parte della loro vita, fatto molte esperienze e avuto figli. Ma Mara Venier e Nicola Carraro sono un chiaro esempio di come il difficile equilibrio tra l’amore per se stessi e quello per l’altro si fondano in un bene comune. Dovremmo apprendere tutti da loro.