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Nero a metà 2, le dichiarazioni dei protagonisti: “La piaga del razzismo? Dovremmo imparare dal passato”

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Nero a metà 2 sta per tornare in onda e a vestire ancora una volta i panni dell’ispettore Carlo Guerrieri troviamo Claudio Amendola. La fiction si è rivelata una di quelle con maggior successo tanto che in attesa di vedere le nuove puntate in onda dal 10 settembre su Raiuno, il regista ha confermato oggi la scrittura della terza stagione. Eco tutte le news in merito a quanto vedremo prossimamente in onda.

Nero a metà 2, fiction Rai: cosa dobbiamo aspettarci?

Claudio Amendola, l’attore romano protagonista dell’amatissima fiction Rai, nei giorni scorsi aveva già anticipato dei colpi di scena piuttosto interessanti e in occasione della conferenza stampa ha rincarato la dose lasciandosi sfuggire un dettaglio “piccante“. Dopo aver sposato Cristina, entrerà nella sua vita Marta Moselli. Si tratta di una donna conosciuta in circostanze drammatiche.

Insomma il tradimento sembra proprio essere dietro l’angolo come ha rivelato lo stesso Amendola a proposito dell’evoluzione del suo personaggio. “Carlo è maturato. Crede di essere più libero dalle sue sovrastrutture e dal suo modo di essere ed insieme alla squadra viene travolto da una situazione di grande tensione. Posso dire che il passato non smette mai di tornare“.

La lotta contro il razzismo: il messaggio della fiction

Siccome la serie già nella prima stagione si era fatta notare per l’attenzione rivolta a temi come il razzismo e l’emarginazione, in questo clima di odio, durante la conferenza stampa non poteva mancare una domanda di attualità a Miguel Gobbo Diaz che nella serie interpreta Malik Soprani.

Abbiamo infatti chiesto di commentare gli ultimi violenti episodi come l’uccisione di George Floyd e il ferimento di Jacob Blake. A tal proposito l’attore ha dichiarato: “E’ una domanda importante. Quello che sta accadendo nel mondo è molto triste e deve indurre alla riflessione. Bisognerebbe ragionare con intelligenza e cercare di risolvere le situazioni senza l’odio. E’ questo sentimento che provoca violenza. Purtroppo il passato e la storia ci hanno raccontato che ci vuole pazienza e dedizione da parte di tutti. Oltre che la memoria …”.

L’attore ha poi concluso dicendo: “Dobbiamo imparare dai nostri errori e fare in modo che episodi come questi non accadano più“.

Claudio Amendola ha poi preso la parola aggiungendo: “Nella prima stagione il razzismo veniva affrontato di petto ed era centrale nello sviluppo della serie. Anche in questa stagione nei casi di puntata abbiamo attinto alla cronaca e quindi abbiamo affrontato altre tematiche, altrettanto spaventose: bullismo, violenze in famiglia, traffico di organi“.

Nero a metà 2 cast e news: chi ne fa parte?

Intorno a Claudio Amendola e Miguel Gobbo Diaz un cast formato da Rosa Diletta Rossi, Antonia Liskova, Fortunato Cerlino, Alessandro Sperduti, Margherita Vicario e Alessia Barela. Immancabile anche Angela Finocchiaro. Si aggiungono questa stagione: Nicole Grimaudo, Eugenio Franceschini e Claudia Vismara.

A proposito dei colleghi, Claudio ha speso parole di stima nei loro confronti: “Nicole Grimaudo regala un personaggio di una grande potenza che ci ha emozionato. Il resto del cast era molto più rodato, siamo diventati amici: Alessandro Sperduti e Miguel ormai sono migliori amici, Fortunato è stato molto d’aiuto nello sdrammatizzare alcune scene difficili. Avrà due-tre momenti di recitazione di altissimo livello. Rosa Diletta è cresciuta molto, Antonia è una professionista eccezionale. Margherita è incredibile, ha anche una vena da cantante. Sentitela cantare perché è fantastica“.

Tra le location per girare “Nero a metà” ci sono anche alcuni scorci sul Tevere e il Rione Esquilino. Parlando di Roma, Claudio ha rivelato: “Ho scoperto che Roma è una città in cui è difficile ormai poter girare ma che nonostante tutto riesce sempre ad esprimere la sua bellezza ovunque si guardi attraverso la macchina da presa. Mentre giravamo qualche parolaccia c’è stata perché abbiamo bloccato la circolazione ma abbiamo avvertito anche tanta curiosità. Se stai un giorno solo c’è tanta benevolenza, se stai due giorni nella stessa via ti bucano le ruote del camion“.

Amendola ha anche risposto a chi gli ha chiesto se avesse mai pensato di scendere in politica: “Non ci penso minimamente. Credo molto nella professionalità: i medici devono fare i medici, i giornalisti devono fare i giornalisti, gli attori al massimo possono ambire a fare i registi. Io ho la terza media, volete un sindaco di Roma con la terza media? Non sarei capace, farei a botte dopo un quarto d’ora in Consiglio comunale“.

Claudio Amendola e il ricordo del padre

Sulla responsabilità dell’essere un personaggio famoso Claudio ha voluto dire la sua: “Bisogna sempre pesare le parole perché a volte le parole dette da un personaggio famoso possono diventare un’opinione. E’ importante collegare il cervello e non sempre tutti lo fanno“.

Un’altra tematica affrontata nella serie riguarda il rapporto padre e figli. A tal proposito sul ruolo di padre Claudio ha confessato: “Sono diventato padre a 21 anni, poi a 34 anni e poi a 42 anni. Il terzo figlio ha potuto godere di un padre maggiormente responsabile che ha potuto dire anche dei no.”

L’attore romano ha aggiunto: “Con le mie figlie ho vissuto poco tanto che quando anni fa ho girato un film in cui interpretavo il padre di una figlia dodicenne bastava che chiudessi gli occhi per immaginare Alessia. E mi ritrovavo a piangere. Mi piace tantissimo rubare dalla vita privata per riproporlo poi sul set“.

La conferenza stampa è stata anche l’occasione per ricordare Ferruccio Amendola di cui ricorre il 3 settembre l’anniversario della scomparsa. Claudio scava nei cassetti dei ricordi raccontandoci anche un aneddoto: “Il 22 luglio avrebbe compiuto 90 anni, quel giorno ci ho pensato molto. Mi ha lasciato quasi tutto quello che ho sul set, più che da attore che da lavoratore dello spettacolo. Il 24 ottobre 1981, il mio primo giorno di set, mi disse ‘Dove vai tu ci sono ottanta persone che lavorano per la faccia tua’.

L’insegnamento più grande ricevuto? “Mi ha fatto capire l’importanza del lavoro: è questa l’eredità che mi ha lasciato, ma anche un po’ di ‘paraculate’, ad esempio come pronunciare alcune lettere, alcune tonalità. Un pezzo di papà con me sul set c’è sempre“.

Oltre a “Nero a metà”, Claudio Amendola è attualmente impegnato sul set del sequel di “Come un gatto in tangenziale e prossimamente in quello di “Cassamortari” che lo vedrà anche nelle vesti di regista.

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