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NDG, intervista all’ex allievo di Amici: “Nella vita non voglio pormi dei limiti, mi piacerebbe sperimentare anche il cinema. Le parole di Maria De Filippi mi hanno fatto crescere molto”

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Il rapper romano di 22 anni Nicolò De Girolamo, in arte NDG, è tra i protagonisti dell’ultima edizione di Amici, programma ideato e condotto da Maria De Filippi. Il cantante non è un esordiente, anzi, ha alle spalle già un successo da 30 milioni di stream, ovvero “Panamera”, il cui video conta anche oltre 5 milioni di views su YouTube, risultati che gli hanno permesso di ottenere già un disco d’oro. Nato artisticamente ballerino, successivamente ha scelto la strada del rap. All’interno della scuola di Amici è stato fortuito l’incontro con Lorella Cuccarini, la sua capo squadra. “Una figura di riferimento che è lì non solo per fare televisione ma perchè ci credo veramente” – come ha raccontato NDG in questa nostra intervista.

NDG (Nicolò De Girolamo), intervista all’ex allievo di Amici

NDG, Nicolò Di Girolamo, nasci artisticamente come ballerino, poi diventi cantante: quando e da cosa hai capito che la strada che volevi percorrere era la musica?

“Fin da bambino sono sempre stato portato per qualcosa di creativo, già a scuola disegnavo, scrivevo poesie, pensieri. Ho sempre avuto questa idea di voler fare qualcosa di creativo. Con la danza ho trovato un modo per esprimere la creatività con il mio corpo, e con la musica che mi ha sempre accompagnato. Poi al secondo anno di liceo, la danza l’avevo già abbandonata da qualche anno, ho iniziato a scrivere musica per sfogo, di getto, con il passare del tempo si è evoluta pian piano ed è diventato qualcosa di più serio. Oggi anche il mio modo di scrivere è cambiato rispetto a prima, ci sono più generi che si incontrano nei miei testi”.

Cosa ti aspetti da questo momento che stai vivendo?

“Mi aspetto tanto innanzitutto da me stesso. Sono consapevole del fatto che Amici ti dà una grande opportunità, ma poi nel mondo fuori spetta te dover confermare giorno dopo giorno, perchè niente è certo. È il contrario del posto fisso in un certo senso, bisogna sempre evolversi ed essere sempre sul pezzo. Io cerco di non farmi aspettative perchè penso rovini anche un po’ la magia. Quello che voglio fare è impegnarmi al massimo e fare uscire tanta musica, tanti pezzi e farmi conoscere ancora di più al mio pubblico. Ora sono molto concentrato sulla mia musica, sulla mia discografia, forse un domani diventerà anche altro, sperimentare nuovi mondi. Mi aspetto tanto ma allo stesso tempo non voglio farmi delle aspettative, voglio godermi il momento e divertirmi, che poi è la cosa più importante, perchè come ti dicevo prima ho iniziato per sfogo, per passione. Quello deve essere  sempre il punto cruciale del mio percorso artistico”.

Quando dici sperimentare nuovi mondi, ti riferisci anche al cinema? 

“Beh sarebbe bello, scrivere non solo canzoni, un domani quando sarò pronto sarebbe bello scrivere una sceneggiatura, un libro, oppure fare un film. Io non voglio pormi dei limiti, penso anche alla moda, mi piacerebbe collaborare con una brand, magari anche sfilare. Utilizzare a pieno la mia creatività”. 

Il successo vero e proprio arriva con “Panamera”. Seguono “Troppo tempo”, “Cuori neri” e “Italiano 2020” (versione contemporanea del classico di Toto Cutugno). Perché la scelta di rifare il brano di Cutugno?

“Quello era un provino che mandai alla mia prima etichetta, quando collaboravo con la Sugar Music, stavamo lavorando a un progetto con un sound molto particolare, avevo presentato questo pezzo che in un primo momento era molto diverso. All’etichetta piaceva molto, abbiamo deciso di cambiarla e trovare un’altra chiave per il pezzo, renderla più giocosa, più divertente. Abbiamo preso l’idea, l’abbiamo resa in maniera diversa, giocando anche un po’ sullo stereotipo italiano e sulle bellezze del Paese, agganciandoci poi ad un grande artista internazionale come Omar Montes. È stato per me un grande onore lavorare con lui, siamo ancora in contatto”

C’è stato un momento in cui volevi abbandonare la musica: cosa era successo? 

“Volevo abbandonare la musica perchè non è che non sentivo l’esigenza di scrivere, ma non la vivevo bene. In quel periodo stavo molto male, ho avuto una fase depressiva molto forte, dovuta a vari fattori, non solo per la musica. Non trovavo più stimoli, stavo male. Vedi io faccio musica per passione, perchè mi fa sentire bene, mi fa sentire vivo e mi dà modo di scrivere. Questa cosa è venuta a mancare per un certo periodo, stavo male per tanti fattori, non solo per la mia carriera, ma per tante cose che mi erano successe. Mi ero detto: ‘perché devo stare così male?’. Allora ho ritrovato la gioia di poter vivere bene questo lavoro, ho ritrovato la magia. Ho anche pensato di volerla abbandonare, ma non ho mai mollato”.

Ricordi cosa ti ha fatto tornare la voglia di continuare? 

“Sicuramente le persone che mi vogliono molto bene. Nel momento in cui vedevo tutto nero, sono stato supportato dalla mia famiglia dai miei amici, è grazie anche a loro se oggi sono qui a parlare con te. Poi mi ha aiutato il fatto che quando mi metto a fare musica sento delle emozioni che mi danno un’energia unica, ed è quello che mi riporta un po’ alla luce. E poi una cosa che mi fa pensare al momento difficile è “La Chitarra di fuori”, il pezzo uscito ad Amici, quello è stato il pezzo della mia rinascita”.

Nella scuola di Amici 22, entri come allievo di Lorella Cuccarini: com’è Lorella? Raccontaci qualcosa che non abbiamo visto.

“Lorella mi ha dato la grande opportunità di entrare nella scuola, per questo le devo tanto. Mi è sempre stata vicino, mi ha stimolato a fare tanto. Mi ha fatto fare la prima lezione di staging, dove io sembravo un tronco. Lei insieme a Spillo, il ballerino professionista di Amici, mi davano le dritte, mi aiutavano ad imparare come muovermi sul palco, mi ha spronato molto. Lei è stata sempre disponibile a vedermi, a parlare. Veniva a tranquillizzarmi. Ancora oggi è sempre presente, ma non solo con me anche con gli altri. Lei prende Amici non solo come un lavoro ma come uno spazio dedicato ai giovani. Ti prende sotto la sua ala protettiva, è una figura di riferimento che è lì non solo per fare televisione ma perchè ci credo veramente”.

Condividete anche la passione per il ballo?  

“Si, infatti mi dispiace non essere rimasto di più al Serale, perchè avremmo fatto qualcosa di molto bello”.

Dei tuoi compagni invece cosa ci dici? Per fai il tifo?

“Beh non vorrei che ci rimanesse male qualcuno, ho legato un po’ con tutti. Con quasi tutti quelli che sono usciti ci siamo rivisti. Uno con cui ho creato un bel rapporto è Tommy Dali. Partendo dal presupposto che voglio bene a tutti, se proprio devo scegliere, faccio il tifo per Maddalena e Wax”.

Ci credevi fin dall’inizio nel Serale?

“Ci credevo non con spocchia, ci credevo perché se io faccio qualcosa devo crederci fino in fondo. Se io faccio musica o qualsiasi altra cosa, devo darmi dei grandi obiettivi. Poi posso  raggiungere anche degli obiettivi più piccoli, però quelli che devo darmi devono essere grandi. Il mio obiettivo era la finale, e quello mi ha portato comunque a fare un bel percorso, ad arrivare al Serale che comunque è un obiettivo importante”.

Nel tuo cammino artistico c’è un sostenitore particolare, che però all’inizio non approvava la tua scelta: il tuo papà. Avete oggi un bellissimo rapporto.

“Si, lui sulla danza mi ha sempre appoggiato, è un grande appassionato di musica, di arte in generale. Sulla musica all’inizio non mi ha preso sul serio, perchè facevo questi testi, molto crudi, non conosceva bene il mondo musicale a cui mi approcciavo inizialmente. Mentre con la danza vedeva un ragazzo che comunque ogni giorno andava ad allenarsi per cinque ore. Lui nella musica non riusciva a vedeva con i suoi occhi l’impegno. Poi esce questo grade successo “Panamera” e da lì ha iniziato a capire che forse un po’ si sbagliava. Nel mio momento di difficoltà mi è stato vicino come tutta la mia famiglia, anche all’inizio mi diceva comunque trovati un piano B. Vedi, questo rapporto conflittuale mi ha anche un po’ spronato a dimostrare, prima a me stesso e poi a lui, che sarei riuscito a farcela. Anche con Amici è stata una grande dimostrazione di capacità”.

Maria De Filippi? Cosa ci racconti di lei? Cosa ti rimarrà?

“In Maria ho visto una grande umiltà e umanità. La sua professionalità mi ha insegnato tantissimo. Spesso è venuta a parlare con me, mi ha fatto scoprire cose di me che nemmeno gli psicologi sono riusciti a fare. Riesce con poche parole a segnarti nel profondo, è una cosa che le ho anche scritto. Le sue parole mi hanno colpito così tanto da mettermi in crisi in maniera positiva, mi ha fatto crescere tanto come uomo. Poi tutta questa grande macchina che si chiama Amici, ma anche i rapporti che ho creato con chi lavora al programma. Questa grande esperienza è stata possibile grazie a Maria. Si vede che ci sa fare, sa come prenderti e capirti con poco. È una grande donna”.

Quali sono i tuoi progetti? I tuoi sogni?

“Adesso stiamo organizzando un piccolo tour per l’estate, stiamo lavorando a nuovi pezzi. Tra i sogni beh, c’è sicuramente il palco dell’Ariston, quello non sarebbe male. Sogno di fare concerti sempre più grandi. Con Amici ho capito che avere degli obiettivi, non ti fa avere delle paranoie. Ho capito come vivere al meglio il mio lavoro e la mia carriera”.

Un tema di una canzone che vorresti affrontare?

“Beh è difficile, perchè dipende dal giorno, da tanti fattori, più che altro vorrei scrivere un disco che parli al cuore, che faccia divertire ma allo stesso tempo emozionare. Una sorta di presentazione di chi sono, che mi farebbe conoscere come persona e anche professionalmente. Se dovessi scrivere una canzone in questo momento sarebbe sicuramente una canzone d’amore, rivolta a tutte le persone che hanno bisogno di una voce che li sostenga nei momenti difficili”.

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