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Monuments Men: la vera storia che ha ispirato il film di e con George Clooney

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Oltre a quello di intrattenere, il cinema ha anche il compito di informare. E’ quanto si propone di fare Monuments Men, film del 2014 di e con George Clooney, che pone l’accento su uno degli aspetti meno conosciuti della Seconda Guerra Mondiale, quello legato all’arte e di dove si può arrivare per amore della stessa.

Pochi lo sanno, ma sul finire del conflitto, gli alleati, nel tentativo di salvare quante più opere d’arte possibile dalla follia nazista, misero in piedi una task force a ciò preposta formata da esperti e appassionati. Monuments Men quindi, seppur con qualche licenza poetica, racconta un fatto vero e Clooney ha il merito di averlo divulgato su larga scala. Scopriamo di più su questo film bello, interessante ed istruttivo.

Monuments Men: la trama in breve e il cast

Seconda Guerra Mondiale.  Frank Stokes, studioso d’arte, crea un gruppo di esperti con l’incarico di ritrovare e salvare le opere rubate dai nazisti nei Paesi europei invasi.

Il film si avvale di un cast di alto livello che annovera, oltre allo stesso Clooney nel ruolo di Frank Stokes, anche Matt Damon, Bill Murray, Cate Blanchett, Jean Dujardin e John Goodman.

Chi erano i veri Monuments Men?

L’unità MFAA, Monuments, Fine Arts, and Archives, operò fra il 1943 e il 1951. Di essa facevano parte più di 300 persone, uomini e donne, provenienti da 13 Paesi. Si trattava di professori, artisti, direttori di musei, architetti, curatori e, comunque, di soggetti in qualche modo legati al mondo dell’arte. Il programma fu voluto dal Presidente USA Franklin D. Roosevelt e dal generale Dwight D. Eisenhower. Ai membri della MFAA dobbiamo il salvataggio di numerose opere d’arte, restituite ai legittimi proprietari ove e quando possibile, e anche di chiese, musei e siti archeologici, di cui impedirono la depredazione e la distruzione lavorando al fianco dell’esercito.

Frank Stokes, interpretato nel film da George Clooney, si chiamava nella realtà George Stout e fu uno dei primi ad aderire all’organizzazione i cui affiliati vennero soprannominati “monuments men”. Prima di entrare a far parte della MFAA, uomini e donne si sottoposero ad un duro addestramento militare, quasi sempre in Inghilterra. Come si vede anche nel film, alcune di queste coraggiose persone persero la vita nel tentativo di portare a compimento la loro missione.

La scena nella quale Donald Jeffries muore per salvare la michelangiolesca Madonna di Bruges, non è reale, ma è vero che Ronald Balfour, a cui il personaggio filmico si ispira, perì in un incendio mentre cercava di mettere al riparo la pala d’altare di Gand.

Curiosità sul film

Ecco infine alcune curiosità sul film:

  • Ispirazione storica: Il film racconta la storia dei Monuments Men, un gruppo di esperti d’arte reclutati dalle forze alleate durante la Seconda Guerra Mondiale con lo scopo di recuperare opere d’arte rubate dai nazisti. Questa squadra era composta da museologi, architetti, e storici dell’arte che hanno messo a rischio le loro vite per proteggere il patrimonio culturale dall’annientamento e dal saccheggio.
  • Ricerca accurata: Per garantire l’autenticità del racconto, George Clooney e il co-sceneggiatore Grant Heslov hanno condotto un’ampia ricerca storica, collaborando stretto con Robert M. Edsel, l’autore del libro da cui il film è tratto. Nonostante alcune libertà narrative prese per adattare la storia al grande schermo, molte delle missioni ritratte nel film si basano su eventi reali.
  • Cast di alto profilo: “The Monuments Men” vanta un ensemble cast di notevole talento. Clooney ha personalmente reclutato molti degli attori, molti dei quali hanno accettato di partecipare al progetto per la possibilità di lavorare su una storia così significativa e con un gruppo così rispettato di colleghi.
  • Dedica speciale: Il film è dedicato a Rose Valland, una storica dell’arte francese che ha svolto un ruolo cruciale nel documentare il saccheggio nazista delle opere d’arte francesi. Valland è interpretata da Cate Blanchett nel film, e la sua dedizione e coraggio nella vita reale sono stati fondamentali per il successo delle missioni dei Monuments Men.
  • Sfide delle riprese: Il film è stato girato in diverse location in Germania e nel Regno Unito, compresi i luoghi storici che hanno fornito un contesto autentico per la narrazione. Le sfide logistiche di girare in questi luoghi, insieme alla necessità di ricostruire accuratamente gli ambienti della Seconda Guerra Mondiale, hanno reso la produzione complessa e ricca di sfaccettature.
  • Reazione mista: Nonostante le aspettative elevate, “The Monuments Men” ha ricevuto recensioni miste dalla critica. Alcuni hanno elogiato il film per aver portato all’attenzione una storia poco conosciuta della Seconda Guerra Mondiale, mentre altri hanno criticato la sua esecuzione, ritenendo che non abbia raggiunto il potenziale emotivo e drammatico della storia vera su cui si basa.
  • Impatto culturale: Il film ha contribuito ad aumentare la consapevolezza pubblica riguardo al lavoro dei Monuments Men e l’importanza della salvaguardia dell’arte e della cultura durante i conflitti. La storia dei Monuments Men ha ispirato ulteriori ricerche e pubblicazioni, oltre a stimolare discussioni sulle questioni di restituzione dell’arte e sulla protezione dei beni culturali.

“The Monuments Men” rappresenta un omaggio cinematografico a un gruppo straordinario di individui che hanno combattuto per preservare le opere d’arte e i tesori culturali per le generazioni future, evidenziando un aspetto meno noto ma cruciale della storia della Seconda Guerra Mondiale.

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