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Le migliori serie TV di genere Crime Poliziesco

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Ecco a voi le 10 migliori serie tv di genere Crime/Poliziesco di tutti i tempi consigliate da SuperGuidaTv. Le avete viste tutte? Oppure ne avete saltata qualcuna?

Iniziamo!

Note: questo post si basa sulle preferenze personali della redattrice e sui pareri degli utenti del primo social network italiano dedicato al cinema e vuol essere un suggerimento. Per cui la seguente classifica è puramente indicativa. Abbiamo deciso di dividere il post in “pagine” per rendere la lettura meno “impegnativa”.

Le migliori Serie TV Crime secondo SPGTV

10. Fargo

Proclamata come miglior miniserie televisiva agli Emmy 2014 ed ai Golden Globe 2015, Fargo è una serie tv statunitense che trae ispirazione dall’omonimo film dei Fratelli Cohen (co-produttori esecutivi anche della serie tv).

Tre stagioni – di cui l’ultima ancora in corso – per 10 episodi l’una, questa crime-series è di tipo antologico (caratterizzata, cioè, da trame e personaggi diversi per ogni stagione).

Obiettivo di questa serie tv: porre su un piedistallo paure, debolezze e speranze del genere umano di fronte alle avversità della vita.

Fili conduttori delle tre stagioni:

  1. l’ambientazione (ossia Minnesota, anche se, per ogni stagione, viene scelta una cittadina diversa);
  2. le coincidenze che, come il Fato per le civiltà antiche, aleggiano sui singoli personaggi e muovono i fili delle loro esistenze;
  3. la complessa fragilità dei protagonisti che, grazie ad inquadrature magistrali, viene denudata ed al tempo stesso esaltata in ogni singolo episodio.

La consiglio perché le tre stagioni sono un concentrato di elementi ironici, drammatici e grotteschi ma a dir poco geniali grazie anche alla bravura degli attori e della regia.

9. How To Get Away With Murder (Le regole del delitto perfetto)

Incalzante serie tv degli ultimi anni, HTGAWM è un thriller giudiziario della ABC di 3 stagioni – la quarta andrà in onda in America nell’autunno 2017 – creato da Peter Nowalk e prodotto da Shonda Rhimes (già creatrice di Grey’s Anatomy).

Il corso di diritto penale della Middleton University di Philadelphia, al pari della relativa docente ed avvocatessa Annalise Keating (Viola Davis), si trasformerà in un vero e proprio incubo per 5 dei suoi studenti. Wes, Laurel, Connor, Michaela ed Asher verranno risucchiati in più di un omicidio dal quale sarà difficile tirarsi fuori.

Le scelte e le strategie di difesa che porranno in atto i ragazzi saranno determinanti per il loro futuro.

Punti di forza di questa crime-series sono:

  • Viola Davis, protagonista ed eccellente attrice già apprezzata in numerosi film americani;
  • flash forward e la narrazione di rara maestria che si dipanano tra passato e presente;
  • la bravura del regista e dei produttori che – soprattutto nella prima stagione – riescono a tenere incollati gli spettatori portandoli a formulare congetture sulla scia di eventi criminosi.

La consiglio perché la prima stagione è stata una vera e propria rivelazione! L’ho seguita in maniera a dir poco ossessiva e, una volta terminata, mi sentivo quasi in crisi d’astinenza!

8. Breaking Bad – Reazioni collaterali

Alzi la mano chi ha almeno un amico o un fratello ossessionato da questa serie tv!

Non sto qui ad elencarvi i numerosi premi, riconoscimenti e le recensioni della critica ottenute da questa crime-series perché non basterebbe l’intero articolo!

Vi dico solo che nel 2013, Breaking Bad è stata definita dai Writers Guild of America “una delle serie tv meglio scritte di tutti i tempi“.

Protagonista dell’intera vicenda è Walter White, un remissivo, insoddisfatto e frustrato professore di chimica di Albuquerque a cui, alla soglia dei 50 anni, viene diagnosticato un cancro maligno ai polmoni.

Dopo aver reincontrato il suo ex studente Jesse – spacciatore da quattro soldi – Walter decide di ‘cucinare’ una droga (metanfetamina) purissima e di imporsi nel mercato dello spaccio.

Un’incredibile metamorfosi che si dipana nel corso delle 5 stagioni: direste mai che un introverso professore possa rivelarsi un crudele e spietato signore della droga?

Ogni frammento di ogni singolo episodio è curato nei minimi dettagli da quel gran furbone del suo ideatore (Vince Gilligan).

La consiglio perché serie tv del genere sono davvero rare. C’è solo un modo per poterne comprendere la grandezza: guardarla!

7. Dexter

Se dovessi paragonare la serie tv Dexter ad un romanzo famoso, citerei senza ombra di dubbio il capolavoro di Stevenson, ‘Dr. Jeckill e Mr. Hyde’.

Sì perché Dexter, protagonista delle 8 stagioni dell’omonima serie tv, è un uomo dalla doppia personalità: di giorno tecnico della polizia scientifica, di notte feroce serial killer.

Attenzione! Se credete questa serie tv descriva le vicende di un assassino qualunque, vi sbagliate di grosso! Ci troviamo di fronte ad un giustiziere che uccide solo i criminali sfuggiti alla giustizia.

Questo ‘codice morale’ (se così lo si può chiamare) deriva da un insegnamento di Harry, suo padre. È proprio quest’ultimo, infatti, a notare le tendenze sociopatiche e l’insana attrazione per il sangue di Dexter quando quest’ultimo è ancora piccolo. Per evitare che il piccolo si trasformi in un sicario senza scrupoli, Harry spinge Dexter ad incalanare i suoi impulsi violenti solo verso ‘chi se lo merita’.

In parole povere: Dexter uccide solo assassini, stupratori, pedofili e tutti quei soggetti ritenuti pericolosi e dannosi per la società. Ah, dimenticavo! Dexter lavora nella polizia scientifica per contribuire ‘legalmente’ a stanare i criminali.

La consiglio perché è una serie tv brillante, appassionante e rivoluzionaria che, nonostante la scia di morti che si lascia dietro, vuole trasmettere un codice morale agli spettatori.

(per scoprire le altre posizioni continua a leggere nella prossima pagina)

6. I Soprano

Secondo il New York Times, ci troviamo di fronte a la più grande opera della cultura pop americana dell’ultimo quarto di secolo. No, non sto parlando di un quadro o di una scultura, ma della serie tv statunitense – firmata HBO – I Soprano.

Non scadete nel classico clichè del boss mafioso italo-americano tutto pizza, pasta e mandolino.

Dietro questa crime-series di ben 6 stagioni (ambientata in New Jersey), ci sono:

  • gli attacchi di panico e le esilaranti sedute dallo psicanalista del protagonista Tony Soprano (interpretato dall’indimenticabile James Gandolfini);
  • il tremendo rapporto conflittuale – ed ho usato un eufemismo! – tra Tony e sua madre Livia;
  • una famiglia che è tutta un programma ed una serie di grane sia sul lavoro che nel rapporto con l’FBI.

La crudezza di immagini ed il linguaggio ‘di strada’ si fondono sapientemente con l’ironia esilarante ma geniale del boss mafioso, anche quando vengono affrontati temi estremamente delicati.

La consiglio perché si entra nella mente di un boss mafioso con attacchi di panico (e già questo è spaventoso ed esilarante al tempo stesso!). Vi sfido a guardare i primi 3 episodi e, poi, a smettere di seguire questa serie tv: scommetto che non riuscirete più a smettere!

5. True Detective

Due trame diverse, due storie eccellenti!

True Detective è un’altra serie tv made in HBO di tipo antologico (come Fargo). Al momento conta soltanto 2 stagioni, ma la terza è in lavorazione (per la gioia di tutti i fan, me compresa!).

Obiettivo di entrambe le stagioni (di 8 episodi ciascuna) = analizzare minuziosamente la vita professionale e personale di veri detective.

L’intreccio narrativo della prima, sviluppata in archi temporali diversi, ruota attorno a Rustin “Rust” Cole (Matthew McConaughey) e Martin “Marty” Hart (Woody Harrelson), detective della Louisiana impegnati nella caccia ad uno spietato serial killer. Due personalità completamente differenti che collaborano per ben 17 anni (dal 1992 al 2012) alla risoluzione del caso.

La seconda stagione, invece, è ambientata nella ‘contea’ (immaginaria) di Los Angeles, dove viene ucciso un importante politico locale. I ‘buoni’, in questo caso, sono:

  1. i detective Raymond “Ray” Velcoro (Colin Farrell) ed Antigone “Ani” Bezzerides (Rachel McAdams);
  2. l’agente di polizia californiano Paul Woodrugh (Taylor Kitsch).

Le indagini sono strettamente connesse alla vita di Francis “Frank” Semyon (Vince Vaughn), imprenditore dal passato non proprio pulito che rivestirà un ruolo fondamentale nell’intera vicenda.

In entrambe le stagioni, la drammaticità di alcune immagini (in alcuni casi davvero difficili da digerire) viene compensata dalla recitazione superlativa dei personaggi.

La consiglio perché è una di quelle serie che scava a fondo nell’animo di ogni singolo personaggio. Vengono analizzate le zone d’ombra dei pregi e gli spiragli di luce dei lati più oscuri. Insomma: alla fine di entrambe le stagioni, non potete fare a meno di chiedervi: “E adesso? Quando inizia l’altra!?!?”.

4. Sherlock

Nel corso degli ultimi decenni, in molti hanno provato a trasporre in una serie tv i romanzi dell’investigatore nato dalla penna di Arthur Conan Doyle. A mio personale parere, solo Steven Moffat e Mark Gatiss ci sono riusciti, creando la crime-series “Sherlock”.

4 stagioni, 4 episodi l’uno ed uno speciale ‘abominevole’. Gli elementi dei singoli romanzi di Doyle ci sono proprio tutti, ma la vera stella di questa serie tv è indubbiamente lui: Benedict Cumberbatch (Sherlock Holmes).

Geniale, indecifrabile, folle, criptico, inarrivabile… L’espressività di questo attore londinese è seconda soltanto alla sua bravura recitativa. Se poi, alle deduzioni in tipico stile ‘Holmes’ si aggiungono le riprese indovinate ed i focus al rallenty sui dettagli, beh, il successo è assicurato!

Accompagnato dal suo fedele John Watson (Martin Freeman), Sherlock saprà coinvolgervi a 360° nei suoi casi e nell’eterna rivalità con Moriarty, il ‘villain’ della storia.

La consiglio perché ci siamo sentiti tutti un po’ investigatori da piccoli: chi dice che non possiamo tornare ad esserlo (ma in grande stile)?

(per scoprire le altre posizioni continua a leggere nella prossima pagina)

3. Gomorra

Issate la bandiera tricolore, signore e signori: tra le migliori serie tv di genere crime ce n’è una 100% Made in Italy! Mi riferisco a Gomorra, tratta dal best seller di Roberto Saviano.

Gomorra si ripropone di mettere a nudo la bestialità dei singoli personaggi, spietati al punto da non fermarsi dinanzi a nulla pur di affermarsi nella gestione dello spaccio della droga.

La famiglia camorristica attorno alla quale ruota l’intera vicenda (2 stagioni da 12 episodi l’uno, la terza andrà in onda nell’autunno 2017) è quella dei Savastano. Il boss è Don Pietro, uomo di ghiaccio temuto e rispettato anche dai suoi nemici.

Ma il vero protagonista di questa serie (e, ovviamente, del romanzo di Saviano) serpeggia tra gli uomini del clan Savastano: è Ciro Di Marzio, soprannominato l’Immortale. Le sue azioni si riveleranno determinanti non solo all’interno dei Savastano (specie tra Don Pietro e suo figlio Genny), ma anche tra il clan e gli altri malavitosi presenti sul medesimo territorio.

La consiglio perché bisogna lasciarsi travolgere dal pathos recitativo di Fortunato Cerlino, Salvatore Esposito, Marco D’Amore e di tutti gli attori che hanno prestato il volto a dei ‘cattivi eccellenti’ di Gomorra per comprendere questo mondo.

2. Lie to me

Vi dice niente la parola ‘microespressioni’? … No? E la ‘cinesica‘?

Beh, se fosse qui in questo momento, ve la illustrerebbe certamente il Dott. Cal Lightman, massimo esperto nella Scienza che studia il linguaggio del corpo e nella cd. comunicazione non verbale.

Cal (interpretato dal grandissimo Tim Roth), fondatore del Lightman Group, è il punto di riferimento non solo dei suoi collaboratori (Foster, Locker e Torres) ma anche – e soprattutto – della serie tv Lie to me.

Non so dirvi quante volte ho rivisto le 3 stagioni di questa crime-series: posso solo garantirvi che mi ha letteralmente cambiato la vita (ed il modo di ‘leggere’ le persone).

Cal Lightman riesce a scoprire se qualcuno sta mentendo anche solo da un’impercettibile espressione facciale del suo interlocutore. Il suo metodo deduttivo, pur non essendo riconosciuto dalla comunità scientifica, è praticamente quasi infallibile, al punto che persino l’FBI si avvale della sua preziosa collaborazione.

Non piacerebbe anche a voi scoprire se qualcuno stia dicendo o meno la verità?

La consiglio perché sono convinta che una serie tv, per essere considerata imperdibile, debba:

  1. farti venir voglia di rivederla, come i grandi classici del cinema;
  2. indurti a pensare “E se provassi a farlo anch’io?”

Lie to me, in entrambi i casi, eccelle senza ombra di dubbio! Guardate per credere!

1. The Wire

In questa classifica, non poteva mancare la serie tv principe tra tutte le crime-series: The Wire.

5 stagioni prodotte dalla HBO, una città (Baltimora) ed un minimo comune denominatore: la criminalità.

Prima peculiarità di questa serie è la sua suddivisione: ogni stagione, infatti, si concentra su un aspetto differente di Baltimora, ossia:

  • I STAGIONE = lo spaccio di droga;
  • II STAGIONE = il porto;
  • III STAGIONE = la burocrazia e l’amministrazione cittadina;
  • IV STAGIONE = il sistema scolastico;
  • V STAGIONE = l’apparato dei media.

The Wire fa comprendere al telespettatore che tutti i cittadini di Baltimora (nessuno escluso) debbono cedere a dei compromessi per sopravvivere.

Non solo: mostra uno spaccato davvero realistico della città di Baltimora, dai ragazzini che spacciano agli angoli delle strade al braccio destro del boss del narcotraffico che vuole ‘fare carriera’ nel settore dell’edilizia.

Ogni singolo personaggio è talmente ben strutturato da darti l’impressione di vivere concretamente a pochi isolati da lui.

In particolare, alcuni di loro sono talmente ‘problematici’, al pari del difficile contesto nel quale sono nati e cresciuti, da indurti quasi a giustificare i loro comportamenti.

Vi mentirei se dicessi che il personaggio principale è James “Jimmy” McNulty (ottimo poliziotto, pessimo marito): senza personaggi come Avon Barksdale, Bunk Moreland, Stringer Bell, Kima Greggs, Bubbles, Lester Freamon e, non da ultimo, Omar Little, The Wire non esisterebbe!

La consiglio perché è troppo facile etichettare gli altri. Prima di definire le persone con appellativi del tipo ‘spacciatore’, ‘tossico’, ‘doppiogiochista’ e quant’altro bisogna conoscere a fondo le ragioni che portano ogni individuo a compiere delle scelte ed a seguire una determinata strada.. ..soprattutto in una città come Baltimora! The Wire, in questo, è senza ombra di dubbio un’ottima palestra di vita!

Vi è piaciuto questo articolo? Inserireste altre crime-series? O preferireste altri generi (commedia, thriller, drama..)?

Se doveste stilare voi la classifica, quali crime-series inserireste (anche citando serie tv non presenti in questo articolo)?

A voi la parola! Scriveteci nei commenti!

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