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Mickey Rourke sbarca in Sicilia, da luglio primo ciak tra Mondello e Corleone

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Mickey Rourke l’indimenticato protagonista di  <9 settimane e ½> e <Orchidea selvaggia>, sta per tornare in pista, dopo un periodo nero. Il divo di  Hollywood, sta per sbarcare in Sicilia per girare un film sulla tematica sempre vincente, della  scissione tra Oriente ed Occidente.

Rourke,  si è saputo rimettere in pista dopo un periodo nero, tra alcool, droghe  e chirurgia estetica, ma pare che sia uscito dal tunnel, e sarà per lui la prima volta a girare in territorio siciliano, tra Palermo e provincia.

Mickey Rourke sbarca in Sicilia, da luglio primo ciak tra Mondello e Corleone

Un latitante che si nasconde ma che in fondo è un cattivo dal cuore tenero. Ed ha il viso di Mickey Rourke pronto a prendere un aereo per la Sicilia, in questa avventura che lo vedrà di nuovo protagonista di un film che si preannuncia avvincente.

È infatti lui la star attesa per The Cheat on The Run(Trafficanti d’armi) film di Carlo Fusco che ha girato anche

  • “Kidnapped in Romania” l’anno scorso
  • e “Vento di Sicilia” due anni fa

Un road movie, che si girerà tra luglio e agosto  che guarda all’eterna lotta tra Oriente ed Occidente, mutuata su scala contemporanea, quindi Islam e poteri istituzionali.

Un impegno differente da quelli a cui ci ha abituato l’attore americano, protagonista di numerosi film in cui il suo ruolo da sex  symbol era sempre in primo piano.

Si è poi, cimentato in diverse pellicole sul “Ring”, alternando la sua passione per la boxe al cinema. Ora è cresciuto, è maturato e, si cimenta in un nuovo ruolo.

Il ragazzaccio di Hollywood, cresciuto tra risse e scazzottate, ha sempre quel piglio irriverente e da adorabile “vecchio farabutto”.  Ormai 65enne, ha sempre quella faccia da schiaffi, e quello sguardo inquietante che ha fatto “innamorare” milioni di donne. Devastato dalla chirurgia plastica, oltre che da una vita di eccessi, pare ora abbia preso la retta via.

E “devastato” è la parola che meglio lo ha definito per gran parte di una vita passata sulle montagne russe, che dagli allori della fama planetaria lo ha precipitato nella polvere delle sconfitte, per poi rinascere artisticamente a più di 50 anni.

Il regista Alan Parker, che lo diresse in Angel Heart nel 1987, arriverò a dichiarare che

lavorare con Mickey è un incubo. È davvero pericoloso sul set perché non sai mai quello che sta per fare

Sarà ancora così?

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