Dopo l’ultima sentenza UE sul caso Mediaset – Vivendi, con una nota pubblicata, il 3 settembre 2020 sul sito ufficiale del gruppo, per l’azienda tricolore sembra di fatto aprirsi la possibilità di investire nel settore delle telecomunicazioni, ovvero quel sistema che si occupa di trasmissione a lunga distanza di parole, segnali o immagini tra due o più soggetti.
Mediaset commenta la sentenza Ue: il comunicato
Nel recente comunicato del “Biscione”, viene infatti così commentata la recente decisione della Corte di Giustizia Europea, che ha definito il divieto di Agcom, per Vivendi, di detenere il 28% in Mediaset e allo stesso tempo il 24% in Tim, come «illegittimo» e «contrario al pluralismo dell’informazione».
«Se (…) si aprissero possibilità di convergenza tra i leader delle Tlc e dell’editoria televisiva – fanno sapere dal gruppo italiano – Mediaset (…) valuterà con il massimo interesse ogni nuova opportunità (…)».
Il riferimento, viene poi anche chiarito nel comunicato, va alla Rete Unica Nazionale in Fibra, anche tenuto conto, scrivono, che l’azienda italiana «in tutti questi anni è stata vincolata e penalizzata dal divieto».
Una posizione, quella della sentenza, di cui il “Biscione” «prende atto», sottolineando però come Agcom «dovrà valutare i rischi per il pluralismo», sostanzialmente in caso di imprese dominanti di telecomunicazioni nel settore dei media.
Vivendi soddisfatta per la sentenza UE
Una posizione nettamente contraria a quella di Vivendi, che invece commenta la sentenza con «grande soddisfazione», anche perché, fanno sapere convinti, darebbe loro «pienamente ragione», in quanto il gruppo francese «ha agito nel rigoroso rispetto della legge italiana», dopo che Mediaset «ha utilizzato questo ostacolo per cercare di trasferire la propria sede in Olanda» (il riferimento sembra andare al progetto MFE, il nuovo polo tv europeo collegato alla fusione di Mediaset e Mediaset Spagna).
Le ultime notizie sulla querelle
Dunque che si fa? Come sottolineano gli attenti colleghi di “RaiNews”, la querelle tra Mediaset e Vivendi e la relativa causa in tribunale potrebbe anche andare avanti. Questo perché, riferisce la fonte, siamo di fronte ad una recente sentenza UE che è anche una «decisione che potrà essere ovviamente oggetto di altri ricorsi, di possibili nuovi interventi dell’Agcom o il riferimento di un intervento delle Camere per varare una nuova normativa» per il settore. Ci penserà forse il Parlamento italiano? Vedremo.