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Intervista a Massimo Wertmuller: “A Noi non è stata perdonata la perfezione dell’originale”

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Tra gli artisti premiati al Premio Anna Magnani c’è anche Massimo Wertmuller, un’icona del teatro italiano che abbiamo imparato ad apprezzare anche sul piccolo e grande schermo. Noi di SuperGuidaTV lo abbiamo intervistato in esclusiva e ci ha raccontato come faccia molto piacere ricevere un premio per il proprio lavoro: “Inutile dire l’emozione del premio Anna Magnani, quando ti danno un premio così notevole significa un riconoscimento al tuo lavoro. Nel premio c’è qualcosa che va al di là di quello che hai fatto, se ti premiano vuol dire che qualcuno ha apprezzato il tuo lavoro e quando accade è la cosa più bella”.

L’attore è stato anche tra i protagonisti di “A Muso Duro”, il film per la tv sulla nascita delle paralimpiadi con il dottor Antonio Maglio andato in onda su Rai 1: “È uno di quei casi in cui la televisione va oltre il suo dovere, il regista o chi racconta storie ha la responsabilità di consegnare un pensiero ed un punto di vista. In questo film il fatto è stato centrato, Marco Pontecorvo ha fatto una grande regia e Flavio Insinna ha dato una prova magistrale. La storia non era conosciuta dai più ed è una bella storia”.

Massimo Wertmuller e i motivi del “flop” di Noi

Non potevamo non chiedergli di Noi, rinnovata dalla Rai per una seconda stagione nonostante gli ascolti al di sotto delle aspettative: “Io ho trovato Noi una serie ben fatta ed onesta. Probabilmente non gli è stato perdonato il fatto che la serie originale americana fosse perfetta, era davvero molto bella. Molti mi hanno detto perché rifare una cosa italiana così americana nei contenuti, ma è come chiedere a qualcuno perché riprende Shakespeare. Lui sta lì, proprio anche per essere riletto e reinterpretato ed in questo noi abbiamo fatto un lavoro buono”.

Massimo Wertmuller come detto è un’icona del teatro e recentemente ha incantato il pubblico Sistina nei panni di Mastro Titta in Rugantino: “Quando sono entrato la prima volta al Sistina alle prove ed ho visto la scenografia originale del primo Rugantino, mi sono messo i costumi e…. Insomma sono romano, Magni era un secondo padre per me per cui grande emozione”.

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