Noi di SuperGuidaTv abbiamo avuto il piacere di intervistare Massimiliano Ossini in occasione della fiera “Più Libri Più Liberi”, dove ha presentato il suo libro “K2. Un passato dalla vetta. Un passo dalla vita” nello spazio Rai Libri. Ossini ci ha raccontato delle emozioni e delle sfide vissute nel suo viaggio sul K2, condividendo anche il significato profondo che questa esperienza ha avuto per lui, sia a livello fisico che interiore.
Il conduttore ha poi aperto il suo cuore, parlando di momenti personali e delicati, come la malattia affrontata da sua moglie dopo la nascita del loro terzo figlio, un’esperienza che ha definito come la cima più alta e difficile della sua vita. Infine, Ossini ha tracciato un bilancio della sua recente avventura a Ballando con le Stelle, raccontando con entusiasmo quanto l’esperienza lo abbia arricchito, sia a livello personale che umano.
Intervista a Massimiliano Ossini
Siamo a Più libri più liberi per presentare questo libro che hai scritto Massimiliano in cui parli di questo viaggio sul K2. Ci puoi parlare delle sfide che hai affrontato?
“Diciamo che è stato il mio grande lavoro, la mia grande sfida, perché le sfide erano due. Prima quella di scrivere il libro e, secondo, quella più importante: riuscire a ricordare e parlare alle nuove generazioni di quello che è successo 70 anni fa. Quindi, 1954, il 31 luglio, quando gli italiani riuscirono ad arrivare in vetta al K2, la seconda montagna più alta, ma quella forse più difficile. Allo stesso tempo, abbiamo voluto anche onorare i 70 anni della RAI e 100 anni di servizio pubblico, portando la bandiera della RAI lì. Da lì è nato un mondo meraviglioso, perché ho conosciuto tutto quello che riguarda il Baltoro, il Karakorum, persone dal cuore grande, che non hanno nulla. Tornando, ho capito l’importanza dello stare insieme, del rinunciare a ciò che abbiamo, per riscoprire l’ascolto, l’aiuto reciproco, il contatto umano. Una parola fondamentale che porto nel libro è la rinuncia: non solo al superfluo, ma anche a ciò che sembra importante, per capire cosa ci rende davvero felici, noi e chi ci sta accanto.
Un viaggio, quello al K2, che è stato sia fisico che interiore. Hai scoperto qualcosa di diverso in te stesso? Sei tornato cambiato dopo questa avventura?
“Sicuramente sono tornato Massimiliano senza barriere, senza muri. Tant’è che mi emoziono di più, mi vengono le lacrime più facilmente. Sono tornato, forse, bambino. La montagna ti mette a nudo, e credo che dovrebbe essere un allenamento per tutti. Non dico che dobbiamo scalare il K2, ma andare in montagna. Riscoprire la natura è fondamentale anche per comprendere temi attuali come il riscaldamento climatico. Vedere certi luoghi, come le nostre bellissime montagne, aiuta a riscoprire un legame con l’ambiente”
Magari puoi parlarci della situazione climatica che hai osservato durante il tuo viaggio?
“Guarda, queste sono fotografie del ghiacciaio del Baltoro (ci fa vedere delle foto nel libro ndr).. Negli ultimi anni si sono formate gallerie perché i ghiacciai si stanno sciogliendo a una velocità esponenziale. Fortunatamente c’è ancora ghiaccio, ma non è più come quando ho visto il documentario del ’54. Ogni volta che esci e tocchi con mano questi cambiamenti, torni con una consapevolezza maggiore”.
Nel corso della tua carriera, hai mai pensato “sto scalando il K2”? Hai affrontato un momento veramente duro che vuoi condividere?
“Ci sono stati tanti momenti, belli e difficili. Il più duro è stato quando mia moglie, partorendo il nostro terzo figlio, ha scoperto di avere un tumore. Quella è stata la cima più importante e difficile che abbiamo affrontato insieme, con l’amore delle nostre due figlie. Io l’ho accompagnata, e oggi nostro figlio ha 16 anni. Ognuno di noi ha le sue montagne. Non sempre si arriva in vetta, e non è necessario che sia l’obiettivo: a volte basta aggirare un ostacolo. Questo è il significato della montagna come metafora.
Un altro viaggio particolare è stato quello a Ballando con le Stelle. Non hai vinto, ma sei arrivato vicino alla finale. Che esperienza è stata? Hai qualche rimpianto?
“È stata una bella esperienza perché ho imparato a ballare. Rimpianti? No, ho fatto tutto quello che potevo. Ci siamo divertiti, ed è nato un bel rapporto con Vera Kinnunen che continueremo a coltivare: continueremo a ballare insieme”.