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Marilyn Monroe un mito che non “muore” mai

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Il 5 agosto di 54 anni fa moriva la diva tra le dive: Marilyn Monroe. A distanza di mezzo secolo dalla prematura scomparsa della meravigliosa Marilyn Monroe tutti la ricordiamo con immutato affetto.

La celebrazione di quest’artista che viene menzionata frequentemente come icona di bellezza e fascino la rendono unica e irripetibile.

Una storia familiare per la verità non molto felice, e quella professionale, dura e non piena di difficoltà. Tuttavia nell’immaginario collettivo Marilyn Monroe è sempre stata, e credo rimarrà a vita, un mito.

Le origini di Marilyn Monroe

Norma Jeane nacque martedì 1º giugno 1926, alle 9:30 del mattino, al County Hospital di Los Angeles; la madre, Gladys Pearl Monroe che lavorava alla Consolidated Film Industries  era riuscita a ricoverarsi solo grazie a una colletta, e a dare alla luce Norma Jeane.

L’identità del padre di Marilyn Monroe non è mai stata chiarita definitivamente; si ipotizzò anche che la madre fosse rimasta incinta dopo uno stupro. 

Alcuni mesi dopo il parto, la bambina venne battezzata come “Norma Jeane Baker Monroe”; molti biografi suggeriscono che Gladys le abbia dato il suo cognome per evitare che venisse dichiarata illegittima.

Il nome “Norma Jeane” rappresenta un omaggio della madre alle sue attrici preferite, rispettivamente Norma Talmadge e Jean Harlow (venne erroneamente aggiunta una “e” finale).

Gladys era mentalmente instabile  tanto che le fu diagnosticata una schizofrenia paranoide e finanziariamente non era in grado di prendersi cura della figlia. Dopo che la madre venne dichiarata incapace di intendere e di volere, Norma Jeane fu presa in custodia dalle autorità statali; data in affido a numerose famiglie, tuttavia “rispedita” sempre all’orfanotrofio.

Finchè la migliore amica di Gladys, Grace McKee, archivista di pellicole alla Columbia Pictures, divenne la sua tutrice.

Con Grace, Noma Jeane  cominciò ad appassionarsi al cinema e alla vita hollywoodiana.

Gli inizi della carriera di Marilyn Monroe

Il 19 giugno 1942 si sposa con James Dougherty. Norma, all’epoca sedicenne, abbandonò gli studi per dedicarsi alla vita coniugale, divenendo di fatto una casalinga. Nel 1944 il marito decise di arruolarsi nella marina mercantile; inizialmente i due vissero a Isola di Santa Catalina, poi James partì per il Pacifico.

Lo stesso anno, Norma Jeane traslocò a Los Angeles, coabitando con la suocera. Qui lavorò come operaia alla Radio Plane.

Il 26 giugno 1945 David Conover andò allo stabilimento per fotografare “ragazze che tenessero su il morale delle truppe al fronte” per un servizio per la rivista Yank. Il fotografo la esortò a intraprendere la carriera di modella e per quelle immagini venne eletta “Miss lanciafiamme”. James e Norma divorziarono nel giugno 1946.

Posò per altre riviste famose e le sue foto fecero il giro del mondo: sul settimanale di cinematografia e teatro italiano Film d’oggi comparve in tenuta da spiaggia, in Francia su Cinemonde apparve nelle vesti di una babysitter.

A quei tempi Norma lavorò anche con Earl Moran. Il 29 luglio comparve, con il nome di Norma, sul Los Angeles Times. L’agente della ragazza sfruttò l’occasione riuscendo a ottenere alcune chiamate da importanti case cinematografiche, la Howard Huges e la 20th Century Fox.

Le suggerirono di cambiare nome, e se in prima battuta si era pensato a “Jeane Monroe” infine si optò per  il ben noto: “Marilyn”, pensando a Marilyn Miller, apprezzando il suono sensuale e la doppia “M”.

La carriera e la morte di Marilyn Monroe

Il suo primo contratto cinematografico lo firmò nel  1946, dopo alcune parti minori in film come Giungla d’asfalto e Eva contro Eva che furono i suoi primi successi di pubblico. Negli anni successivi, le sue interpretazioni per

  • Niagara
  • Gli uomini preferiscono le bionde
  •  Come sposare un milionario
  • Quando la moglie è in vacanza
  • Fermata d’autobus
  • A qualcuno piace caldo

vennero apprezzate dalla critica ottenendo finalmente la consacrazione internazionale .

In particolare per “A qualcuno piace caldo”  vinse un Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale nel 1959.

Nel 1999, la Monroe è stata inserita dall’American Film Institute al sesto posto nella lista delle più grandi star femminili di tutti i tempi.

Fra i successi come cantante vi sono My Heart Belongs to Daddy di Cole Porter, Bye Bye Baby e Diamonds Are a Girl’s Best Friend, inserite in Gli uomini preferiscono le bionde, e I Wanna Be Loved by You, cantata in A qualcuno piace caldo.

Monroe è ricordata anche per l’intervento canoro alla festa di compleanno del presidente J.F.Kennedy, quando intonò Happy Birthday, Mr. President.

Le circostanze della sua prematura morte, dovuta a un’overdose di barbiturici, sono state oggetto di numerose congetture, sebbene il suo decesso sia ufficialmente classificato come “probabile suicidio”

Mistero sulla morte

La successiva sparizione di tracce e documenti dalla casa dell’attrice, dove sembra fosse stato anche Bob Kennedy la sera della morte, nonché innumerevoli omissioni e varie incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni e nel referto autoptico, hanno dato adito a molteplici dubbi sugli eventi di quella notte.

Tra le varie versioni formulate, una ipotizza la complicità dei Kennedy, che vedevano in Marilyn una probabile minaccia per la loro carriera politica se avesse dichiarato pubblicamente retroscena intimi e privati delle loro relazioni con lei.

Cari Lettori il nostro omaggio a Marilyn con un suo celebre video

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