Il grande ospite musicale della finale della 72esima edizione del Festival di Sanremo 2022 è Marco Mengoni. Il cantante di Ronciglioni torna a gran richiesta sul palco del Teatro Ariston in veste di ospite su invito di Amadeus, che ha voluto l’artista proprio nella serata conclusiva della kermesse canora sanremese.
Marco Mengoni e Filippo Scotti a Sanremo 2022
Marco Mengoni arriva sul palco del Teatro Ariston durante la serata finale del Festival di Sanremo 2022 accompagnato da Filippo Scotti, l’attore protagonista del film di Paolo Sorrentino “È stata la mano di Dio”. I due artisti portano in scena un dialogo sull’odio social. “Una tastiera può essere un’arma, va usata con cautela” affermano i due protagonisti di questo intenso momento. Mengoni e Scotti regalano qualche minuto di riflessione sul mondo social e su quanto possono essere crudeli i messaggi che gli haters, i cosiddetti leoni da tastiera, pubblicano sui social. Poi Mengoni canta “L’essenziale”, la canzone con cui vinse Sanremo nel 2013.
A Sanremo 2022 la lotta all’odio social
Marco Mengoni e Filippo Scotti sul palco di Sanremo 2022, leggono alcuni messaggi degli haters, poi Mengoni cita l’Articolo 21 della Costituzione Italiana sulla libertà di parola e l’Articolo 3 sulla dignità sociale. Mengoni e Scotti vogliono trasmettere alle persone la necessità della gentilezza proprio dal palco del Festival. «Quello che ci dicevano da bambini, di contare fino a dieci prima di parlare, dovremmo farlo tutti. A me per primo è capitato di sbagliare, per istintività, ma non voglio sbagliare più». Il dialogo tra i due artisti si conclude con la poesia di Franco Arminio, fino alle prime note dell’orchestra che suona il suo brano “L’essenziale”.
Ecco il dialogo integrale tra Marco Mengoni e Filippo Scotti
Filippo: “Menomale che ogni tanto c’è la pubblicità”
Marco: “Sanremo è quella cosa che accade tra un tweet e l’altro”
Filippo: “No, ma dateli due mazzi di fiori”
Marco: “Finalmente la finale di Sanremo quindi: con le mani con il culo ciao ciao”
Filippo: “Sentite che belle parole: ultimo cantante in gara”
Marco: “Siamo nel 2022 e ancora non esistono le vacanze per la settimana di Sanremo?”
Filippo: “A Sanremo Mattarella canterebbe Senza fine”
Marco: “Questo è l’anno in cui i concorrenti si mettono a fare le flessioni sul palco solo per vincere il Fantasanremo”
Filippo: “Offresi servizio di sveglia alle 01:50. Per il momento: classifica finale”
Marco: “Sanremo 2022 è come la mia vita, ogni anno dico: ‘quest’anno sarà megliò e poi fa sempre schifo uguale”
Filippo: “Sono contro il razzismo e i razzisti, ma quei commenti razzisti l’hanno resa celebre, oltre quello è priva di contenuto”
Marco: “Ancora un esercizio di inclusività forzata che riesce a far sentire più diverso chi vuole essere invece normale”
Filippo: “Che arroganza, speriamo che il tuo talento duri per tanto perché come omino sei davvero piccolo”
Marco: “Peccato, prima era una bellissima donna, ora con tutto quel silicone non si può guardare”
Filippo: “Più vado avanti e più trovo una giustificazione all’omosessualità maschile: il 90%& delle donne è veramente inchiavabile”
Marco: “Che cesso… Spero che il cesso non si offenda”
Filippo: “Figlio di una granm bastarda”
Marco: “Maledetto”
Filippo: “Perché parli? Mi fai vomitare”
Marco: “Ma sta terrorista non l’ammazza mai nessuno?”
Filippo: “Figlio di puttana, devi svegliarti morto domani”
Marco: “Tu meriti una pallottola in bocca, bacarozzo vomitevole. Stai attento a tua moglie”
Filippo: “Tu dovresti morire in una maniera lentissima e superdolorosa, handicappato obeso”
Marco: “Finalmente una buona notizia: è morto! Come godo, giustizia è fatta”
Filippo: “Così ai tuoi figli ci piglia un infarto”
Marco: “Se voglio dire che mi fa schifo e che vorrei vederlo morto, lo dico. Siamo in Italia, c’è libertà di parola, non mi dovete rompere il cazzo”
Gli articoli della Costituzione citati sul palco
Costituzione, articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”
Tradotto: puoi dire quello che vuoi. Ma non puoi dire il cazzo che vuoi. C’è un limite.
Articolo 3: “Tutti hanno pari dignità sociale senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali”.
Tradotto: Puoi dire quello che vuoi se rispetti gli altri, altrimenti non stai esercitando il tuo diritto di parola, stai violando la dignità di qualcuno.
“Una tastiera può essere un’arma. Va usata con umanità, sempre. Pensare che certe cose non le scriveremmo mai, non è abbastanza. Anche se noi ci crediamo assolti, siamo lo stesso coinvolti. Dovremmo provare a essere gentili. E non perché il bersaglio potrebbe essere nostra sorella, il nostro migliore amico, nostra madre. Bisogna farlo e basta”.
Poesia di Franco Arminio: A un certo punto
A un certo punto
devi capire
che il dolore che hai subito
non lo devi subire
all’infinito.
Mettiti in vacanza,
la povera vita adulta
non può pagare a oltranza
i debiti dell’infanzia.
Dichiara finite le tue colpe,
scontata la pena.
D’ora in poi ogni giornata
sarà come prima
ma dentro di te
più netta e vera, più limpida
e sincera.
Tu devi solo la più grande dolcezza possibile
a chi verrà e a chi andrà via.
È festa nel tuo cuore,
festeggia in qualche modo
il cuore degli altri.