Marco Maccarini è il conduttore della 21esima edizione del Magna Graecia Film Festival. Da Mtv al Festivalbar, passando per l’Isola dei Famosi e il talent show Amici di Maria De Filippi, la carriera di Marco Maccarini è ricca di moltissimi programmi di successo. Noi di SuperGuidaTv abbiamo avuto il piacere di intervistarlo, e con lui abbiamo parlato della sua carriera, del Festivalbar, di Amici e di molto altro ancora.
Marco Maccarini – Intervista al conduttore del Magna Graecia Film Festival
Marco Maccarini come sta andando questa edizione del Magna Graecia Film Festival?
Sta andando molto bene. Mi sto divertendo molto e sto anche imparando delle cose perché è un modo diverso di intendere la conduzione, il palco. Nonostante abbia fatti tanti palchi di tanti tipi, c’è sempre qualcosa da imparare. E poi l’accoglienza è straordinaria, bellissima. Come sempre in Calabria c’è un cuore aperto che ti viene incontro.
La serata più attesa era quella con Kevin Costner come ospite. Che effetto ti ha fatto doverlo annunciare e averlo così vicino a te?
Kevin Costner ci ha emozionato con tutti i suoi film, perché di fatto lui ha fatto nella sua carriera sempre delle scelte molto alte. Era una garanzia di qualità con delle performance eccezionali, da vicino è un bellissimo uomo, potente, luminoso. Nonostante avessi avuto la fortuna negli anni di incontrare personaggi che vibrano anche a distanza, l’ho sentito molto presente e mi è piaciuto moltissimo incontrarlo.
Nella tua carriera hai condotto Rtl su Mtv, Perché Sanremo è Sanremo, il Dopofestival, Le Iene e poi è arrivato il Festivalbar con Michelle Hunziker. Avete vinto il telegatto come miglior programma musicale dell’anno. Cosa ricordi di quell’esperienza e perché secondo te era così tanto amato?
L’esperienza del Festivalbar è stata meravigliosa non solo per le persone. Spesso uno pensa che ci sia solo chi fa il programma ma dietro c’è un gruppo di persone che esisteva da tanti anni e aveva creato una famiglia. Anche a Mtv era così. Il Festivalbar era itinerante, ci si trovava nelle città anche con grandi artisti che entravano immediatamente a far parte della famiglia, ti lasciava qualcosa di bellissimo che poi si trasmetteva al pubblico. Io da pubblico ho sempre aspettato il Festivalbar, era un’istituzione. Era quel momento in cui dicevo ok è iniziata l’estate. Si è provato, e si prova ancora, a replicare quel tipo di spettacolo, quel format ma secondo me il Festivalbar aveva un valore aggiunto che era proprio questa situazione. Questa energia che si percepiva proprio di famigliarità, di estate, di gruppo, di spensieratezza, di musica. È stata una bellissima esperienza sia con Michelle, con la Marcuzzi ed Irene Grandi. Gli anni in cui ho fatto il Festivalbar sono stati bellissimi.
Nel 2015 approdi ad Amici. Cosa ricordi di quell’esperienza e di Maria De Filippi?
L’aneddoto che posso raccontare sulla grandissima professionista che è Maria De Filippi, risale a quando ho incontrato il gigante vero della televisione italiana. Quando sono stato chiamato io non me la sentivo, non sentivo fosse il mio ruolo e quindi glielo ho detto. Le ho detto: ‘Io mi sento diverso da quello che si fa qua. E lei mi disse: ‘lo sappiamo che sei diverso ed è per questo che ti vogliamo’. È stato un bellissimo momento, tanti momenti di crescita ma anche di difficoltà. È un programma complicato, devi stare molto attento. Il mio è l’anno in cui è uscita Elodie e si vedono ancora adesso gli strascichi di quella forza e quella potenza. Io sono riuscito ad insegnare ai ragazzi non tanto l’aspetto musicale, quello tecnico non mi compete, ma quello emotivo. Come gestire le emozione sul palco, gestirle da ‘famoso’ che non è facile perché quel tipo di vita è molto complessa.
Nel 2022 sei sbarcato all’Isola dei Famosi. Cosa ti ha lasciato?
All’Isola dei Famosi mi hanno chiamato tantissime volte negli anni e non sono mai stato interessato. In quell’anno mi sono detto dai proviamo perché ovviamente mi attirava questa esperienza, volevo vedere come era. Sono entrato a metà perché mi avevano chiamato all’inizio e avevo detto di no, poi mi hanno chiamato a metà e ho accettato. Mentalmente è incredibile perché sei in una condizione veramente estrema. Tutti ci chiedono se è vero che non mangiamo e no, non mangiamo, non dormi, non ti lavi, hai i granchi che ti pungono mentre dormi. Ma la cosa più difficile è la convivenza con gli altri naufraghi ed è così per tutti, non è solo una questione di simpatia e antipatia.
È la parte che non riesci a staccare dal tuo cervello, mentre tutto il resto nonostante fossero esigenze fondamentali perché la fame è fame, se fai un processo e un lavoro mentale riesci in qualche modo a staccarlo, una sorta di meditazione. Sicuramente mi porto via la capacità, che non conoscevo in me perché non mi sono trovato mai in quelle condizioni, di pulire tutte quelle necessità. È stata una meditazione lunga e forzata.
Come vedi la tv oggi e la musica in televisione?
Io devo essere sincero, la tv in questo momento non la vedo in ottima salute. Ma semplicemente perché vedo che ci siamo fermati un po’ ad un concetto antico di intrattenimento e ormai è come se il target fosse o quello trash, che apprezza e ama quel tipo di televisione, oppure in su con l’età ed è ovviamente giusto che ci sia. Ma esiste anche la via di mezzo. È come se a noi della nostra generazione non fosse offerto niente e ci dobbiamo adattare un po’, accontentare di quello che arriva ed è un peccato. Perché poi c’è l’intrattenimento per i giovanissimi che non è in televisione, manca una fascia, quella che ho cresciuto io di Mtv, del Festivabar. Come se fossimo stati un po’ dimenticati e questa cosa mi fa molto male, mi dispiace però ma non ci posso fare niente perché non sono ai vertici.
La musica in televisione è davvero molto complicata a meno che non sia un live, un racconto, una narrazione che sta dietro che però è sempre dedicata ad un pubblico di nicchia e non ha molto spazio. Oppure sono i talent o il talent. Ci sono troppi altri mezzi che permettono di ascoltare e vedere la musica nel momento che vuoi e quando vuoi, dove vuoi.
C’è un programma del passato o un nuovo format che ti piacerebbe condurre?
Io da un po’ di tempo mi sono appassionato di cammini. Mi piace camminare, attraversare le regioni a piedi che è un modo per stare con me stesso, stare in mezzo alla natura e soprattutto incontrare le persone e i territori che attraverso. Farlo in modo ironico è qualcosa che non c’è ancora e questo mi piacerebbe ma non ci ho ancora lavorato. Al momento è un passione che condivido sui miei social, quasi faccio un format perché mi porto dietro tanti amici da Maccio Capatonda a Frank Energy. È una cosa che diverte me e secondo me ci starebbe bene anche in tv.
Un film che ti ha cambiato la vita e quali serie tv guardi?
Di film ve ne sono tanti. Forse ‘Paura e delirio a Las Vegas’ con tutta la sua follia assoluta mi ha fatto vedere un cinema che non avevo ancora visto che permette un linguaggio estremo, chiamiamolo così, pur essendo pop. Serie tv mi piace molto Ricky Dene Gervais, mi piace moltissimo.