Heidi Bienvenida farà il suo esordio il 30 aprile su Rai Gulp, la nostra intervista a Marcela Citterio ideatrice della Serie TV
Sta per sbarcare in Italia la serie tv argentina Heidi Bienvenida, versione “moderna” della famosa Heidi svizzera conosciuta da grandi e piccini. Dopo il grande successo riscontrato in America latina, arriverà anche in italia, precisamente su Rai Gulp dal 30 aprile, tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 18.25.
L’acclamata serie per ragazzi, che in lingua originale prende il titolo di Heidi, bienvenida a casa, è ideata dall’argentina Marcela Citterio, già creatrice di altre amatissime serie quali Il mondo di Patty, Chica Vampiro e Io sono Franky.
SuperGuidaTV ha raggiunto proprio la creatrice di questa serie Tv, Marcela Citterio, che ci ha risposto ad alcune domande e curiosità.
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Intervista a Marcela Citterio
A breve, sugli schermi italiani, debutterà ‘Heidi Bienvenida’, la serie tv per ragazzi da lei ideata ed ispirata alla famosissima Heidi di Johanna Spyri. Da quel romanzo del 1880 sono state tratte serie animate (la più nota, quella giapponese del 1974, seguita dal remake in computer grafica 3D del 2015) e numerosi film, di cui il più recente uscito tre anni fa. Sono state prodotte anche serie televisive, ma mai in chiave moderna. Come mai questa scelta?
Sono una fan dichiarata, totalmente innamorata della storia di Heidi. E’ un racconto classico che tratta valori come l’amicizia, l’amore di una nipote per il nonno, l’immigrazione e tutte quelle situazioni che prevedono lo spostamento da un luogo ad un altro; ma soprattutto racconta la speranza e la visione positiva della vita. Credo che contenga tutti gli ingredienti necessari per poter rappresentare oggi una Heidi in carne ed ossa, moderna, attuale e adatta a una serie televisiva. Non vedo l’ora di vedere questa Heidi sul canale RAI e poter raggiungere, così, le famiglie italiane.
Quali delle “fonti” ha utilizzato per la realizzazione di ‘Heidi, bienvenida’? Ha letto il libro o preferito film e cartoni? E quanto ha influito l’affetto per la “vecchia” Heidi nella creazione della “nuova”?
Il mio amore per Heidi ha chiaramente contribuito a creare una storia che rispettasse l’originale ma che allo stesso tempo mi permettesse di essere libera di apportare delle modifiche e adattarla ai nostri tempi. Una Heidi moderna che, per esempio, conosca e utilizzi la tecnologia o un Pedro che viaggi senza problemi per raggiungere la sua amica… Posso dire che la mia storia, seppur con alcune licenze ma con tantissima ammirazione, riprenda il racconto originale.
La sua Heidi presenta numerose differenze da quella della serie animata anni ’70. Oltre all’ambientazione geografica e storica e all’età dei personaggi (adolescenti invece che bambini), alcuni di questi hanno subito delle notevoli variazioni: ad esempio la signorina Rottermeier, che tutti ricordiamo come la classica “zitella” bruttina e non più giovanissima, qui ha le sembianze di una bellissima ragazza; inoltre, la fragile Clara è passata dal problema alle gambe che la tiene inchiodata ad una sedia a rotelle all’agorafobia che le impedisce di uscire di casa. Come mai questo “stravolgimento”?
C’è una ragione dietro ad ognuna di queste scelte… Il cambiamento di Clara, ad esempio, sta nel voler cercare un ostacolo fisico differente che le impedisca di essere felice: la sua paura di alzarsi dalla sedia a rotelle può essere associata a un attacco di panico che alcuni provano quando devono uscire di casa, un tema più diffuso di quanto si pensi ma poco trattato nelle serie infantili. Per quanto riguarda la Signorina Rottermeir, nella mia immaginazione di bambina, mentre leggevo il libro, l’ho sempre immaginata innamorata del Signor Seseman… I libri hanno questa magia per cui ciò che legge e prova una persona non è mai uguale a quello che legge e prova un’altra. Non ci sono limiti all’immaginazione. Quasi tutte le differenze di cui tu parli hanno una ragione, sempre con rispetto e ammirazione verso il libro originale… Credo che la cosa più divertente sarà vedere i ragazzi immergersi nella storia senza porsi troppe domande e vivendo con allegria e ottimismo il racconto della vita di Heidi.
La protagonista di ‘Heidi Bienvenida’ è interpretata da sua figlia Chiara; uno dei produttori esecutivi è suo marito Javier Francia; nel ruolo del piccolo Diego troviamo il fratellino di Chiara, Tiziano. Ci siete praticamente tutti! Come è stato lavorare a stretto contatto con la sua famiglia?
Questo sogno è iniziato grazie a mio marito, Javier Francia, che è il produttore generale della serie. Era il nostro sogno per Chiara, nostra figlia, che dall’età di 5 anni s’impegna per diventare un’attrice: abbiamo pensato che fosse abbastanza preparata per questa sfida e a questo si è aggiunto poi Tiziano, che si diverte moltissimo all’idea di fare finta di essere un altro, recitando. Per lui è ancora un gioco e credo che abbia sentito di avere delle responsabilità solo di recente, quando abbiamo recitato in un teatro di Buenos Aires. In quel momento si è reso conto che si sarebbe trattato di un grande progetto.
Sua figlia recita fin da piccolissima e ha preso parte a serie televisive da lei create, quali ‘Incorreggibili’ e ‘Chica Vampiro’: sta già pensando ad un futuro ruolo per Chiara, in una prossima serie?
Per ora Chiara è concentrata su Heidi e sulle prossime 6 o 7 stagioni… ahahah! Però sì, è stata lei a scegliere alcune delle mie storie e a chiedermi di poter prenderne parte. In realtà ne ho già una in mente che sarebbe perfetta per Chiara, la conservo per lei… s’intitola Venus.
In America Latina ‘Heidi, bienvenida’ ha riscosso un successo clamoroso. A cosa è dovuto, secondo lei, tutto questo grande affetto da parte del pubblico?
Innanzitutto credo che sia un programma realizzato con amore. Penso che questo passi attraverso lo schermo, che si veda l’impegno di tutti coloro che vi hanno partecipato. Siamo in trepidante attesa di sapere quale sarà il giudizio dell’Italia sulla nostra Heidi, e speriamo che il suo debutto sia davvero come lo sogniamo.
Ringraziamo Marcela Citterio per aver risposto alle nostre domande e per il tempo dedicatoci.