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Maneskin, che bisogno c’è di schierarsi contro di loro?

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Dopo il Festival di Sanremo 2021 i Maneskin, con la loro canzone Zitti e buoni, hanno trionfato anche all’Eurovision 2021: chitarra, basso e batteria, zero synth, zero suoni digitali, dimostrando di essere una band con la “B” maiuscola e di saper fare rock. Eppure sentiamo troppo spesso in giro dei giudizi approssimativi di gente che dice “A me i #Maneskin non piacciono”.

Maneskin: perchè in molti si schierano contro di loro?

Sono tante le cose che non capiamo, ma oggi ce n’è una in particolare: l’incontenibile bisogno che hanno alcuni di mettere le mani avanti e dissociarsi da questi ragazzi, quella necessità di dover dire – appena vengono nominati – che “A me i Maneskin non piacciono”, come se qualcuno glielo avesse chiesto.

Sono giovani, belli, famosi e hanno un talento da paura. Pensate che il vostro prendere le distanze intacchi in qualche modo tutto ciò? Per carità, i gusti sono gusti e qui non si parla di quelli, che grazie al cielo sono opinabili e sacrosanti, ma della spasmodica ricerca del dissenso manifestato a prescindere.

Guardateli, giovanissimi, prima del successo, per strada. Semplici, non di certo timidi, e con un sogno: fare musica e portarla alla gente. Su un cartello chiedono ai passanti di mettere “mi piace” alla loro pagina Facebook mentre raccolgono alcuni spiccioli di qualche benefattore dall’orecchio buono.

Sono ragazzi, come tanti, come gli stessi figli di chi li giudica e li critica, di chi sputa sentenze per sentirsi al di là della riva del fiume del loro successo. Il perché? È esattamente questo che ignoriamo.

Forse il successo è stato raggiunto troppo in fretta? Forse con poco sudore? E no, signori. Questa foto mostra il contrario di ciò che avete sempre creduto. Perché se una cosa non si vede non vuol dire che non succeda.

E voi non avete visto la nascita delle loro prime note, le notti insonni, le prove in garage, i soldi raccolti per i primi strumenti, la fatica e a volte la delusione. No. Voi avete visto (forse) solo XFactor e poi Sanremo e avete creduto che tutto ciò fosse la partenza, senza considerare che era in realtà l’arrivo di un percorso ben più lungo e faticoso fuori dalle vostre conoscenze.

Certamente più faticoso dello scrivere qualche commento negativo stando comodamente seduti con il cellulare in mano. E ora, quel successo, se lo godono e fanno bene. Perché la loro musica è sul tetto d’Europa a sventolare insieme alla nostra bandiera, quella italiana. Anziché attaccarli dovremmo ringraziarli e starcene, per una volta, “zitti e buoni”.

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