Il brano “Ti piaci così” ha segnato il suo ritorno al Festival di Sanremo. Malika Ayane ha incantato con la sua eleganza, classe e raffinatezza. Il 26 marzo uscirà l’album “Malifesto”, il sesto progetto discografico della cantante, che vede la collaborazione di importanti autori come Leo Pari e Colapesce – Di Martino.
Malika Ayane, la conferenza stampa
Ieri si è svolta in streaming la conferenza stampa di presentazione. Presentando l’album, Malika l’ha definito “un inno alla riscoperta del valore delle emozioni e all’importanza di manifestarle, alla leggerezza, il migliore degli atteggiamenti per mettersi di fronte alle cose senza paura, con il coraggio di riconoscersi anche quando tutto attorno cambia“. Noi di SuperGuida TV le abbiamo chiesto innanzitutto come convivono la Malika di ieri e quella di oggi in questo nuovo progetto.
L’artista ha risposto così: “La Malika di ieri è fondamentale per quella di oggi. Penso che abbiamo caratteristiche immutate nel tempo ma i contesti ci permettono di svilupparle in un modo o nell’altro. Siamo un sacco di “Malike” qui dentro e per fortuna andiamo sempre d’accordo”. Poi abbiamo chiesto un suo parere in merito alla possibilità di introdurre in futuro il patentino vaccinale per l’accesso ai concerti: “Sui concerti, spero che, come tutti, si possa tornare al più presto, dando la priorità alla sicurezza. Il patentino vaccinale per eventi collettivi e possibilità di espatrio, potrebbe essere una soluzione purché adottata in rispetto della salute e dell’etica delle persone”.
Analizzando le collaborazioni presenti nell’album, ci si chiede subito se la sua musica possa virare verso nuovi generi. A tal proposito, Malika ha specificato: “Passo dal provinare le canzoni pianoforte-voce ad una sorta di uniformità nella produzione. Con Colapesce e Dimartino mi sono arrivati due brani. Lo adoravo ma era incantabile per me. Telefonami mi è piaciuto molto per scrittura e contenuto. La modernità del brano, pop ma non troppo pop. Sono intervenuta con Pacifico a riscrivere parte del testo. Il pezzo con Leo Pari guarda noi come essere umani di fronte all’incertezza. Come sempre, l’unica certezza che abbiamo è come stiamo vivendo il presente, il nostro rapporto con l’incertezza, con la qualità che mettiamo nelle nostre azioni, in una rapporto sentimentale e in confronto con noi stessi”.
Nel corso della conferenza, Malika parla anche del suo rapporto con il cinema e della sua passione in particolare per quello francese: “Stavo pensando a un disco che potesse essere ascoltato in auto e in un appartamento. Volevo che non fosse troppo limitato a un preciso momento e contesto della giornata. Si ispira alla produzione francese contemporanea, con una malinconia calda e rassicurante. Ogni volta che devo preparare un disco, allego sempre delle immagini e, in questo, avevo preparato delle selezioni di scene di film. C’è molto del cinema francese degli anni ’60 (La collezionista, ad esempio) per dare quel senso di passionalità distaccata. Ho messo insieme le scene per ogni brano”.
Malika spiega anche di aver rinunciato ad un approccio scientifico nella selezione dei suoni: “Negli ultimi anni stavo diventando troppo scientifica nella ricerca dei suoi e dell’approccio nei miei album. Domino è una raccolta di equilibri, sotto questo punto di vista. Ho riscoperto l’essenzialità. Se riesco a fare questo lavoro è perché, quando ero ragazza, dovevo usare questa voce ed emotività per portarli a scoprire la mia voce. E ho perso qualche paranoia di troppo. Le ho ben disseminate lungo la strada”, ha dichiarato.
Malika si definisce da sempre un’inguaribile ottimista e oggi a chi le chiede da dove attinga questa energia positiva risponde che la sua è una scelta perché non serve crogiolarsi nel dolore. Poi afferma: “A volte mi sento fragilissima e piccolissima, poi mi ricordo che è una responsabilità verso mia figlia, verso la mia famiglia ma anche verso le persone che mi vedono, dover dare messaggi di ottimismo, anche se ottimista io lo sono per natura. Trovo importante, però, dire che ci sono i momenti difficili, ammettere di sentirsi smarriti. È giusto, così qualcun altro non si sentirà sbagliato rispetto a questo”.
Parlando del suo essere madre, l’artista ha confidato: “Ho una figlia molto diversa da me. Mi fa sorridere amaramente il fatto che sia entrata nella fase in cui si inizia ad esplorare la propria insofferenza, il proprio malessere. Li vedo anche dai suoi ascolti: Iggy Pop, gli Smiths. Purtroppo non ha la possibilità di fare i disastri tipici dei 15 anni, anche solo stare a parlare tutto il giorno al parco, le prime esperienze e stupidaggini, provare a fumare e bere. Questa generazione non ha la possibilità di sbagliare”.
Tornando all’album, Malika ha spiegato com’è nata la copertina: “Con il mio fotografo, dopo aver finito di registrare l’album, ci eravamo preparati per un pomeriggio di scatti. In quella foto sono spettinata, struccata, stavo iniziando a vedere la realizzazione del disco fatto. Ha catturato quell’immagine che, in movimento, riesce a dare tutta l’intensità che abbiamo cercato di mettere nel contenuto musicale e testuale. E’ come se avesse fotografato la mia anima musicale”.
Pochi giorni fa, Malika in un’intervista aveva ammesso il flop del suo precedente album e il suo fallimento come giudice a X-Factor. Parole che rivelano una profonda autoanalisi da parte dell’artista la cui cifra è sempre stata la sincerità. Ammettere una sconfitta non è mai facile in particolare in un ambiente come quello musicale in cui gli artisti puntano sempre alla perfezione. Nel brano “Ti piaci così” Malika parla di riscatto e di consapevolezza. Un riscatto che scaturisce dalle altre canzoni presenti in questo nuovo progetto che ci auguriamo possa trovare maggiore fortuna.