Ma chi ti conosce? La recensione della commedia romantica

Ma chi ti conosce?

Silvia è un’aspirante violinista prossima al matrimonio, Alessio un muratore romano eterno dongiovanni: non potrebbero essere più diversi tra loro, ma sono inconsapevolmente legati da una “maledizione” millenaria. Proprio nel Medioevo infatti, durante una delle loro vite precedenti, si sono fatti una promessa di eterno amore, promessa già mantenuta anche in epoche più recenti. Come scopriranno i protagonisti di Ma chi ti conosce?, la tradizione chiede di essere nuovamente rispettata. Silvia da qualche tempo soffre di strani sogni nei quali gli compare un giovane sconosciuto e con sua grande sorpresa scopre che questi, che naturalmente ha il medesimo aspetto di Alessio, si sta occupando dei lavori di ristrutturazione della nuova casa di campagna, acquistata recentemente dal futuro marito. Il loro incontro darà il via ad una serie di situazioni equivoche e paradossali.

Ma chi ti conosce?: essere o non essere – La Recensione

Quando l’amore chiama le due anime gemelle si troveranno a rispondere in maniera assai diversa, anche se naturalmente il loro nascente sentimento, mai messo effettivamente in discussione nemmeno nei paesaggi potenzialmente di rottura, è destinato a quell’epilogo che tutti si aspettano. Una rom-com gradevole che gioca con facilità sui luoghi comuni, nel dar vita a due figure completamente agli antipodi e proprio per questo complementari nello sviluppo del loro legame.

Lei una ragazza seria con una relazione di lunga durata e prossima alle nozze, lui burino trapiantato al Nord con una grande passione calcistica per la Roma: nulla li accomuna, a parte quel passato lontanissimo del quale sono ignari. Un dettaglio che invece il pubblico conosce fin da subito, con quel prologo in costume ambientato tra le mura del castello di Serravalle, incipit della ultra-secolare e ritornante relazione tra i due.

Fato e ri-fato

Tra sedute di ipnosi atte a rimembrar le passate esistenze e repentini sbalzi di umore dati da una forzata connessione psichica, il percorso di crescita e di avvicinamento tra Silvia e Alessio non sarà dei più semplici. Situazioni imbarazzanti che trovano adeguato supporto dalle interpretazioni marcatamente caricate di Simona Tabasco e Antonio Folletto, bravi nell’appoggiarsi agli stereotipi con una certa consapevolezza.

La regia di Francesco Fanuele, al suo secondo lungometraggio dopo Il regno (2020), non offre particolari guizzi ma trova le giuste suggestioni per l’impatto emozionale, rendendo Ma chi ti conosce? una visione piacevole, ben lontana dall’essere originale o rivoluzionaria ma apprezzabile proprio nella sua semplicità di fondo. Perché l’amore a volte è destinato a superare le barriere del tempo e a perdurare eternamente,come in questo caso.

Il film è disponibile nel catalogo Netflix.

Conclusioni finali

Se gli opposti si attraggono è forse per via di una connessione cosmica? Questo sembra voler suggerire la sceneggiatura, a spasso nel tempo, di Ma chi ti conosce?, che aggiorna i diktat della commedia romantica moderna in una chiave di (s)volta fantastica.

Un divertimento romantico senza particolari ambizioni ma simpatico il giusto, per cento minuti nei quali il pubblico si ritrova a tifare per l’improbabile, ma inevitabile, love-story tra i due protagonisti, pronti a scoprire di più su loro stessi in un percorso che li porta a fare i conti con i giochi di un destino birichino e di una promessa antica, laddove l’anima gemella non è soltanto una fantasiosa utopia.

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