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M – Il figlio del secolo è un viaggio straordinario nell’adulazione di Mussolini – la recensione della Serie TV

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M – Il figlio del secolo è la serie evento che racconta l’ascesa del fascismo in Italia attraverso uno straordinario lavoro della regia di Joe Wright e l’interpretazione di uno straordinario Luca Marinelli in una recensione che non può che essere entusiastica. “M – Il Figlio del Secolo” non è solo una serie TV, ma un’opera che travalica i confini della semplice narrazione storica per immergersi nel cuore pulsante di un’epoca oscura e complessa.

Diretta dal geniale Joe Wright e basata sull’omonimo romanzo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega, la serie porta in scena il tumultuoso periodo della nascita del fascismo in Italia e la figura di Benito Mussolini, interpretato da Luca Marinelli.

Sin dal primo episodio, la serie dimostra un’audacia rara, abbattendo la quarta parete e invitando il pubblico a confrontarsi direttamente con il pensiero e la psicologia del Duce. Attraverso un dialogo rivolto allo spettatore, Mussolini non solo espone le sue idee, ma rende lo spettatore complice di un viaggio che si dipana tra potere, adulazione e caduta.

M – Il Figlio del Secolo: recensione di un capolavoro

La serie è un autentico capolavoro di trasposizione. Se il romanzo di Scurati aveva già il merito di intrecciare sapientemente fatti storici e narrativa, l’adattamento televisivo riesce nell’impresa di amplificarne l’impatto emotivo e visivo. Stefano Bises e Davide Serino, autori della sceneggiatura, rispettano l’accuratezza storica, ma al contempo offrono una profondità psicologica ai personaggi, rendendo vivo ogni dialogo.

Luca Marinelli è straordinario nel ruolo di Mussolini, dando corpo e voce a una figura tanto carismatica quanto inquietante. La scelta di rompere la quarta parete è geniale: Mussolini si rivolge allo spettatore, spiegando le sue decisioni e i suoi pensieri più intimi. Questo espediente non solo facilita la comprensione del suo percorso ideologico, ma crea un senso di connessione che inquieta e affascina al tempo stesso.

Le straordinarie scelte di Joe Wright e un magistrale Luca Marinelli

Joe Wright, già noto per capolavori come Espiazione e L’ora più buia, si conferma maestro nel creare atmosfere che catturano. Le sue scelte visive sono audaci e memorabili: ogni scena è costruita come un quadro, con una fotografia che alterna luci soffuse e tonalità fredde a momenti di intensa vividezza emotiva.

Il regista utilizza simbolismi visivi per rappresentare il potere, la violenza e la seduzione politica del fascismo. Particolarmente potente è l’uso degli spazi: dal Parlamento alle piazze gremite, ogni ambientazione sottolinea la progressiva espansione del controllo mussoliniano.

Ma è Luca Marinelli, con la sua interpretazione, a trasformare Mussolini in un personaggio indimenticabile. L’attore non si limita a incarnare il carisma e la spregiudicatezza politica del Duce, ma scava nelle sue vulnerabilità, rivelando un uomo pieno di insicurezze, dubbi e fragilità. Questo Mussolini non è un’icona aliena o distante: è un uomo reale, vivo, a tratti familiare. Ed è proprio questa vicinanza a renderlo spaventoso.

Marinelli ci consegna un Mussolini che non si nasconde dietro la maschera dell’invincibilità. Anzi, la sua umanità emerge con forza: dai momenti di crisi ai silenzi carichi di tensione, il Duce si mostra nella sua complessità. Ed è qui che la serie colpisce più duro: Mussolini non è una figura del passato da osservare con distacco, ma un uomo che ricorda fin troppo da vicino i grandi leader e dittatori contemporanei. Questo ritratto, così terribilmente attuale, invita lo spettatore a riflettere su come il potere e l’adulazione possano deformare l’umanità stessa.

Il cast corale valore aggiunto di un mosaico perfetto

Accanto a Marinelli brilla un cast corale che offre performance straordinarie. Francesco Russo, nel ruolo di Cesarina, porta una vena di commedia che spezza con intelligenza la tensione drammatica. Le sue scene, ispirate alla migliore tradizione della commedia all’italiana, sono momenti di puro genio.

Margherita Sarfatti, interpretata con intensità da un’attrice di grande calibro, e la moglie Rachele, incarnata con una complessità rara, contribuiscono a mostrare il lato privato e contraddittorio del Duce. Ogni personaggio, dai fedelissimi di Mussolini ai suoi oppositori, è tratteggiato con cura, rendendo la serie un affresco corale di un’epoca.

Quando esce la serie “M – Il Figlio del Secolo”

Per il pubblico l’attesa è quasi finita. “M – Il Figlio del Secolo” debutterà venerdì 10 gennaio 2025 in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. Presentata con successo all’ultima Mostra internazionale del Cinema di Venezia, la serie promette di essere uno degli eventi televisivi più rilevanti dell’anno e uno dei migliori prodotti mai realizzati nella televisione italiana. M – Il figlio del secolo sarà per Sky quello che ha rappresentato all’epoca Romanzo Criminale, un momento di svolta produttiva e artistico.

“M – Il Figlio del Secolo” è molto più di una serie storica. È un viaggio nel potere e nell’adulazione, un ritratto profondo e complesso di un’epoca e di un uomo che ha cambiato il corso della storia. Grazie alle scelte geniali di Joe Wright e a un cast straordinario, questo adattamento si candida a essere un punto di riferimento nella serialità italiana e internazionale.

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