In occasione dell’uscita su Sky della serie tv M – Il Figlio del Secolo, abbiamo avuto il privilegio di intervistare Joe Wright e Luca Marinelli, protagonisti di un progetto che ha già conquistato pubblico e critica sin dalle prime proiezioni all’ultimo Festival di Venezia. Tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, l’adattamento di Wright è un autentico capolavoro che, pur mantenendo una fedele aderenza al testo, rivela la forte impronta registica dell’autore.
M – Il Figlio del Secolo, intervista a Marinelli e Joe Wright
Luca Marinelli, con una performance magistrale, regala il Mussolini più straordinario mai visto sullo schermo, abbattendo la quarta parete e trascinando il pubblico in un viaggio che fonde storia e attualità. La serie offre un racconto unico, capace di svelare i meccanismi dell’adulazione e del potere, dimostrando una sorprendente attualità. Questo è uno dei temi centrali dell’intervista esclusiva rilasciata a SuperguidaTV da Wright e Marinelli, che condividono riflessioni profonde sull’impatto storico e sociale della figura di Mussolini e sui parallelismi con il presente in particolare con il ritorno di Donald Trump.
Mussolini era adorato da tutte le persone che lo circondavano. Durante le riprese di questa serie e analizzando il personaggio, cosa vi ha sorpreso di più riguardo a tutta questa adulazione nei confronti della figura di Mussolini?
Joe Wright: “Le persone vogliono solo fare soldi e, se pensano che Mussolini possa portarli a guadagnare, allora lo aduleranno. La stessa cosa sta accadendo ora in America e in tutto il mondo. Si tratta solo di cercare il proprio vantaggio personale. È un tornaconto che tutti vogliono ottenere, ed è per questo che adulano certe figure. Ora, con Trump, succede lo stesso. Ci sono persone che lo seguono perché vogliono ottenere un vantaggio personale. Tutti vogliono fare soldi. Ai tempi di Mussolini era così. Ora succede negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Tutti cercano il proprio tornaconto”.
Luca Marinelli: “Sì, assolutamente. È spaventoso vederlo. Vederlo nel presente e vederlo com’era nel passato. Tornare a lui. Parlo del progetto che abbiamo fatto. Questo è spaventoso. Ha capito che nella sua mente criminale doveva parlare alla pancia delle persone, dare risposte semplici a grandi emozioni che la gente provava”.
C’è un tuo collega, Luca, che ha detto che l’animale che lo spaventa di più è l’homo sapiens fascista. Ecco, voi, quello che vedete nel mondo oggi, rispetto a quello che avete visto facendo questa serie, cosa vi spaventa di più del mondo di oggi?
Joe Wright: “Mi spaventa la cecità con cui ci stiamo avviando contro dei pericoli insormontabili, il cambiamento climatico è uno di questi”.
Luca Marinelli: “È una domanda gigante. Ci sono milioni di cose che mi spaventano, ma, secondo me, ci siamo dimenticati chi veramente siamo. Non è vero che nessuno utilizza più una ricerca dell’amore e della condivisione, e questa è una cosa che mi dispiace. Vederla applicata dai palazzi del potere, questa cecità emozionale terrificante”.