Luca Barbareschi, attore, regista, produttore e scrittore, noto per la sua versatilità e il suo carisma, ieri è stato ospite di Francesca Fialdini nel programma “Da noi… a ruota libera” raccontandosi con sincerità.
Luca Barbareschi si racconta a “Da Noi… A Ruota Libera”
Con una carriera che spazia tra cinema, teatro e televisione, ha saputo distinguersi per il talento artistico e la capacità di affrontare ruoli complessi. Figura di spicco del panorama culturale italiano, Barbareschi è anche un uomo di grande sensibilità, capace di raccontare con autenticità le sfide e le esperienze che hanno segnato la sua vita personale e professionale.
A proposito di sua madre racconta:
“L’abbandono di mia madre è una ferita, che può essere vissuta anche come opportunità. Paradossalmente io ringrazio mia madre, ho anche lavorato per mantenerla, non l’ho mai maledetta, penso perché mia madre prima di andarsene mi ha lasciato un solo libro, “Cent’anni di solitudine”, e io leggo per ritrovarla.”
Su se stesso rileva:
“Il peggior nemico di me stesso sono stato io per anni. Vorremo sempre che gli altri ci riconoscessero per ciò che davvero abbiamo dentro, io ho fatto troppe cose, sono anche stato violento con un cronista, ma avevo i miei buoni motivi, aveva fatto male a mia figlia.”
Frase che riflette una profonda autoanalisi e la capacità di Luca Barbareschi di riconoscere i propri errori e i conflitti interiori. Definirsi “il peggior nemico di se stesso” denota consapevolezza delle sfide personali e delle scelte discutibili compiute in passato, ma anche il desiderio di essere visto e compreso nella propria autenticità.
L’episodio della violenza con il cronista, pur giustificato dalla volontà di proteggere la figlia, mette in luce la complessità delle sue emozioni, tra l’istinto paterno e i limiti del proprio autocontrollo. È una dichiarazione che parla di fragilità, ma anche di onestà nel confrontarsi con il proprio vissuto, un passo fondamentale per un percorso di crescita personale e maturità.
La politica
“Dalla politica sono uscito con le ossa rotte, perché quando scendi in politica cambia la percezione che le persone hanno di te. Ma io sono cambiato tanto, a 18 anni Ruggero Miti mi fece un’intervista per Rai2: spiegavo con grande sicurezza la mia infelicità. A 13 anni la moglie di mio padre cercò di spararmi, le mie emozioni erano congelate, i traumi sono venuti fuori tutti dopo”.
L’esperienza con Alessandra Tripoli a Ballando
Alessandra Tripoli su Luca Barbareschi: “Lui per me è un dieci e sarà sempre un dieci. Lui mi ha insegnato a navigare nel dolore, mi ha dato il pizzico di speranza di cui avevo bisogno.”
“Io vorrei fare uno show con Alessandra, è una grande artista e coach, una donna divertentissima, una madre straordinaria. E miracolosamente, non siamo diventati amanti!”