Luca Argentero, il nostro amatissimo Doc della serie tv, campione di ascolti di Rai1, ieri sera ha pubblicato un vero e proprio sfogo sui social per un torto che ha ricevuto. A lui si è unita anche la compagna, Cristina Marino, da cui l’attore ha recentemente avuto una bimba, Nina Speranza. Ma cosa è accaduto? Seguiteci e ve lo spieghiamo.
Luca Argentero e Cristina Marino infuriati, difendono la loro figlia Nina Speranza
Luca Argentero e Cristina Marino, genitori della piccola Nina Speranza si sono scagliati contro i direttori di Oggi, Umberto Brindani, e di Chi, Alfonso Signorini, per aver pubblicato e “shiaffato” sui loro giornali il volto – non oscurato – della loro figlioletta.
Sui settimanali citati, infatti sono comparse le foto della figlia con il volto ben in vista, che i giornali hanno “rubato” da una storia Instagram della Marino. Loro spiegano l’accaduto, e in segno di protesta, hanno deciso di mostrarla su popolare social. Le loro parole:
«Come sapete – hanno fatto sapere ai follower Luca Argentero e la Marino – parliamo poco in coppia ma ci tenevamo a condividere con voi un accaduto molto spiacevole che ci porta a essere schifati e indignati. Due aggettivi forti, ma è ciò che proviamo. Nina ancora una volta è stata pubblicata in maniera molto esposta su un giornale».
I due continuano affermando:
«Avevamo deciso di evitare a Nina un’esposizione pubblica. Soprattutto avevamo deciso di fare quel che caz** ci andava di fare: da madre, da padre siamo legittimati a fare quello che secondo noi è giusto, idoneo per nostra figlia. Probabilmente sono poco informati su ciò che è giuridicamente corretto e legale e cosa no. Per rispettare la legge il viso di un minore non deve avere due pixelini, ma non deve essere proprio riconoscibile, invece Nina in queste foto lo è».
Il riferimento è alla foto pubblicata dai giornali citati sopra, da qui la protesta dell’attore e della compagna che decidono di mostrare il volto della figlia:
«Vi presentiamo la piccola Nina sperando che acquistiate una copia in meno di questi giornaletti. Speriamo non accada più, condivideremo con voi di più proprio per questo».